Crocetta applica dopo 67 anni lo Statuto e abolisce le Province siciliane

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CrocettaUn “complimento” grosso grosso al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta che è riuscito a portare avanti il suo proponimento di abolire le Province nell’Isola. Rosario Crocetta aveva annunciato il suo intendimento nel corso di una trasmissione Rai e ieri sera la Giunta di Governo ha ufficializzato il provvedimento approvato. Abolite, dunque, le Province, entrano in campo i Consorzi. È una grande novità! Il punto esclamativo è d’obbligo, ma non perché riteniamo che l’abolizione delle Province costituisca una “novità”, una “notizia” che sembra trascendere la realtà: riteniamo che lo “scalpore” dell’avvenimento sia da riferire ed attribuire solo ed esclusivamente a Rosario Crocetta: Crocetta è, infatti, il primo presidente della Regione che ha avuto il “coraggio” di applicare un articolo (il n° 15) dello Statuto Autonomistico Siciliano! Un “coraggio” da leone, se son dovuti trascorrere ben 67 anni prima che venisse tolto dall’oblìo dove, peraltro, continuano a rimanere tutti gli altri articoli di quella “Magna Charta” approvata con Decreto Luogotenenziale il 15 maggio del 1946 e divenuta parte integrante della Costituzione Italiana in base alla Legge Costituzionale n.2 del 26 febbraio 1948.

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Ricordiamo come dettava (e detta) l’articolo 15 dello Statuto Autonomistico: Le circoscrizioni provinciali e gli organi ed enti pubblici che ne derivano sono soppressi nell’ambito della Regione siciliana. L’ordinamento degli enti locali si basa nella Regione stessa sui Comuni e sui liberi Consorzi comunali, dotati della più ampia autonomia amministrativa e finanziaria. Nel quadro di tali principi generali spetta alla Regione la legislazione esclusiva e la esecuzione diretta in materia di circoscrizione, ordinamento e controllo degli enti locali”.

L’articolo 16, poi, specificava che “L’ordinamento amministrativo di cui all’articolo precedente sarà regolato, sulla base dei principi stabiliti nel presente Statuto, dalla prima Assemblea regionale”. Nessun presidente della Regione, nessuna Giunta o Assemblea ha applicato mai quella norma che aboliva le Province!

I complimenti a Crocetta, ripetiamo, sono più che dovuti con l’augurio che non limiti ad applicare questo “singolo” articolo dello Statuto, ma anche tutti gli altri articoli, anche se è pericoloso farlo. Soltanto due presidenti della Regione, nel corso del loro mandato, hanno cercato di applicare Lo Statuto Autonomistico: Silvio Milazzo e Rino Nicolosi. Non sono finiti, purtroppo, in gloria. Rosario Crocetta dovrebbe chiedersi il “perché”, in tante e tante legislature, questo Statuto non sia stato mai applicato, ma si è fatto di tutto per modificarlo o annullarlo. Una risposta semplice (ma non è l’unica) è che al Governo nazionale non fa comodo e che, per qualche ragione occulta (nel senso di sconosciuta…) chi ha governato la Sicilia non ha potuto o non voluto applicare. Questa circostanza, caro Presidente Crocetta, vale bene una sua riflessione…

Salvo Barbagallo 

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One Thought to “Crocetta applica dopo 67 anni lo Statuto e abolisce le Province siciliane”

  1. Calvagno Giuseppe

    ……..anche se e’ pericoloso farlo. Salvo Barbagallo fa presagire (a quei siciliani che non credono ancora di essere colonizzati) che in caso di attuazione completa dello Statuto Speciale, i “padroni italiani” si arrabbiano e ti annullano lo Statuto e ti sottomettono ancora piu’ ferocemente sudditandoti totalmente! Carissimo Salvo Barbagallo “idda ca non quagghia, a iatta ca sa licca……!” Bisogna stare attenti a dire certe cose anche se i siciliani sono ormai stanchi di sentire e leggere le scemenze, sono ormai disaffezionati alla politica e ai politici conferma palese del grande astensionismo elettorale. I siciliani hanno da sempre quello anelito di indipendenza, ora piu’ che mai non vogliono che si governi con un soggetto politico di un partito “italiano” con il 13% del 50% dei suffragi. Finiamola con la farsa, fuori dalla Sicilia tutti i partiti italiani e tutti i componenti ascari che hanno rovinato ogni cosa. Governino partiti indipendentisti per avere ragione una volta per tutti sull’autodeterminazione diritto sacrosanto dei siciliani vilipesi per piu’ di un secolo e mezzo.

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