In Sicilia gli americani si preparano alla guerra? Se è vero, quale guerra e contro chi? E, soprattutto, da cosa nasce oggi (e soltanto oggi) questo interrogativo? La risposta a quest’ultima domanda è semplice: qualche (sporadico) politico siciliano si sta accorgendo che nell’Isola avvengono “cose” militari “strane”, che incominciano (?…) a preoccupare anche la popolazione. Nel caso in specie, Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, ha lanciato l’allarme: “A Corleone per ora succedono cose strane. Che le campagne siano diventate un campo di esercitazione americano?”. L’allarme di Ferrandelli scaturisce dalla circostanza che, da qualche tempo a questa parte, numerosi elicotteri statunitensi “BlackHawk” compiono continue missioni in quel territorio. In realtà i “BlackHawk” americani sono apparsi (per quel che è dato sapere) per la prima volta a fine settembre dello scorso anno: una consistente formazione di nove elicotteri scuri ha sorvolato a tutta la velocità le campagne alle porte di Corleone. I contadini li hanno poi osservati allontanarsi in direzione di Contessa Entellina. Sul sito internet “bye bye uncle sam” si legge un resoconto abbastanza dettagliato, che descrive il ripetersi degli eventi:
“A fine ottobre la scena si è ripetuta. Questa volta un elicottero è sceso a terra. Le foto lo identificano come un velivolo delle forze speciali, con mitragliatrici sulle fiancate e sistemi elettronici d’avanguardia. E anche i marines sbarcati al suolo avevano l’equipaggiamento dei commandos: dovrebbe trattarsi di una squadra del combat rescue, le truppe scelte che devono penetrare dietro le linee nemiche per soccorrere i piloti abbattuti. Come fecero in Bosnia nel 1995 salvando il capitano Scott o’ Grady, nascosto nei boschi per sfuggire ai miliziani serbi. I contadini di Contessa Entellina hanno accolto quella pattuglia calata dal cielo con abbracci e sorrisi: anche i marines con visori infrarossi sugli elmetti si sono messi in posa per una foto ricordo. Poi sono tornati a bordo e decollati a tutta velocità. Ma dopo il primo contatto amichevole, da ottobre ad oggi le cose sono cambiate. La frequenza degli atterraggi a Contessa Entellina si è intensificata, fino a diventare da febbraio quasi un appuntamento settimanale. Vengono descritte come esercitazioni di combattimento, con le formazioni di elicotteri che arrivano al calar del sole e sbarcano le squadre d’assalto sul terreno. Poi, in genere dopo due-quattro ore, i BlackHawk tornano a recuperare i commandos. Spesso gli americani piazzano sul terreno anche strumenti elettronici: forse apparati di trasmissione o sistemi di misurazione, che vengono smontati prima di ripartire. Il tutto sopra poderi seminati a grano, non in un poligono desertico o in una base statunitense”.
Le informazioni, se pur frammentarie, vengono date: basta collegarsi su internet, non diciamo basta leggere i giornali che sono piuttosto avari nel fornire queste notizie. Ci meraviglia lo stupore del deputato siciliano Ferrandelli, o quello dello stesso presidente della Regione Crocetta che ha fatta sua la campagna contro l’installazione del MUOS a Niscemi, campagna avviata da tempo e da altri. E’ come se “qualche” politico si accorgesse soltanto ora che c’è “qualcosa” che non funziona in Sicilia in merito alla “presenza” militare straniera, e che ritengono di risolvere con belle e colorate manifestazioni di protesta. Al Governo nazionale mancano i personaggi che si oppongono a questa progressiva e massiccia militarizzazione della Sicilia, Craxi fu l’ultimo che osò opporsi all’invadenza USA, e finì come tutti sanno. Indubbiamente Crocetta ha il “dovere” di far sentire la voce dell’Isola, ma sa bene (anche se non lo ammette e non lo ammetterà mai, crediamo) che i suoi tentativi cadranno nel vuoto. I nostri politici e governanti dovrebbero essere a conoscenza innanzitutto dei fatti storici: che l’invasione della Sicilia avvenne nel lontano 1943, e che l’occupazione del territorio ebbe inizio ai primi degli Anni Cinquanta, quando i Trattati bilaterali Italia-USA inficiarono nel modo più plateale il Trattato internazionale di Parigi che vietava installazioni militari in Sicilia. Da quegli anni la Sicilia è stata letteralmente coperta di basi USA e NATO, con tutti i pericoli annessi, conosciuti e sconosciti. L’elenco delle principali installazioni in Italia è noto, si può reperire ovunque, basta cercarlo sono oltre un centinaio (al cui costo il nostro Paese contribuisce nella misura di circa il 40%) servono non solo alla «proiezione di potenza» statunitense verso sud e verso est, ma svolgono sempre più funzioni di carattere globale nella strategia Usa. Queste basi (cui si aggiungono quelle Nato sempre sotto comando Usa) dipendono dalla catena di comando statunitense e sono quindi di fatto sottratte ai meccanismi decisionali italiani: quando e come vengono usate dipende non da Roma ma da Washington
In Sicilia le principali basi sono:
Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 8.000 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una.
Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa.
Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.
Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.
Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.
Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].
Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.
Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.
La stazione di telecomunicazioni della Marina USA di Niscemi è attiva dal 1991, le sue funzioni strategiche e i suoi rischi ambientali sono stati ampiamente descritti nel volume “Sicilia Armata. Basi, missili e strategie nell’isola portaerei della NATO” (pubblicato nel 1992 dal Comitato messinese per la pace e il disarmo unilaterale con Armando Siciliano Editore) e più volte ripresi nelle campagne dei movimenti e delle associazioni siciliane no-war. Ciò, però, non ha mai preoccupato le diverse amministrazioni succedutesi a livello locale, che invece hanno scelto una politica di aperta collaborazione con le autorità militari USA che gestiscono l’impianto. Solo dopo le rivelazioni stampa sul progetto MUOS da parte della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella c’è stato un cambio di tendenza tra amministratori e consiglieri e una maggiore presa di coscienza collettiva sul grave pericolo rappresentato dalle emissioni elettromagnetiche delle antenne radio esistenti all’interno dell’infrastruttura.
La vera, reale e concreta attività che viene svolta nelle basi militari in Sicilia non è nota: a volte l’ignoranza produce anche leggende metropolitane, è indubbio, ma fondamentalmente restano i “segreti” militari. Segreti che dovrebbero allarmare perché non è soltanto l’installazione del MUOS che provoca danni alla salute: non è conosciuto il “contenuto” dei vari depositi sparsi per l’Isola, se fra le armi ci siano ordigni nucleari o meno. Non servono, dunque, se non per una presa di coscienza collettiva, le proteste ecologiche: contro la volontà dei Governi la protesta è uno strumento inefficace: è quella volontà nazionale (italiana, innanzitutto) che deve mutare.
La Sicilia è occupata militarmente: è un dato di fatto incontrovertibile. Di fatto la Sicilia è una quarantanovesima Stella USA, ma solo per il suo sfruttamento, da “colonia”. Il sogno di Salvatore Giuliano, tutto sommato, è diventato realtà, ma in modo particolare, diremmo “anomalo”. A questa “occupazione” hanno contribuito in maniera sostanziale i nostri politici, quelli che hanno governato e quelli che non hanno saputo, o voluto, opporsi.
Avere la memoria “corta” è il danno peggiore, e il vizio principale che si lascia in eredità alle vecchie e nuove generazioni.
Salvo Barbagallo
Da leggere, per capire meglio, qualche documento allegato:
L’inquinamento elettromagnetico del trasmettitore USA di Niscemi
Le onde emesse dalle antenne della base coprono tutto lo spettro compreso tra le UHF e le VHF (Ultra and Very High Frequency – ultra e altissime frequenze, dai 30 MHz ai 3000 MHz, utilizzate per le comunicazioni radio con aerei e satelliti), alle ELF – VLF – LF (Extremely and Very Low Frequency – frequenze estremamente basse e bassissime, dai 300 Hz a 300kHZ), queste ultime in grado di penetrare in profondità le acque degli oceani e contribuire alle comunicazioni con i sottomarini a capacità e propulsione nucleare.
A partire dalla fine degli anni ’90, le stazione di Niscemi è stata pure dotata del sistema di trasmissione VLF/LF “AN/FRT-95”, che ha consentito alle forze navali USA di accrescere la copertura nelle regioni del Nord Atlantico e del Nord Pacifico. Il trasmettitore AN/FRT-95A opera tra i 24 ed i 160 kHz con una potenza compresa tra i 280 kW e i 500 kW, ma il sistema permette l’estendere in caso di necessità sino ai 2,000 kW.
A seguito della chiusura della stazione di Keflavik (Islanda), a Niscemi è stato installato nel settembre 2006 un “addizionale” Sistema di Processamento e Comunicazione Automatico e Integrato con i Sottomarini (ISABPS).
La base ha così assunto tutte le funzioni di collegamento in bassa frequenza con i sottomarini strategici operanti nella regione atlantica (Atlantic Low Frequency Submarine Broadcast). Come enfaticamente sottolineato dal comunicato emesso dall’US Navy in occasione del trasferimento delle installazioni dall’Islanda alla Sicilia, «la missione della stazione navale sarà quella di garantire i servizi di comunicazione agli utenti di NAS Sigonella come le forze di Stati Uniti, NATO e delle forze di coalizione che operano nell’Atlantico, nel Mediterraneo, nel sud-est asiatico e nelle regioni del’Oceano indiano. Come parte della FORCEnet vision della Marina militare USA, la Stazione di Niscemi connetterà sensori, comandi e piattaforme di controllo, organi decisionali, combattenti e sistemi d’arma per assicurare ulteriori progressi nella Guerra Globale al Terrorismo». La FORCEnet vision è l’architettura strategica per le operazioni delle unità navali, aeree e spaziali nel XXI secolo, con l’obiettivo dichiarato di assicurare alle forze armate USA la «superiorità nella conoscenza e nelle capacità di comando e accrescere la potenza di combattimento in guerra».
Alla produzione del cocktail micidiale di radiazioni elettromagnetiche, non potevano restare assenti a Niscemi gli impianti di trasmissione a microonde, come sono denominate le onde molto corte comprese tra i 300MHz e i 300 GHz di frequenza, utilizzate per le trasmissioni spaziali e satellitari (come saranno ad esempio quelle del MUOS), nella telefonia cellulare e nei famigerati “forni a microonde”. A provare l’esistenza di specifiche antenne a microonde nella base della marina statunitense di Niscemi e in altre basi USA in Sicilia, la copia di un bando della Defense Information Systems Agency, pubblicato il 29 maggio 2008, relativo alla «fornitura ed installazione di tre siti di comunicazioni a microonde (“microwaves”) Line-of-Sight (LOS)», il primo a Niscemi, il secondo a Sigonella e il terzo nella base navale USA di Augusta (Siracusa), utilizzata quest’ultima per l’approdo e il rifornimento di armi e carburante delle unità da guerra, comprese le portaerei e i sottomarini atomici. I lavori per il nuovo impianto a microonde si sono conclusi nell’ottobre 2008.
Ciononostante si è dovuto attendere quasi vent’anni perché le autorità regionali eseguissero le prime analisi per valutare il livello d’inquinamento elettromagnetico del centro di telecomunicazione US Navy di contrada Ulmo e accertare che anche senza il MUOS, le emissioni generate dalle antenne della base hanno raggiunto livelli pericolosissimi per la salute della popolazione. Il monitoraggio effettuato dall’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, in un periodo compreso tra il 10 dicembre 2008 e il 9 marzo 2009 ha evidenziato valori superiori ai “limiti di attenzione” fissati dalle normative in materia per l’esposizione ai campi elettromagnetici. In Italia, il decreto n. 381 del 10 settembre 1998 e il DPCM dell’8 luglio 2003, relativamente all’intensità della componente elettrica delle emissioni, la cui unità di misura è il volt per metro (V/m), stabiliscono un limite massimo di esposizione di 6 V/m. Ebbene, in contrada Ulmo, una centralina ha registrato una «media di esposizione di circa 6 V/mt con dei picchi settimanali di superamento»; la seconda centralina, sita sempre nei paraggi dell’installazione militare statunitense, ha registrato i «valori medi di 4 V/mt con picchi di superamento occasionali», che in un caso (il 20 dicembre 2008), hanno raggiunto i 9 V/m. Le altre due centraline hanno invece registrato dei «valori medi di 1-2 V/mt con picchi preoccupanti», specie in contrada Martelluzzo, dove nella giornata del 10 gennaio 2009 si è sfiorata l’intensità soglia dei 6 volt per metro. A Niscemi, dunque, siamo già oltre i valori di rischio e le emissioni elettromagnetiche sono notevolmente superiori a quanto si registra normalmente nei pressi dei più potenti ripetitori televisivi o delle stazioni di trasmissione della telefonia cellulare GSM (le più simili ai sistemi satellitari del tipo MUOS), dove l’intensità oscilla tra i 0,3 e i 10 volt per metro. Con l’aggravante che le analisi dell’ARPA sarebbero state effettuate quando erano in funzione appena il 50% circa delle antenne della base di Niscemi e che una delle caratteristiche delle trasmissioni militari è la non continuità delle emissioni, nonché la variabilità della potenza con cui esse vengono irradiate.
L’insostenibile impatto ambientale della stazione di telecomunicazione dell’US Navy di Niscemi va tuttavia aldilà dell’emissione di onde elettromagnetiche pericolose per l’uomo e per l’ambiente. È stato infatti possibile accertare che nel suolo e nel sottosuolo sono state disperse grandi quantità di gasolio, durante il verificarsi di incidenti rigorosamente tenuti segreti agli amministratori e alle popolazioni locali.
A cura di Antonio Mazzeo (Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella)
SENATO DELLA REPUBBLICA
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01264
Atto n. 4-01264
Pubblicato il 12 marzo 2009
Seduta n. 172
D’ALIA – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, del lavoro, della salute e delle politiche sociali, della difesa e per i rapporti con le Regioni. –
Premesso che: SENATO
l’US-SIDE CMC presso NAVFAC Europe and South West, Aeroporto di Capodichino (Napoli), ha inoltrato, in data 31 ottobre 2006, al Ministero della difesa la documentazione riguardante l’Approvazione di proposte per il finanziamento per il “Fiscal Year 2006” e “Installazione di un sistema di comunicazioni per utenti mobili (MUOS), sito radio di Niscemi (Caltanissetta);
il Ministero della difesa, in data 31 ottobre 2006 con prot. n. 8984, esprime il proprio parere con le seguenti condizioni. “Per quanto attiene l’utilizzo delle frequenze, non esistono motivi ostativi circa l’utilizzo della gamma 30-31 GHz mentre le frequenze di esercizio della banda 225-400 MHz dovranno essere assegnate dai competenti organismi Nato per il tramite di SMD-VI Reparto. Prima della messa in funzione del sistema per le comunicazioni satellitari deve essere garantito e certificato che le emissioni rientrino nei parametri stabiliti dalle leggi italiane e che non interferiscono con emissioni di servizi già operativi in loco”;
l’Aeronautica militare di Sigonella (Catania) ha inoltrato il relativo progetto all’Assessorato regionale territorio e ambiente;
l’Assessorato territorio e ambiente della Regione Siciliana, con nota del 3 aprile 2008 – avente per oggetto la legge regionale 8 maggio 2007, in materia di disposizioni in favore dell’esercizio di attività economiche in siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale, applicazione delle nuove normative relative all’incidenza ambientale, progetti di installazione di un sistema di comunicazione per utenti mobili (MUOS) nel sito radio di Niscemi e progetto per nuovo impianto per mitigazione dei problemi di erosione superficiale e protezione dagli incendi nell’area della postazione radiotrasmittenti della Marina Statunitense – ha provveduto a trasmettere i progetti al Comune di Niscemi, per consentire la dovuta continuità amministrativa;
in data 14 maggio 2008, l’Aeronautica militare di Sigonella ha inviato al Comune di Niscemi la relazione paesaggistica e la valutazione di incidenza ambientale;
in data 6 agosto 2008, il Capo ripartizione ha inviato a Palermo la relativa documentazione per procedere all’istruttoria sulla valutazione di incidenza ambientale;
in data 9 settembre 2008 si è svolta una Conferenza di servizi presso l’Assessorato regionale al territorio e ambiente alla quale il Comune di Niscemi ha espresso il relativo parere di impatto ambientale con le nove prescrizioni, esclusivamente e limitatamente alle disposizioni previste dall’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, solo per le opere indicate dagli elaborati progettuali presentati. Inoltre nella stessa relazione era evidenziato che sono fatti salvi i vincoli e gli obblighi derivanti da ogni altra disposizione di legge e senza pregiudizio di eventuali diritti di terzi;
conseguentemente, il Sindaco di Niscemi ha inoltrato all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) di Palermo una nota in cui si chiedeva se la stessa era in possesso della documentazione del progetto per esprimere il relativo parere preventivo sulle emissioni di onde elettromagnetiche e si invitava il servizio ad adottare gli adempimenti di competenza. Inoltre, l’amministrazione comunale inoltrava una lettera al Ministero della difesa per relazionare in merito all’impianto in oggetto specificato;
la città di Niscemi, è circondata ad Est dalla base Nato di Ulmo, dove esiste il centro trasmissioni radio navali (Nrtf) Usa composto di 41 antenne e, secondo la Navcomtelsta Sicily – scrive la US Navy – è “una delle più potenti stazioni militari non solo del Mediterraneo ma nel mondo” ed inoltre dovranno essere installate grandi parabole satellitari di 18 metri di diametro (MUOS), a Sud, a distanza di 10 chilometri, troviamo il polo industriale dell’Enichem con la produzione di pet coke e il suo utilizzo come combustibile, ad Ovest da un territorio interessato da dissesto idrogeologico a rischio elevato;
nel bilancio presentato dalla US Navy al Congresso nel febbraio 2006, era prevista l’installazione di tre antenne MUOS a Sigonella, invece nel bilancio 2008-09, presentato nel febbraio 2007, compare la città di Niscemi;
l’analisi del Dipartimento osservatorio epidemiologico dell’Assessorato regionale alla sanità ha elaborato lo stato di salute nelle aree a rischio ambientale della Sicilia, dati aggiornati dell’analisi della mortalità (anni 1995-2002) e dei ricoveri ospedalieri (anni 2001-06), dove si evidenziano aumenti notevoli di neoplasie, malattie dell’apparato respiratorio, malattie renali, e quant’altro;
la comunità di Niscemi è pertanto costretta a vivere con sopportazione tutti i disagi che la stazione MUOS comporta, e, a quanto consta all’interrogante, vorrebbe invece vivere in un ambiente salubre, privo da inquinamenti elettromagnetici, nocivi per la salute e privo da eventuali inquinamenti di particelle sottili provenienti dal polo industriale,
si chiede di sapere se il Governo non ritenga opportuno effettuare dei controlli delle strutture anzidette, che sono ubicate nei pressi dei centri abitati e verificarne l’assoluta sicurezza per dare così tranquillità ai cittadini di Niscemi e dell’intero comprensorio.
SENATO DELLA REPUBBLICA
Legislatura 16 – Risposta all’interrogazione n. 4-01264
Risposta all’interrogazione n. 4-01264
Fascicolo n.60
Risposta. – È opportuno precisare, in premessa, che le questioni affrontate con l’atto di sindacato ispettivo in esame hanno già costituito oggetto di specifica interrogazione a risposta immediata dell’on. Villecco Calipari, svolta innanzi la IV Commissione permanente (Difesa) della Camera in data 19 marzo 2009, e di interrogazione a risposta scritta degli on. Lo Monte ed altri (4-03569), cui il Governo ha fornito puntuale riscontro in data 30 luglio 2009.
In mancanza di elementi di novità sulle dibattute questioni rispetto alla citate risposte, si conferma integralmente quanto già espresso dal Governo nelle richiamate circostanze.
Il MUOS (Mobile user objective system) è il nuovo sistema satellitare di comunicazioni per utenti mobili che la US-Navy sta implementando su scala planetaria per il comando e controllo di tutti gli assetti operativi in qualsiasi teatro.
Ciò premesso, si rappresenta che la stazione ricetrasmittente del sistema MUOS è stata localizzata, fin dalla richiesta degli USA, presso il sito Telecomunicazioni di Niscemi.
Ciò in quanto studi preliminari effettuati avevano sconsigliato l’ipotesi di un’ubicazione presso la base di Sigonella, per le possibili interferenze tra il sistema MUOS ed i sistemi operativi di comunicazione della base stessa e dei velivoli ivi operanti.
Il sito predetto, a diretto e funzionale servizio della US Naval Station di Sigonella, venne individuato nel territorio comunale di Niscemi, in prossimità di un’area boschiva, ora protetta, fin dalla costituzione della stessa US Naval Station di Sigonella, avvenuta alla fine degli anni ’50.
Avuto riguardo, invece, alle questioni relative all’impatto ambientale e, nello specifico, sull’opportunità di “effettuare dei controlli delle strutture anzidette, che sono ubicate nei pressi dei centri abitati e verificarne l’assoluta sicurezza”, si rappresenta che in applicazione delle procedure bilaterali vigenti in materia di progetti finanziati con fondi statunitensi in Italia – nel 2006, gli USA avevano presentato il progetto in parola per l’approvazione della difesa, corredato di una relazione illustrativa e di uno specifico studio di impatto ambientale elettromagnetico, sul quale si erano espressi favorevolmente tutti i competenti organi dell’amministrazione della difesa e dal quale, testualmente, si evince “il rischio dell’esposizione del personale (…) è minimo ed improbabile; la distanza di sicurezza dall’emissione elettromagnetica (…) sarà imposta mediante l’installazione di una recinzione di sicurezza; ai sensi del DM 381/98 (…) la misurazione dell’inquinamento da radiofrequenze (…) sarà eseguita appena i sistemi saranno installati e pronti ad operare”.
Si sottolinea, inoltre, che i lavori di realizzazione del citato progetto non sono ancora iniziati.
Tuttavia, al momento, in ragione della particolare importanza ed urgenza del progetto stesso, risulta che alcuni tecnici statunitensi siano già in contatto con la locale Azienda regionale protezione ambientale (ARPA), per consentire alla stessa di rilasciare tempestivamente all’amministrazione comunale competente il parere sul progetto in parola, a premessa dell’emissione della delibera regionale di definitiva approvazione, che consentirà la realizzazione dell’impianto.
Si assicura, inoltre, che successivamente all’ultimazione dei lavori, in linea con le citate procedure bilaterali e, comunque, prima dell’avvio operativo del sistema, saranno effettuate le opportune verifiche da parte di un’apposita commissione di collaudo che provvederà anche a comparare le effettive emissioni elettromagnetiche con quelle previste dallo studio di progetto, verificando la compatibilità del sistema con le leggi nazionali e, eventualmente, con le apparecchiature già operanti in sito.
Si rappresenta, infine, che la difesa è consapevole della necessità di mantenere un continuo confronto con le istituzioni locali, e a tal proposito si rende noto che alla legittima richiesta di informazioni da parte del Sindaco di Niscemi è stato dato, da parte dell’amministrazione militare, esaustivo riscontro con lettera datata 14 novembre 2008.
Inoltre, su espressa sollecitazione del Presidente della Regione Siciliana, è stato confermato l’impegno della difesa a garantire che l’operatività degli apparati militari non provochi danni alla salute e/o all’ambiente circostante, vigilando costantemente sull’applicazione delle norme e delle procedure previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti.
Si ricorda, inoltre, che in occasione di un incontro con il vice ambasciatore USA in Italia avvenuto qualche mese fa, il Ministro ha sottolineato l’assoluta priorità della tutela della salute della popolazione locale e del personale su ogni altra esigenza di natura tecnica.
Per completezza d’informazione, infine, si rende noto che l’Ufficio stampa della Regione Sicilia in data 8 aprile 2009 ha comunicato che “il Dipartimento americano della US NAVY ha consegnato all’assessorato regionale Ambiente della Regione Sicilia le schede tecniche e i dati della simulazione di emissioni di elettromagnetismo ante operam del sistema di comunicazioni per utenti mobili denominato MUOS”.
Il Ministro della difesa
LA RUSSA
(25 novembre 2009)
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02540
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 146 del 16/03/2009
Firmatari
Primo firmatario: SCILIPOTI DOMENICO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 16/03/2009
Destinatari
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- MINISTERO DELLA DIFESA
- MINISTERO DELL’INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega | |
Delegato a rispondere | Data delega |
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI | 16/03/2009 |
MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE | 31/03/2009 |
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 07/05/2010
Stato iter:
CONCLUSO il 16/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione | |||
RISPOSTA GOVERNO | 16/09/2010 | ||
LA RUSSA IGNAZIO | MINISTRO DIFESA | ||
Fasi iter:
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 31/03/2009
SOLLECITO IL 19/02/2010 MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 07/05/2010
RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/09/2010CONCLUSO IL 16/09/2010
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02540
presentata da
DOMENICO SCILIPOTI
lunedì 16 marzo 2009, seduta n.146
SCILIPOTI. –
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno.
– Per sapere – premesso che:
a Niscemi (Caltanissetta) già dal 1991, è in funzione un centro trasmissioni radio navali (NRTF) Usa, composto da 41 antenne, dipendente dalla Navcomtelsta Sicily situata a Sigonella (a circa 70 chilometri da Niscemi);
la Navcomtelsta Sicily di Sigonella è una delle più potenti realtà nel settore delle comunicazioni militari nel mondo;
i vertici militari statunitensi hanno individuato in un primo momento Sigonella, quale sito dove installare una delle stazioni terrestri del Muos (Mobile User Objective System), il sistema di telecomunicazioni a banda stretta di nuova generazione della Marina statunitense in grado di collegare, in modo capillare, le forze navali, aeree e terrestri in movimento;
la scelta di Niscemi quale alternativa alla base di Sigonella, sembra sia dettata dai risultati di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate da questo tipo di antenne, commissionato all’AGI – Analytical Graphics Inc., che pone quale ostacolo alla realizzazione dell’impianto, le fortissime emissioni elettromagnetiche preventivate, con serio rischio di detonazione degli ordigni presenti nella base militare, insieme ad interferenze prodotte a svantaggio del traffico aereo militare;
le ricerche di settore effettuate sulle emissioni dei sistemi radar e di telecomunicazione militare di tipo M.U.O.S., hanno dimostrato la nocività dei campi elettromagnetici sia in bassa che in alta frequenza, individuando come possibili conseguenze dovute a questa forma d’inquinamento, gravi patologie quali, leucemie infantili, tumori del sistema nervoso, tumori mammari ed altro;
è comprovato che i rischi da esposizione aumentano vertiginosamente per i bambini residenti in un raggio di 4/5 chilometri circa intorno ai trasmettitori;
le autorità militari statunitensi sembrano aver provveduto ad iniziare i lavori con opere di movimentazione terra e predisposizione piattaforme -:
quali autorità amministrative abbiano autorizzato il progetto di installazione del sistema radio satellitare M.U.O.S. a Niscemi;
quali siano le ragioni in base alle quali è stata scelta la città di Niscemi come sede dell’impianto, diversamente da quanto originariamente previsto;
– in conformità a quali criteri medico-scientifici siano state valutate le possibili conseguenze sulla salute della popolazione residente nell’immediata prossimità della nuova stazione di telecomunicazione;
quali analisi di impatto ambientale siano state previste o attuate, considerato che l’area indicata come luogo di possibile installazione del sistema satellitare militare M.U.O.S. ricade all’interno della Riserva naturale orientata, denominata «Sughereta»;
qual’è, al momento, il livello di realizzazione dell’eventuale progetto di installazione;
quali siano le priorità che vincolano il progetto M.U.O.S. a Niscemi al segreto militare, a danno della salute dei cittadini italiani.(4-02540)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata giovedì 16 settembre 2010 nell’allegato B della seduta n. 369
All’Interrogazione 4-02540 presentata da
DOMENICO SCILIPOTI
Risposta. – Il Muos (mobile user objective system) è il nuovo sistema satellitare di comunicazioni per utenti mobili che la Us Navy sta implementando su scala mondiale per il comando e controllo degli assetti operativi.
Ciò premesso, si rappresenta che la stazione ricetrasmittente del sistema Muos in questione è stata ubicata presso il sito telecomunicazioni di Niscemi in quanto:
gli studi preliminari effettuati avevano sconsigliato l’ipotesi di collocazione presso la base di Sigonella per le possibili interferenze tra il sistema Muos stesso e i sistemi di comunicazione della base, quelli dei velivoli ivi operanti e, soprattutto, quelli degli aerei civili in avvicinamento al non distante aeroporto civile di Catania Fontanarossa.
era già presente una struttura Usa, ubicata in prossimità di un’area boschiva ora protetta, individuata per il diretto e funzionale servizio della Us naval station di Sigonella fin dalla sua costituzione, avvenuta alla fine degli anni ’50.
Avuto riguardo, invece, alle questioni relative alle «analisi di impatto ambientale», si rappresenta che in applicazione delle procedure bilaterali vigenti in materia di progetti finanziati con fondi statunitensi in Italia – nel 2006, gli Usa avevano presentato il progetto in parola per l’approvazione della difesa, corredato di una relazione illustrativa e di uno specifico studio di impatto ambientale elettromagnetico, sul quale si erano espressi favorevolmente tutti i competenti organi dell’amministrazione della difesa e dal quale, testualmente, si evince «… il rischio dell’esposizione del personale … è minimo ed improbabile; … la distanza di sicurezza dall’emissione elettromagnetica … sarà imposta mediante l’installazione di una recinzione di sicurezza; … ai sensi del decreto ministeriale 381 del 1998 … la misurazione dell’inquinamento da radiofrequenze … sarà eseguita appena i sistemi saranno installati e pronti ad operare».
Voglio sottolineare, inoltre, che i lavori di realizzazione del citato progetto non sono ancora iniziati.
Tuttavia, al momento, in ragione della particolare importanza ed urgenza del progetto stesso, risulta che la locale azienda regionale protezione ambientale (Arpa) ha effettuato un’estesa campagna di rilevazioni che ha certificato il rispetto dei limiti normativi imposti, mentre è stata presentata una relazione di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) nel rispetto del decreto del Presidente della Repubblica 357 del 1997.
L’amministrazione comunale competente ha prima espresso un parere favorevole sul progetto in parola – a premessa dell’emissione della delibera regionale di definitiva approvazione – poi lo ha ritirato in attesa di ulteriori approfondimenti sugli effetti presumibili sull’avifauna delle emissioni radioelettriche.
Si è allo scopo fornita assicurazione alla regione Sicilia e allo stesso comune di Niscemi che, durante e successivamente all’esecuzione dei lavori, in linea con le citate procedure bilaterali e, comunque, anche dopo l’avvio operativo del sistema, saranno effettuate le opportune verifiche da parte di strutture miste paritetiche per la raccolta e la trattazione dei dati rilevati, che provvederanno anche a comparare le effettive emissioni elettromagnetiche con quelle previste dallo studio di progetto, verificando la compatibilità del sistema con le leggi nazionali ed, eventualmente, con le apparecchiature già operanti in sito.
Un ultimo accenno va fatto, infine, «al segreto militare» cui sarebbe vincolato il progetto Muos, secondo l’interrogante.
A tal riguardo, rappresento che la difesa è consapevole della necessità di mantenere un continuo confronto con le istituzioni locali e, a tal proposito, si rende noto che alla legittima richiesta d’informazioni da parte del sindaco di Niscemi, di cui si fa cenno nell’interrogazione, è stato dato, da parte dell’amministrazione militare, esaustivo riscontro con lettera datata 14 novembre 2008. I contatti con quella amministrazione locale, peraltro, non si sono mai interrotti.
Inoltre, su espressa sollecitazione del Presidente della regione Sicilia, è stato confermato l’impegno della Difesa a garantire che l’operatività degli apparati militari non provochi danni alla salute e/o all’ambiente circostante, vigilando costantemente sull’applicazione delle norme e delle procedure previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti.
Desidero ricordare, inoltre, che in occasione di incontri con i massimi vertici della rappresentanza diplomatica Usa in Italia, ho sottolineato l’assoluta priorità della tutela della salute della popolazione locale e del personale su ogni altra esigenza di natura tecnica.
Per completezza d’informazione, infine, rendo noto che l’ufficio stampa della regione Sicilia in data 8 aprile 2009 ha comunicato che «il dipartimento americano della Us Navy ha consegnato all’assessorato regionale ambiente della regione Sicilia le schede tecniche e i dati della simulazione di emissioni di elettromagnetismo ante operam del sistema di comunicazioni per utenti mobili denominato Muos», mentre è stata recentemente consegnata all’ARPA, e successivamente integrata, la relazione sulla «valutazione di incidenza ambientale» (V.Inc.A.), per fornire ogni elemento di risposta alle perplessità, da ultimo, avanzate dal comune di Niscemi.
Il Ministro della difesa: Ignazio La Russa.