Gli americani sono ingenui o arroganti? Continuano i “giochi di guerra” in Sicilia

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Non è “grammaticalmente” corretto iniziare un articolo con un interrogativo, ma a volte può essere un modo utile per far comprendere la particolarità di situazioni che non appaiono chiare. Quindi l’interrogativo, a noi, appare inevitabile: gli americani sono ingenui o arroganti? O meglio: i militari americani che “operano” in Sicilia, in un territorio che non è la loro “Patria”, il loro “Paese”, e che in questa Isola, in questa Italia al momento in cerca di un nuovo Governo. Ritengono di poter fare ciò che meglio credono? O non è così semplice: possono fare (e fanno) ciò che vogliono perché “qualcuno” (delle Istituzioni Italiane, intendiamo) ha dato loro un “permesso speciale”, e pertanto sono autorizzati a fare ciò che per loro è utile?

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Questi interrogativi se li pongono ormai da mesi gli abitanti di Corleone e di Contessa Ermellina.

Contessa Entellina è un Comune italiano di 2.071 abitanti a 80 chilometri da Palermo: è posto alle falde settentrionali del monte Genuardo sul declivio delle colline Brinjat a 571 metri sul livello del mare. Il paese, insieme a Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, fa parte delle tre comunità arbëreshë di Sicilia, dove l’antica lingua albanese (arbërisht) viene ancora parlata. I suoi abitanti sonio di origine greco-albanesi. Il territorio di Contessa Entellina si estende per 136,4 km quadri nella media valle del fiume Belice Sinistro: circondato da campagne e fitti boschi ricade nel settore nord-occidentale dei Monti Sicani.

E’ in questo territorio che militari trasportati da elicotteri compiono manovre e si muovono indisturbati sotto gli occhi di contadini e di quanti si trovano casualmente a transitare nelle zone interessate. Di queste esercitazioni “La Voce dell’Isola” ha dato notizia a seguito delle interrogazioni presentate da alcuni deputati regionali. Abbiamo scritto: “In Sicilia gli americani si preparano alla guerra? Se è vero, quale guerra e contro chi?. Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, ha lanciato l’allarme: “A Corleone per ora succedono cose strane. Che le campagne siano diventate un campo di esercitazione americano?”. L’allarme di Ferrandelli scaturisce dalla circostanza che, da qualche tempo a questa parte, numerosi elicotteri statunitensi “BlackHawk” compiono continue missioni in quel territorio. In realtà i “BlackHawk” americani sono apparsi (per quel che è dato sapere) per la prima volta a fine settembre dello scorso anno: una consistente formazione di nove elicotteri scuri ha sorvolato a tutta la velocità le campagne alle porte di Corleone. I contadini li hanno poi osservati allontanarsi in direzione di Contessa Entellina”

Calate di numero le “incursioni” sul territorio di Corleone, ora sono interessati i luoghi di Contessa Entellina. Elicotteri e militari USA vengono regolarmente fotografati e filmati ed è stata avanzata anche l’ipotesi che vengano effettuati rilievi per un possibile (non lo crediamo) trasferimento dell’installazione MUOS da Niscemi in questa zona.

Le autorità militari italiane non hanno dato delucidazioni in merito, quelle statunitense e come se non esistessero. La Regione, al di là delle prese di posizioni di Crocetta e del Governo regionale sul MUOS, non si sono ancora espresse. Ma un altro interrogativo sorge spontaneo: non abbiamo ancora un Governo “nuovo” nazionale, ma quello “vecchio” è ancora in carica, ed è l’unico, al momento, a potere dare spiegazioni su questa vicenda. Queste esercitazioni americane vanno avanti da mesi, prima ancora che gli italiani andassero alle urne!

Forse l’interrogativo bisognerebbe girarlo al Capo dello Stato Giorgio Napolitano: ma anche Lui, ora come ora, ha altre gatte da pelare. Le “forze di occupazione” statunitensi, dunque, possono continuare indisturbate i loro giochi di guerra. Agli abitanti di Contessa Ermellina resta il privilegio di vedere in anteprima gli “studi sul campo” e la capacità operativa dei Marines: nonè cosa da poco…

Salvo Barbagallo

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