Sembra l’ultima minaccia prima della follia totale. Lo Stato Maggiore dell’Esercito popolare coreano, sotto il regime dittatoriale di Pyongyang annuncia così il via libera definitivo per un attacco nucleare contro gli USA che dovrebbe essere, secondo lo stesso comunicato, “spietato”.
La nota, diffusa dall’agenzia ufficiale Kcna, informa gli Stati Uniti che ogni loro attacco sarebbe “annientato da mezzi di attacco nucleare più efficaci. Piccoli, leggeri e diversificati”. In un crescendo di follia il comunicato prosegue parlando di attacco che avrebbe già superato la ratifica finale. Ma con “attacchi diversificati” cosa intende il regime? E perché ora?
Lo stesso comunicato poi precisa che “nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani“. Il Pentagono intanto ha già dispiegato il suo avanzato sistema di difesa anti-missile presso la base di Guam, decisione assunta in via precauzionale. Nelle prossime settimane poi verranno dispiegati nella stessa base, missili del sistema Terminal High Altitude Area Defense (Thaad) contro eventuali attacchi missilistici nord-coreani a medio e breve raggio.
Il Segretario americano alla Difesa, Chuck Hagel, nei giorni scorsi aveva detto di prendere “sul serio” le minacce della Corea del Nord e aveva pertanto esortato Pyongyang a metter fine alla sua “pericolosa retorica”. Rassicurando gli americani si è detto convinto che i passi misurati e ragionevoli degli USA avrebbero ridimensionato il tono delle minacce ma aveva poi aggiunto che può essere pericoloso sbagliarsi sulla serietà delle minacce altrui: “basta un solo sbaglio e non voglio essere il Segretario alla Difesa che una volta si sbagliò“.
Luigi Asero
