Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Palagonia hanno eseguito a Palagonia, Scordia e Catania quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta di quella Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di altrettante persone (2 delle quali già detenute poiché tratte in arresto nell’ambito dell’operazione “Iblis”), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e detenzione illegale di armi. L’indagine, avviata a seguito di alcuni episodi estorsivi consumati in danno di commercianti ed imprenditori del calatino, si è da subito intrecciata con la complessa struttura di Cosa Nostra e con le sue ramificazioni catanesi e siracusane.
Alla costante attività di controllo del territorio e a quella delle indagini, si sono uniti il coraggioso contributo di alcuni imprenditori e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito di valorizzare un quadro info-investigativo preciso e dettagliato sulle dinamiche caratterizzanti il panorama criminale dei territori di Palagonia e Scordia. Tra gi reati contestati le estorsioni in danno di due aziende, costrette sia ad assumere gli operai da loro indicati, sia a subappaltare l’esecuzione di parte dei lavori e la fornitura di mezzi e materiali per tutte le attività da svolgersi nel territorio di Palagonia.
Il provvedimento è stato notificato a Massimo Oliva e Giovanni Buscemi tutti e due di di 41 anni, nel carcere di Bicocca, perche’ gia’ arrestati. Mentre Mario La Rocca di 35 e Bruno Gagliano di 32 sono stati arrestati questa mattina.