di Valeria C. Giuffrida e Angela Mirabella
Vi sono magie che i luoghi rendono, se è possibile, ancora più magiche. Difficile non definire magico il suono della chitarra di Mr George Benson che ieri ha infiammato il Teatro Antico di Taormina, così come è difficile pensare che il contesto non abbia pesato nel creare momenti che possiamo definire incantati. Le note della chitarra di George Benson che si amalgamavano al Teatro Antico erano una mistura micidiale per l’occhio e l’ orecchio dello spettatore. Difficile da spiegare a chi non c’era, a chi non ha sentito vibrare le tavole del teatro, a chi non ha visto le luci e i colori di questo spettacolo infrangersi nella cavea.
E George Benson? Sembra che il tempo si sia fermato, pare che dagli esordi non sia passato un secondo, lui è il medesimo ragazzino di allora, le sue mani scivolano sulla chitarra e tutto diventa alchimia, alchimia fra lui e lo spettatore, che batte il tempo, che nonostante dei lunghi discorsi solo in inglese risponde, colloquia con un mostro della musica internazionale come fosse il vicino di casa, colui al quale chiedere lo zucchero se l’ abbiamo terminato e Mr. George risponde con la medesima semplicità, come se suonare il quel modo fosse la cosa più normale del mondo. Poi, dopo un assolo iperbolico, così come se niente fosse accaduto, apre gli occhi e ti fissa con uno sguardo che al tempo stesso è furbo, ma semplice, genuino, mentre tu sei ancora li che cerchi il modo per riprenderti dal turbine che ti ha investito.
Inutile dire, che sono le note di “Give me the night”, ovviamente lasciata per ultima, ad incendiare il teatro a fare alzare tutti in piedi grandi e piccoli ed a far si che ogni singola pietra balli.
La magia dello spettacolo viene alterata solo se il pensiero va alle disavventure che l’artista e lo staff hanno dovuto subire in Sicilia. A quanto pare le amministrazioni locali, tengono a lasciare un ricordo indelebile nella mente degli artisti che arrivano in Sicilia, onde per cui non si poteva permettere che George Benson tornasse a casa senza un Souvenir di Sicilia ed infatti, nero su bianco ecco il ricordo che Mr. Benson porterà a casa: due belle multe!!!
A Palermo, prima, durante il concerto, è stato multato (con oblazione immediata, pena il sequestro dei mezzi con targa straniera) da due zelanti vigili urbani della Città, perché i due sleeper buses, che trasportano i suoi tecnici, la sua band e l’artista stesso, “erano parcheggiati nelle immediate vicinanze del teatro”, ossia esattamente dove erano stati autorizzati!
Pensate che l’ amministrazione taorminese potesse permettere che Mr. Benson tornasse a casa senza un loro ricordo da incorniciare in salotto? Ovviamente no! Pertanto, anche loro si sono adoperati in un bel dipinto in bianco e nero, ad opera di un altro zelante vigile urbano che ha bloccato l’accesso al Teatro Antico delle due motrici che trasportano la produzione di Benson (impianto di amplificazione e luci) benché dotate di regolare autorizzazione. Si è dovuto correre ai ripari: tutto il materiale è stato trasbordato su automezzi più piccoli con notevole perdita di tempo e grandi ritardi nell’allestimento dello spettacoli.
Mr. Benson ha dichiarato di amare profondamente la Sicilia e noi ne siamo entusiasti, per cui ci scusiamo se il genere “vigile urbano siculo” di solito mai presente, mai operante, mai al suo posto quando serve, ha deciso di essere presente, operante e forse, ma dico forse, al suo posto, proprio quando non serviva. Torni a trovarci Mr. Benson, provvederemo a rimettere il “vigilus urbanum siculum” al suo posto, ovvero nella zona “nihil esse” (nulla facente).