Movimento per le Autonomie, la svolta ripartirà dal territorio

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Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus, ex senatrice
Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus, ex senatrice

Chiudere l’esperienza della moneta unica europea e ripartire dal territorio, dalle persone e dall’ambiente puntando sull’autodeterminazione delle Regioni attraverso movimenti autonomistici e liste civiche. E’ quanto emerso dalla due giorni organizzata a Roma dal Movimento per le Autonomie a cui hanno preso parte, tra gli altri, i senatori del gruppo Grandi Autonomie e Libertà Antonio Scavone, Giuseppe Compagnone con il presidente Mario Ferrara, Giovanni Mauro e Luigi Compagna. E ancora: il capogruppo della Lega Nord e Autonomie alla Camera Giancarlo Giorgetti con il deputato Angelo Attaguile e il leader di Mir Gianpiero Samorì. Ma tanti sono stati anche gli interventi di economisti e docenti universitari: Delio Miotti, dirigente di ricerca Svimez;  Beppe De Santis, esperto di politica economica e Peppino Mineo, docente di diritto privato all’Università di Catania per finire con Shona McAlpine, leader del Movimento donne per l’Indipendenza Scozzese. La presenza della McAlpine ha buttato le basi per una futura collaborazione dei movimenti autonomisti europei. Tra gli ospiti anche Anna Maria Mancuso, presidente Salute Donna, invitata in qualità di ex Senatore.

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Quello di Roma è stato un dibattito frutto dell’esigenza di organizzare un soggetto politico autonomista e federalista che sappia affrontare i drammatici problemi che affliggono l’Italia e l’Europa, dalla recessione alla disoccupazione. In quest’ottica le Autonomie cammineranno insieme per costruire una nuova Italia federale fondata sulla garanzia reale di spazi di autonomia e su prospettive di rilancio dell’occupazione, perché nessuno si senta escluso da questo progetto.

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L’Mpa, insomma, è giunto a un punto di svolta e la svolta ripartirà dal territorio per farsi carico dei problemi delle comunità. Sta proprio qui, infatti, secondo gli esponenti del movimento, il fallimento odierno della politica: ”La classe dirigente ha perso i contatti con la gente, con i problemi delle persone in un Paese in cui ci sono 10 milioni di poveri e, tra questi, milioni e milioni di abitanti che hanno il problema del pane quotidiano, è una questione che non può non essere affrontata. Serve un cambiamento forte, un’insurrezione vera e propria”. Da dove ripartire dunque? Dai contenuti. L’Mpa si pone una semplice domanda: ”Qual è la ragione per la quale si fa politica?”. Risponde il senatore Scavone prendendo esempio da Papa Francesco: ”Il nuovo pontefice sta riportando al centro di ogni discorso la persona umana e qualunque politica non può non mettere al centro i bisogni dell’uomo. Invece oggi la politica è il massacro, la triturazione della persona umana. Dobbiamo rimettere in discussione l’economia, la finanza, il commercio globale, l’ambiente che è stato saccheggiato dai grandi gruppi di potere”. Per fare questo bisogna compiere una serie di passi obbligati: ”Primo, dire basta all’euro che ha portato alla distruzione dell’Europa. Secondo, rielaborare proposte al servizio della persona umana: per esempio, il discorso della casa. Bisogna dire basta all’Imu e garantire l’impignorabilità della prima casa, sono valori fondamentali. E poi il lavoro, il welfare, massacrato completamente”.

Serve, insomma, un progetto politico preciso e le Autonomie cercheranno un progetto condiviso: ”Unifichiamo il cammino politico di ciò che è nato per dare forza all’Autonomia, al Federalismo e al Mezzogiorno d’Italia – ha detto il senatore del gruppo Gal del Senato, Giovanni Mauro, esponente di Grande Sud -. Sia ciò che ha espresso Miccichè nel suo recente convegno a Cefalù sia ciò che sento qui vanno nella medesima direzione di dare protagonismo ai territori del Sud del Paese. I prossimi appuntamenti della riforma costituzionale e della costruzione di una nuova area politica di centrodestra deve vederci uniti e con un’unica strategia così come lo siamo nel gruppo parlamentare Gal”. Gli ha fatto eco Gianpiero Samorì, del Mir, spiegando che ”non è più possibile frazionare l’impegno politico di tanti movimenti, di tanti soggetti in microdimensioni”.

Anche il capogruppo della Lega nord alla Camera, Giancarlo Giorgetti, ha aperto a una strada comune: ”La Lega Nord Autonomie è qui per salutare e per dire che un pezzo di strada verso il federalismo e l’autonomia all’interno dell’Europa lo possiamo fare insieme”. Concludendo, Scavone ha illustrato il manifesto politico dell’Mpa che si snoda in dieci punti e riassume la due giorni che si è appena conclusa: promuovere una vera e propria rifondazione autonomista della politica e della società, operare per la costruzione di un sistema di partiti regionali che sappiano fare del loro radicamento territoriale il punto di forza di una nuova concezione della rappresentanza e operare per una politica del lavoro che veramente persegua l’obiettivo della piena occupazione per dare a tutti condizioni di vita serena ed operosa.

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