Rocco Chinnici, ucciso 30 anni fa a Palermo

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Strage-ChinniciEra l’ideatore di quello che poi sarebbe diventato il pool antimafia di Falcone e Borsellino, era un magistrato all’antica che aveva compreso bene come il fenomeno mafioso si poteva combattere soltanto scambiando le informazioni. Era Rocco Chinnici. E quella mattina di 30 anni fa mentre usciva da casa per recarsi come sempre al Tribunale di Palermo morì così, per aver cercato con ogni mezzo allora disponibile di servire lo Stato.  Con lui morirono nell’esplosione il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta (i due Carabinieri assegnati come scorta), e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Tutti dilaniati da quella vecchia Fiat 500 imbottita d’esplosivo e messa lì, ad attendere il giudice Chinnici in via Pipitone Federico.

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Oggi a Palermo il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che ha commemorato con queste parole il giudice Chinnici “oggi ricordiamo una persona che ha sacrificato la propria vita coscientemente perché sapeva il rischio a cui andava incontro e aveva chiarissimo il tipo di pericolo a cui si esponeva. Un uomo che ha dato tutto sé stesso, tutta la sua vita per il Paese. Non l’ha fatto invano perché la sua morte ha segnato un momento importante ma soprattutto ha lasciato una professionalità, un modo di contrastare la mafia che è stato molto utile negli anni successivi. Quindi ricordiamo un eroe perché tale“.

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Luigi Asero

 

Su CataniaOggi un’intervista video realizzata dal Tg1 pochi mesi prima della strage al giudice Rocco Chinnici. Clicca qui per andare all’articolo

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