Cose di Sicilia: coerenza, innanzitutto da Crocetta a Leoluca Orlando, a Castiglione

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l43-crocetta-121212174648_mediumDi Salvo Barbagallo

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Ormai da tempo la Sicilia si classifica come la prima regione per la sua coerenza e per la coerenza degli uomini che la rappresentano.

Sicilia, “coerente” in cosa? Nell’essere Terra dominata. Da tutti, dal più antico “invasore” all’ultimo arrivato che impone regole non scritte, né concordate con la collettività originaria. Chi può la fa da padrone, viste le condizioni in cui vive la gente, costretta ad assoggettarsi ai clientelismi più svariati per sbarcare il lunario.

Tempi di oscurantismo, se lo stesso sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in una intervista al “Corriere della Sera” afferma apertamente che “ho scoperto che non esiste più la comunità palermitana…” e che passa “il tempo a denunciare l’inciviltà di molti miei concittadini”, confessando di aver capito “perfettamente” di essere “una minoranza culturale che ha ottenuto una maggioranza elettorale. Col cavolo che chi mi ha votato la pensa come me!”. Certo, Leoluca Orlando è ottimista: “Io sto cercando di ricostruire tutto, di convincere la gente che dopo l’inverno torna la primavera”. L’ottimismo deve essere una regola per un sindaco eletto per la quarta volta con il 74 per cento dei voti! Ma, a dire di Leoluca Orlando, la maggioranza di quel 74 per cento non la pensa come lui: chissà, allora, perché l’ha votato. Questa è la coerenza dei Siciliani?…

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, si mostra come il generale George Armstrong Custer assediato dagli indiani, ma dimentica che l’ufficiale americano, con tutti i suoi uomini, venne eliminato il 5 dicembre del 1876 nella battaglia del Little Big Horn. La storia non insegna nulla, soprattutto non insegna la coerenza. Crocetta si è beccato una querela da parte di Mauro Sebastiano Di Mauro, presidente dell’Istituto “Terra e Liberazione”, per avere denunciato infiltrazioni mafiose nel movimento anti MUOS che ha manifestato contro l’installazione militare USA a Niscemi. Di Mauro, con molti componenti dell’Istituto “Terra e Liberazione” aveva preso parte alla manifestazione “No MUOS” del 10 agosto scorso, insieme a migliaia di cittadini e si è sentito “offeso” dalle insinuazioni di Crocetta. Ebbene, bisogna prenderne atto: c’è chi si offende se viene definito “mafioso”, o  manifesta accanto a mafiosi. In realtà, prima di affibbiare a qualcuno l’etichetta di “mafioso”, bisogna pensarci due volte, se non si hanno prove di ciò che si dichiara. Ma tant’è…

Nel mare della “(in) coerenza” Siciliana, c’è l’eccezione Giuseppe Castiglione: il sottosegretario all’Agricoltura e coordinatore del PDL in Sicilia, in merito all’iniziativa pro-Berlusconi, ha ribadito “di non aver firmato nessuna lettera di dimissioni perché ritengo sia un’iniziativa sbagliata che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Ma sarò al fianco del mio partito nel caso in cui questo decida di non votare la fiducia al governo”. Bisogna prenderne atto…

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