Di Luigi Asero
Oggi il Consiglio dei Ministri dovrebbe varare il decreto milleproroghe, tipico panettone farcito di fine anno dove tra un comma e un rinvio si parla di tutto per non parlare di nulla, se non varare aumenti di nuove tasse e imposte. Qualche anticipazione è già possibile, di certo rientreranno nel decreto le norme per salvare il bilancio approvato del comune di Roma, così come la proroga dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate in Sardegna e le clausole per la rescissione degli “affitti d’oro” di sedi istituzionali.
Il milleproroghe invece non dovrebbe contenere le nuove norme regolanti la futura TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili dei Comuni) e che farà parte della nuova IUC (Imposta Unica Immobiliare). Queste norme saranno decise nel provvedimento riguardante l’IMU in scadenza l prossimo fine gennaio.
Il centrodestra di Alfano plaude a Napolitano che ha convinto il premier Enrico Letta a ritirare il decreto salva-Roma (inserito oggi nel milleproroghe) e parlano di “insegnamento per il Governo che da oggi deve agire con rigore.
Intanto, a prescindere da proroghe e nuove norme di rigore, gli italiani si preparano già ai nuovi aumenti attesi per il primo gennaio (Buon ANNO a tutti, eh?!).
Previsti infatti: rincaro carburanti (una novità mai vista prima!)
Aumenti anche per il servizi postali: le lettere potranno aumentare di 25 centesimi per affrancatura passando da 70 a 95 cent e le raccomandate da 3.60 € a 5.40 € (gli aumenti però non saranno automatici e dovranno essere decisi entro due anni da Poste Italiane SpA). Il via libera è arrivato dall’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni (Agcom).
Più cari (adeguamento del 6% previsto) anche per caffè e bibite dei distributori automatici la cui aliquota Iva passa dal 4% al 10%.
I pendolari in molte regioni, come in Piemonte, saranno colpiti anche dall’aumento del trasporto pubblico locale che arriva al 20%, aumenti anche sui pedaggi in diverse autostrade.
Ma la parte del leone in questa corsa ai rincari verrà ricoperta dalla nuova versione della Tares, l’imposta locale sui rifiuti che verrà pagata dagli inquilini, per la quale secondo i calcoli di Confesercenti aumenterà fino al 60% rispetto a quanto pagato l’anno scorso. Per non dire del nuovo calcolo sul consumo dell’acqua disposto in questi giorni dal Garante che partirà da gennaio e sapremo presto se sarà vantaggioso per il consumatore o no.
In fondo, comunque, tutti questi aumenti saranno certamente ben assorbiti da quanti hanno potuto beneficiare del recente e vistoso aumento di stipendio pari a ben 14 € lordi (meno di 8 € al netto delle imposte). Insomma… Buon Anno Italia.