Con un twet il premier Enrico Letta ha annunciato che oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato con decreto l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Lo stesso decreto introduce per i partiti l’obbligo di certificazione esterna del bilancio. I cittadini potranno scegliere, con la dichiarazione dei redditi, di destinare il 2 per mille ai partiti, mentre rimarrà alle casse dello Stato (senza finanziare cioè i partiti) la quota non scelta dai cittadini.
Beppe Grillo però segnala come lo stesso annuncio via twitter sia stato dato già tre volte in questi mesi (anche se stavolta il decreto è confermato), e dice a Letta: “Basta con le chiacchere enricoletta. Restituisci ORA 45 milioni di euro di rimborsi elettorali del Pd a iniziare da quelli di luglio“. Critico anche Di Pietro che invita a esaminare bene il testo del decreto prima di “cantare vittoria”.
Si spinge addirittura oltre Matteoli (Forza Italia) che parla di provvedimento pericoloso, che spinge i partiti a cercare finanziatori esterni per il mantenimento del necessario apparato organizzativo condizionandoli di fatto nell’autonomia decisionale.
Di chi sia la “vittoria” non è dato sapere. Certo è che sembra un assist per il neo-segretario del Pd, Matteo Renzi, sorpreso dalla velocità del provvedimento. Come potrebbe essere un segnale mandato a quella parte di popolazione che si trova oggi a sostenere la rivolta del “movimento dei Forconi”.
Cambia qualcosa? Cambierà qualcosa per non cambiare nulla? Lo temiamo e staremo a vedere.
Di certo questo è un Decreto Legge, dovrà essere convertito in Parlamento e anche noi prima di dire “e questa è fatta” (dichiarazione del ministro Angelino Alfano) crediamo sia opportuno esaminare il testo che verrà convertito in Legge. Se ciò accadrà.