Jamel al-Jamal aveva 56 anni, a Praga rappresentava lo Stato Palestinese. È morto in un incidente che farebbe escludere ogni ipotesi di terrorismo. Ma che certo “normalissimo” non è. Stava infatti spostando all’interno del suo appartamento una cassetta di sicurezza che è esplosa ferendolo in maniera grave. È morto dopo il successivo ricovero in ospedale.
Fonti del Governo parlerebbero di un meccanismo di sicurezza contenuto all’interno della cassetta di sicurezza e che, per un malfunzionamento o per una manovra errata, si sarebbe azionato provocando l’esplosione. Il ministro degli Esteri palestinese vuole ora inviare a Praga una sua delegazione di esperti “per aiutare le indagini”, pur affrettandosi lo stesso ministro Riad Malki a smentire l’ipotesi di un omicidio.
Lo stesso ministro spiega che si trattava di una vecchia cassaforte non più aperta da almeno 30 anni e che egli stesso ignora i motivi per cui l’ambasciatore volesse spostarla e provare ad aprirla. Inoltre ignora quale potesse essere il contenuto della cassaforte.
Di certo c’è che la Sede Diplomatica è nuova. L’OLP manteneva rapporti con la Repubblica Ceca già dai tempi della “guerra fredda” e aveva altrove una sede. Recentemente è stata inaugurata la nuova Sede, nel quartiere Suchdol di Praga. Qui l’Ambasciatore Al-Jamal che aveva assunto l’incarico lo scorso 11 ottobre, ha dormito soltanto le ultime due notti. Le ultime del 2013. Oggi la decisione di aprire quella cassaforte, o almeno di spostarla.