Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è a Catania da ieri sera martedì e stamane alle ore 10 sarà accolto al Comune dal sindaco Enzo Bianco.
È una visita che presenta aspetti curiosi, questa del capo dello Stato nel capoluogo etneo, sembra quasi una visita privata, nel senso che – a quanto appare, almeno – la città non è stata adeguatamente preparata ad accogliere il personaggio più rappresentativo del nostro Paese. Catania si mostra assente, se si esclude la manifestazione di protesta preannunciata dai grillini con una conferenza stampa tenuta ieri in piazza Stesicoro, nel corso della quale è stato mostrato anche lo striscione che aprirà la manifestazione con la grossa dicitura “NapolitaNOausterity”.
Aspetti curiosi (non sapremmo definirli altrimenti) di questa presenza che noi consideriamo veramente eccezionale tenuto conto che a Catania di protagonisti della storia italiana se ne vedono molto molto raramente, per quanto la nostra memoria non ci possa ingannare.
Indubbiamente se il presidente della Repubblica benevolmente “scende” dalla Capitale sin nel profondo Sud, il merito è tutto del sindaco Enzo Bianco e del suo carisma, oltreché della sua più che riconosciuta autorevolezza. Proprio per questi motivi di fondo c’è lo stupore di una collettività (quella parte informata) che stenta a comprendere pienamente la portata di un evento simile.
Sul sito internet del Comune di Catania è riportato (brevemente) il programma della visita al Palazzo di Città del presidente Giorgio Napolitano. Lo riportiamo integralmente per dovere d’informazione:
“Mercoledì prossimo, 26 febbraio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano comincerà la sua visita a Catania dal Municipio.
L’arrivo del Capo dello Stato nel Palazzo degli elefanti è previsto per le 10. Il presidente sarà accolto dal sindaco di Catania Enzo Bianco e raggiungerà il Salone Bellini, dove si svolgerà un incontro sul Distretto della Sicilia del Sud est.
A intervenire, oltre al sindaco Bianco, che presenterà il Distretto, saranno il vice presidente nazionale di Confindustria Ivan Lo Bello, il manager internazionale Pasquale Pistorio e il presidente dell’Anas Pietro Ciucci.
Subito dopo, alla presenza del Capo dello Stato, i rappresentanti dei nove enti fondatori – i Comuni capoluogo, con i sindaci di Catania Enzo Bianco, di Siracusa Giancarlo Garozzo e di Ragusa Federico Piccitto, le tre Province e le Camere di commercio territoriali -, firmeranno la convenzione per la nascita del Distretto del Sud est.
La conclusione della visita nel Municipio del presidente Napolitano è prevista per le 11,15”.
Se la ragione della visita del Capo dello Stato è da ricercare nella nascita del Distretto del Sud est c’è da essere soddisfatti: la firma di una convenzione con testimone il presidente Giorgio Napolitano è indubbiamente da considerare un “evento” che mai prima si è verificato, sempre se la memoria non ci inganna. Una “mission” che resterà negli annali di Catania, importante ma che riteniamo troppo “leggera” per far scomodare l’anziano Presidente, se non da aggiungere che il Presidente avrà la possibilità di stringere la mano e conversare con altri personaggi illustri, quali Ivan Lo Bello, Pasquale Pistorio e Pietro Cucci che, per sfortuna loro e per quanto rappresentativi siano, però non sono Capi di Stato.
Non è stato comunicato se nel corso della “24 ore” etnea il Presidente Giorgio Napolitano si recherà a Niscemi per ammirare direttamente le magnifiche antenne del MUOS statunitense, meraviglia della tecnologia spionistica “made in USA”. In realtà non sappiamo neanche se Niscemi e il “suo” MUOS facciano parte del Distretto del Sud est.
Ma questo cosa importa?