La “24 Ore” catanese di Giorgio Napolitano

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napol-975x310Di Salvo Barbagallo

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“24 Ore” (“Tutto in tempo reale”) è il titolo di una fiction americana che si è protratta per otto lunghe serie superando le cento puntate. Racconta le vicissitudini di presidenti USA che si succedono nel corso di anni e gli intrighi di corte per rendere loro la vita oltremodo difficile. Gli americani sono bravi nel farsi feroce autocritica, nel mettere a nudo i segreti più oscuri e i telespettatori apprezzano con alta audience. Negli Stati Uniti d’America alla fine si conosce tutto di tutto. In Italia le cose vanno diversamente: il culto del segreto è talmente praticato che anche le cose più banali restano chiuse nei cassetti dei privilegiati. E’ l’Italia dei privilegi e dei privilegiati: chi si conquista un posto (anche da usciere) nel girone dei potenti vanta una forza inestimabile nei confronti dell’uomo qualunque.

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Questo lungo giro nulla a che vedere con la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita a Catania se non una similitudine con il titolo della fiction citata, “24 Ore” riferita al breve lasso di tempo che il Capo dello Stato ha trascorso nel capoluogo etneo. Alcuni giornali on line hanno titolato “Giorgio Napolitano catanese per un giorno”, ma nessuno ha pensato di dare al rappresentante degli italiani la cittadinanza onoraria. Forse non avrebbe avuto una valenza significativa, non sappiamo. Altri giornali hanno ricordato che erano 14 anni che un Capo dello Stato non veniva a Catania, qualche cittadino si è chiesto “Ma cosa è venuto a fare?”, il Coro del Bellini per protesta ha intonato “Fratelli d’Italia”, disoccupati, grillini, giardinieri senza lavoro e precari a vita hanno fatto sentire la loro voce. Eppure è stato detto a chiare lettere che Catania “ha abbracciato” Napolitano e il sindaco Enzo Bianco ha affermato con giustificata fierezza “La città al centro dell’attenzione nazionale”. Il quotidiano “Live Sicily” ha pubblicato i nomi delle principali personalità catanesi che hanno partecipato all’incontro con il Presidente della Repubblica, che riprendiamo anche noi per dovere di cronaca così come è stato proposto da “Live Sicily”: “Giuseppe Berretta, sottosegretario alla Giustizia, Giovanni Tinebra, Procuratore Generale di Catania, Pino Firrarello, ex senatore braccio destro di Angelino Alfano, Nelli Scilabra, assessore regionale alla Formazione Professionale, Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Domenico Bonaccorsi di Reburdone, presidente di Confindustria Catania, Fabio Scaccia, ex presidente etneo di Confindustria, Rita Cinquegrana Gari, soprintendente del Teatro Massimo Bellini, Andrea Vecchio, senatore di Scelta civica, Carlo Saggio, presidente di Compagnia delle Opere, Giancarlo a Garozzo, sindaco renziano di Siracusa, Giacomo Rota, Cgil Catania, Gianfranco Vullo, deputato regionale, Giovanni Barbagallo, ex deputato regionale Pd, Concetta Raia, deputato regionale Pd, Salvo Pogliese, deputato regionale di Forza Italia, Marco Forzese, deputato regionale Basilio Catanoso, deputato nazionale di Forza Italia, Manlio Messina, consigliere comunale Forza Italia, Rosario D’Agata, assessore alla Legalità del Comune, Valentina Scialfa, assessore alle Pari Opportunità, Orlando Branca, editore di Rete8, Nico Torrisi, amministratore della Baia Verde, Mimmo Costanzo, socio della Tecnis SPA, Carlo Alberto Tregua, editore del Qds, Ivan Lo bello, vice presidente nazionale di Confindustria”. Come si può notare la città di Catania è stata ben rappresentata.

A noi resta solo l’interrogativo posto dal cittadino qualunque: “Ma Napolitano cosa è venuto a fare a Catania?”…

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