Trasparenza viziata

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poltronaDi Guido Di Stefano

Il 21-3-2014 nella GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA – PARTE I n. 12 era già possibile leggere,  alla voce “DISPOSIZIONI E COMUNICATI, “Incarichi attribuiti e compensi corrisposti a componenti di commissioni, comitati, consigli e collegi operanti nell’Amministrazione regionale (art. 1, comma 8, legge regionale 11 maggio 1993, n. 15). La Presidenza della Regione comunica, ai sensi dell’art. 1, comma 8, della legge regionale 11 maggio 1993, n. 15, che nell’anno 2013 sono stati corrisposti a componenti privati o pubblici di commissioni, comitati e collegi comunque denominati, per incarichi attribuiti per l’espletamento di compiti connessi all’Amministrazione della Regione, i compensi indicati nelle tabelle che seguono, trasmessi dai vari rami dell’Amministrazione regionale …”

Noi non vogliamo qui dibattere sulla necessità o su eticità-egalitarietà-economità-efficienza-efficacia dei circa 500 conferimenti di incarichi: i “posti di sottogoverno” (così vengono definiti) non debbono mai adeguarsi a questi “ovvi” paramentri, perché in tali casi “sufficit” spendere entro i limiti della cosiddetta “disponibilità”.

Se si parla di trasparenza però, che trasparenza sia in tutto e per tutto ed in maniera tale che il cittadino possa rapidamente verificare “in toto” oppure “partim”.

Troviamo gli elenchi dei cittadini “premiati” suddivisi per rami dell’Amministrazione e per Dipartimenti (con le diciture esposte):

  • PRESIDENZA  – Segreteria Generale
  • ASSESSORATO REGIONALE DELL’AGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALE E DELLA PESCA MEDITERRANEA –  Assessorato risorse agricole ed alimentari Dipartimento regionale dell’agricoltura*(interventi strutturali per agricoltura)
  • ASSESSORATO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE – Dipartimento regionale attività produttive
  • ASSESSORATO REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA – Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale
  • ASSESSORATO REGIONALE DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITÀ SICILIANA – Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana
  • ASSESSORATO REGIONALE DELL’ECONOMIA –  Dipartimento regionale bilancio e tesoro + Dipartimento regionale finanze e credito
  • ASSESSORATO REGIONALE DELL’ENERGIA E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ – Dipartimento acque e rifiuti
  • ASSESSORATO REGIONALE DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO – Dipartimento regionale della famiglia, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative + Dipartimento Lavoro (US2)
  • ASSESSORATO REGIONALE DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ – Dipartimento regionale tecnico
  • ASSESSORATO REGIONALE DELLA SALUTE – Dipartimento regionale per la pianificazione strategica + Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico
  • ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE – Dipartimento regionale urbanistica

Ogni assessorato (o ramo dell’amministrazione) ha inviato il suo o i suoi elenchi  dove tutto è indicato, tranne l’appartenenza o meno all’amministrazione o meno degli incaricati: ma questo “poco importa” perché ugualmente ci siamo accorti che qualche “interno” è stato premiato con uno stipendio suppletivo; certo la maggior parte dei lettori non possono “percepirlo”, per mancanza di informazioni.

Corre obbligo precisare che gli incarichi di cui in trattazione “fanno curriculum”: quindi esistono dipendenti con una “sola” (quella svolta per “contratto) “attività da curriculum”  ed altri che nel tempo “d’ufficio” (le 36 ore settimanali) cumulano allegramente “due o più attività da curriculum”.

E “sic stantibus rebus” che nessuno dica più che alla dicitura incarichi “interni” corrisponda inequivocabilmente  il termine risparmio.

Certo un “peccatuccio” di trasparenza si può perdonare.

Andiamo dunque avanti nella lettura e nei commenti.

Approfondiamo la colonna compensi: per noi lettori, per noi cittadini “controllori”, per noi contribuenti è il massimo della provocazione!

Avremmo preferito che ogni elenco esponesse la “graduatoria” dal compenso più corposo a quello minimo: si sa che l’occhio è più riposato e vigile in testa all’elenco. E’ vero, però, che gli elenchi, come da tradizione consolidata, non contemplano questo “rivoluzionario” criterio.

E se finiva tutto qui non avremmo scritto neanche il primo rigo.

Le somme esposte spaziano, per intervalli discreti, dallo zero al numero 51.000,00.

Ma dove è esposto lo “0” potrebbe semplicemente significare che nel 2013 gli interessati non hanno percepito niente per il 2013.

Le controprove? Sono lì nelle tabelle: per alcuni c’è espressamente scritto che l’incarico è a titolo gratuito mentre per altri c’è scritto che il compenso corrisposto si riferisce a prestazione del precedente anno 2012 (quindi le tabelle eventualmente pubblicate e relative ai compensi corrisposti per il 2012 difficilmente avrebbero indicato l’esatto ammontare del relativo impegno di spesa).

C’è di più ancora:

compensi indicati solo con un trattino orizzontale o inclinato;

compensi lasciati in bianco (niente “numerini”, niente “0”, niente “trattino”, nessuna indicazione);

compensi asteriscati per indicare pagamenti a carico di “Consorzi fidi” (per il pubblico strane entità magari a carico del bilancio regionale) presso i quali si svolge l’incarico – Legge regionale 21 settembre 2005, n. 11;

compensi asteriscati a carico (“pardon” a norma) della Legge regionale n. 6/2009, art. 25, comma 4.

Qual è il totale per il 2013? Boh!

Tanto abbiamo letto, tanto esponiamo.

Certamente la “trasparenza” è una creatura umana, forse la più nostrana delle creature umane: sempre più perfettibile ma mai perfetta.

Però, caspita, quella descritta è proprio viziata!

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