Si combatte per la conquista dell’aeroporto di Donetsk e la battaglia appare dura, nelle vicinanze sono asserragliati miliziani filo-russi e si presume che l’esercito ucraino potrebbe procedere all’attacco finale (?) entro le prossime ore. Intanto sarebbero quasi un centinaio le vittime, di cui quasi la metà fra i civili. Le cifre però, come in qualsiasi conflitto, non sono mai certe e qualcuno riduce abbondantemente il bilancio che resta pur sempre tragico.
Le autorità di Kiev avrebbero lanciato un ultimatum ai ribelli filo-russi imponendo di lasciare la città al più presto forti anche dell’appoggio ricevuto dal presidente Usa Barack Obama che, congratulandosi con il presidente neo-eletto Petro Poroshenko gli ha ribadito l’appoggio statunitense per la difesa del territorio ucraino.
La città è quasi deserta, poca gente e negozi chiusi, la paura serpeggia fra la popolazione e gli allarmi si propagano spesso incontrollati.
La situazione, non è da definirsi “locale” come qualche lettore poco attento potrebbe interpretare e l’attenzione, anche internazionale, andrebbe tenuta forse più alta.
Luigi Asero