Le lezioni della storia

Condividi questo articolo?

Fischer-Biblioteca-Imperiale-ViennaDi Guido Di Stefano

Pubblicità

Imperiture ed immutabili lezioni ha accumulato la storia per noi esseri viventi dotati di intelletto (non altrettanto imperituro ed immutabile).

Miti e leggende, poemi epici (di varia provenienza), narrazioni bibliche e pre-bibliche, religiose e laiche, e la “storia” sia essa di parte “vincitrice e/o dominante” sia  di parte “obiettiva e veritiera” concordano (quasi fosse un dogma) sulla centralità del Mediterraneo e dei popoli (europei, africani ed asiatici) che su esso si proiettano nel bene e nel male dell’umanità ovunque essa sia.

I nostri avi ci hanno tramandato (a volte con linguaggio criptico o simbolico, sovrapponente divinità, corpi celesti, uomini) la “memoria” di fantastiche età dell’oro ma soprattutto di guerre così infernali da dovere essere necessariamente vere se sono state descritte: ridenti intervalli di pace  e distruzioni con massacri per misteriose-naturali  “rivalità e gelosie” oppure per incontrollate, inconfessate e mascherate voglie di  predominio e maggiore benessere (di pochi).

Così  scopriamo in un elenco senza obbligo di “stretto rigore storico”  : la/e guerra/e dei mondi, le guerre degli dei, la guerra dei re (cui partecipò Abramo), la guerra  di Troia e le guerre greche (fino ad Alessandro Magno), le guerre egizie, le guerre ebraiche, quelle degli imperi mesopotamici (Sumeri, Assiri, Babilonesi, Persiani), le guerre romane , cartaginesi, siracusane. E nel contesto antichi e misteriosi popoli tramontarono o furono letteralmente cancellati. E poi a seguire le ripetute  invasioni dall’oriente all’occidente e gli imperi bizantino, ottomano e tutti i successivi “occidentali”.

Per terra e per mare si combattè come riporta la storia; anche in aria e nell’alto dei cieli come raccontano i testi ed i frammenti non “omologati” come storici. Però sempre con epicentro nel bacino del Mediterraneo e con “spettatrice” privilegiata la Sicilia. Hanno valore certe strane presenze minerarie?

E poi in tempi recenti (sorvolando un poco su tanti eventi eclatanti) udiamo il fragore di ben due guerre “mondiali”: sempre per il Mediterraneo,  i suoi popoli,  le sue nazioni, le sue terre e poi i suoi cieli l’inferno.

Meravigliose manifestazioni di intenti, iniziative lodevoli o meno (secondo i punti di vista) sono succedute alle due guerre: la Società delle Nazioni, miseramente fallita, dopo la I^ guerra mondiale; ONU (con tutte le sue appendici),  NATO,  SEATO (1954-1977), Patto di Varsavia …

E per tutti il sogno infinito: una nuova età dell’oro con pace, sicurezza, benessere per tutti.

Per tutti?

Prima di continuare consigliamo di leggere tutto, proprio tutto quello che si racconta del mondo e dell’umanità (favole, miti, leggende, epopee, storia, testi sacri e profani) e leggendo di penetrare l’intima sostanza dei testi senza lasciarsi fuorviare dalle interpretazioni di comodo, di parte o peggio mercenarie.

Quindi ritorniamo all’argomento.

Per tutti?  Forse era una vaga idea iniziale. Ora non crediamo proprio a causa di organismi con sole finalità di lucro e potere, lasciati ingigantirsi senza regole,  senza  controlli, senza limiti, senza freni, senza etica e, ancora più grave,  gestiti da esseri (o macchine) senza buon senso ed equilibrio, che magari si nutrono dell’aria del potere.

Gli eventi succedutisi in questi ultimi tempi ci hanno richiamato alla memoria due scritti di due tizi di “antico pelo”, tali Esopo e Fedro.

Costoro hanno perfettamente stigmatizzato attori e comportamenti   attuali in due simpatiche favolette: “Il lupo e l’agnello” ed “Il nibbio e le colombe”.

Chissà perché l’attuale “nibbio” autoproclamatosi re e protettore delle colombe le “sacrifica” o le sbrana (aiutato dai suoi “fratelli”) con imprese belliche troppo improvvise e con patti ed alleanze “improvvisati”: forse per meri interessi “plutocratici”?

Chissà perché per il lupo (e per i suoi fedeli lupetti) è democratica e ammissibile la morte nei dintorni di Kiev mentre era tirannica e deprecabile nei dintorni di Tripoli e Il Cairo e lo è ancora nei dintorni di Bagdad: e se dall’altra parte c’è pure un grosso lupo chi salverà i lupetti?

Forse il bacino del Mediterraneo e pertinenze sono ridotti a una grande scacchiera: tanti pezzi (dagli umili pedoni al re) e due giocatori “frenati” da qualche giudice.

Chissà: forse il centro del mondo ospita solo dei pezzi (che si credono unici ed insostituibili) per il diletto dei  giocatori.

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.