“Chi semina vento raccoglie tempesta”: così si diceva una volta, quando chi si proponeva e si collocava ai “vertici” era (capace, grande …) e non appariva. Erano i tempi in cui chi si “offriva” per azioni di governo, di comando, di responsabilità e/o comunque di impegno non ci metteva semplicemente la faccia ma la vita. Ne conseguivano “lieti onori” e/o “tristi lutti”.
Quando poi ne uscivano vincitori o vinti restavano sempre grandi perché avevano parlato ed agito comunque “motu proprio”.
Oggi le semine di vento sono molteplici e quotidiane, immancabilmente seguite da tempeste che, stranamente e salvo casi eccezionali, non scuotono i ventilatori di turno ma travolgono le terre e le genti: per lo più ignare ma non scontatamente incolpevoli.
Che la semina sia a Palermo oppure a Roma, a Firenze oppure a Catania poco cambia: sulle nostre terre di Sicilia, sulle nostre teste di esseri “superiori” si abbattono impietose tutte le tempeste che in qualche modo lambiscono le italiche terre e magari fanno ridere le “unitarie” europee genti. Invece da anni i “seminatori” se la godono, sempre più in alto, sempre più premiati, anche se in questo momento qualche burrasca li insidia.
C’è di più e di peggio purtroppo.
Non paghi dei normali venti (quelli noti come chiacchiere o vane promesse o prese in giro solenni) diversi personaggi incapaci di volgere lo sguardo al Creatore ed alle sue opere operano alacremente, quasi in competizione tra di loro, per seminare incontrollabili ed incontrollati (i fatti lo provano) venti di guerra (in tutte le sue accezioni) non certo per il bene dell’umanità né dei loro popoli né di quelli a vario titolo investiti. Una terribile baraonda! Quale tristezza e quale squallore: esseri umani che lontano da noi sono solo dei numeri! Dov’è l’umanità?
“Motu proprio”? “Cui prodest”? Chissà!
Al solito una pesante certezza: territorialmente o geograficamente i primi e più tragici effetti di questi venti “bellici” si abbattono sulle nostre terre.
La nostra patria nata per essere “nazione” ora asservita al rango di colonia per le volontà altrui e le ignavie nostrane!
Ne verremo fuori?
Forse un giorno gli “europei” capiranno che anche loro in fondo rischiano il nostro destino e ci aiuteranno ed insieme democraticamente relegheremo nell’impotente anonimato tutti i tronfi seminatori di “biblica zizzania” e lasceremo senza “operai” i loro datori di lavoro noti od occulti che siano.