Garbatamente Putin ha annunciato l’abbandono del progetto “South Stream”, viste le fiere opposizioni di Bulgaria ed UE. In certo senso ha fatto i conti in tasca alla Bulgaria (rinunciataria di fatto a diverse centinaia di milioni di euro di sicuri e facili incassi netti), lamentando nel contempo una “caduta” di sovranità della stessa, che starebbe soggiacendo alle negative imposizioni altrui (UE e NATO). Putin non ha mancato di informare dell’abbandono del progetto “ostacolato”, del nuovo realizzando gasdotto sostitutivo e dell’accordo raggiunto con Erdogan, cui ha concesso uno sconto del 6% .
Un chiaro invito alla riflessione!
Invece cosa combina il nostro sempre ilare governante? Apre immediatamente la bocca per dire “Tanto a noi non interessa!”: questo il senso finale della sua esternazione? Sua? Boh! Comunque ci è tornata alla mente la favoletta (appresa tra i banchi delle elementari) della volpe che si allontana dall’irraggiungibile uva giustificando il suo fallimento con “Tanto è ancora acerba”.
Sono seguiti altri “interventi” europei del tipo: “Non siamo ostili; l’opera così come progettata non è conforme alla normativa UE”; “South Stream può essere ancora costruito … (Juncker)”.
Sembrerebbe proprio che le variazioni di strategie ed orientamenti arrivino in Italia a sorpresa ed in ritardo. Mah!
I punti sopra trattati ci consentono di rivolgere ai grandi tutori delle democrazie, della giustizia, della dignità-libertà-salute dei popoli delle semplicissime domande.
- Accreditiamo la dichiarazione di non conformità del “South Stream”: allora è il MUOS conforme alle norme UE? e tutte le basi militari NATO in Sicilia? e tutte le violazioni dei trattati in danno della Sicilia?
- Consideriamo ora la “caduta di sovranità” (forse per la Sicilia dovremmo parlare di mercato a perdere) per molti versi in tanti posti innegabile: questi “UE-Nato-europei” (che in molti casi comandano senza espresso mandato dei popoli) hanno mai denunciato la “colonizzazione” della Sicilia, elevata dallo Statuto e dalla Carta Costituzionale al rango di Nazione? Dobbiamo forse attendere che Russia e/o Cina si alzino a perorare la nostra causa?
La crisi ci stritola, la tragedia incombe e dobbiamo sopportare la facile e vuota ironia autorizzata ed incoraggiata dai potenti registi che non appaiono, certamente non per timidezza. E’ il caso di dirlo: ora basta, siate seri e ricordatevi che siete uomini, comunissimi uomini!