Nada ha presentato al MA di Catania “occupo poco spazio”

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NadaDi Michele Creazzola

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Occupo poco spazio” è il titolo del suo ultimo album ma lo spazio di Nada, nella musica italiana, è immenso. Presso il Ma di Catania si è tenuto il concerto che ha fatto registrare il tutto esaurito e ha richiamato pubblico di ogni età ad apprezzare l’artista toscana che ha dato inizio alla sua carriera quasi mezzo secolo fa attraversando molte generazioni. Nel capoluogo etneo non tornava da molti anni a parte la tappa dello scorso luglio ai “Mercati generali”, con Fausto Mesolella. Interprete raffinata e versatile, dopo l’esordio sanremese a soli quindici anni, la si è vista collaborare con Piero Ciampi (celebrato con l’album “Ho scoperto che esisto anch’io”), interpretare capolavori di Paolo Conte, poi al fianco dei maggiori esponenti della scena progressive tra cui Reale accademia di musica e Gobin .Notevoli le sue collaborazioni con artisti del calibro di Mauro Pagani, che lo si ritrova come produttore di “Dove sei sei” contenente l’anthem sanremese “Guardami negli occhi”, con Rita Marcotulli, Javier Girotto e Pasquale Manieri per un ulteriore ricordo di Ciampi fino ad arrivare al rock degli ultimi tempi che l’hanno vista collaborare col meglio della scena indie tra cui Massimo Zamboni, il catanese Cesare Basile, Zen Circus ed altri ancora.

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Nel tour 2015 si ha l’occasione di ascoltare gran parte dei brani diOccupo poco spazio”, ultimo lavoro discografico della cantante. Un equilibrio tra i raffinati arrangiamenti orchestrali, per archi, fiati, tastiere e clarinetto di Enrico Gabrielli dei Calibro 35 e i testi di Nada. Composizioni di intenso impatto emotivo ottimamente eseguite, sul disco come dal vivo, quasi tutte incentrate sul disagio che attraversa il periodo storico che stiamo vivendo. Dieci canzoni, dieci graffianti storie di donne, tra cui corre l’obbligo citare quella di “Sonia”, presunta terrorista oppure della protagonista de “L’ultima festa”, in cui si celebra il funerale dell’universo. Un femminile ferito a morte che trova riscatto nella via di fuga e nella ricerca della speranza di chi, da sempre esclusa, non molla portando avanti un’esistenza improntata all’orgoglio di non partecipare alla disfatta in attesa di tempi migliori. Storie di donne che riguardano anche gli uomini data l’universalità del linguaggio di Nada.

Il concerto di Catania ha riproposto una scaletta ben strutturata tra vecchio e nuovo repertorio. Il tutto eseguito con entusiasmo e grinta palpabili sin dalle prime note. La voce incisiva dell’interprete e l’eclettismo della band, i Criminal Jockers, hanno creato un armonico set composto da chitarra elettrica, basso chitarra acustica arricchito da trombone fagotto e viola.

La finezza interpretativa della vocalist, la sua capacità di comunicare e una perfetta alchimia con i musicisti hanno reso fruibile anche il repertorio più ostico al grande pubblico. A fare da corollario, all’insieme ben assortito dei brani, i classici “Ma che freddo fa” e “Amore disperato” attesissime da tutti i presenti in sala.

Una kermesse d’eccezione, curata nei minimi particolari, ha reso il concerto di Nada un evento indimenticabile tra quelli in programma a Catania. Da apprezzare, inoltre la disponibilità dell’artista che si è concessa al pubblico per foto ed autografi alla fine della serata. Un evento degno di nota, per cui ringraziare il Ma club e Discoring, che sottolinea l’importanza della musica nei club, riportando negli appositi luoghi un’arte a costi accessibili che negli ultimi tempi, soprattutto dopo la chiusura dei “caffè concerto” non trovava più un opportuna collocazione nel capoluogo etneo.

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