Italiani come gli struzzi?

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three-wise-monkeysDi Salvo Barbagallo

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Gli Italiani come gli struzzi? O meglio, come le famose tre scimmie che non parlano, non sentono e non vedono? Non sappiamo se è così, di certo il silenzio, la mancanza di una qualsivoglia reazione non depongono a favore di una collettività nazionale che, a quanto pare, assiste passivamente a tutto ciò che le viene imposto. E’ veramente un momento “strano” della vita di questo Paese chiamato “Italia”, che vede protagonista della vita politica e del Governo personaggi che non hanno, e non cercano, alcun contatto diretto con il cittadino, ma preferiscono gli schermi televisivi per lanciare i loro proclami (non “programmi”) come se avessero avuto l’ispirazione da qualche dio (sconosciuto ai più) e come se dallo stesso (loro) dio avessero ricevuto un mandato specifico ad agire come stanno agendo.

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Si “cambia” (per meglio dire, si stravolge) la Costituzione? Ma, è stato chiesto (per caso…) alla collettività un parere in merito agli Italiani? Si cambia (per meglio dire, si stravolge) lo Statuto dei lavoratori? E si cambia secondo una volontà espressa dagli stessi lavoratori? Non sembra.

Chi sta governando gli italiani sta vendendo merce avariata: ciò che i governanti stanno contrabbandando per “cambiamento” è più semplicemente uno “sconvolgimento” di fatto di Regole di convivenza civile, costituite a consolidamento della democrazia nata dalle ceneri di una guerra che aveva visto fratelli contro fratelli, in nome di una “riappacificazione” che, volente o nolente, ha tenuto sino a ieri, e che incomincia a traballare sotto queste spinte aliene che nulla hanno a che vedere con la democrazia. Le Regole della convivenza civile stanno crollando a colpi di picconate e vengono spianate dai bulldozer, ma gli Italiani tacciono. Le voci che si sentono sono solo quelle dei protagonisti che si sono arrogati il diritto di parlare per tutti (o parte di tutti) senza averne avuto un mandato espresso dalla collettività. Parlano, questi protagonisti, e lo spazio che a loro concedono i mass media risulta sproporzionato e, paradossalmente, proporzionato alle volontà che non si conoscono, che non appaiono.

Ai problemi del Paese si risponde con parole, non con fatti. Le statistiche mistificate o di parte mostrano un quadro che non corrisponde alla realtà: basti vedere i dati che riguardano la disoccupazione (giovanile e meno giovanile) per rendersene conto. La miriade di tasse (dalle più disparate denominazione) costringono le famiglie a sacrifici che mai, in precedenza, sono stati così pesanti. Parlano di ripresa, ma il termine “ripresa” non incanta nessuno, semplicemente perché la tanto ventilata “ripresa” non c’è.

Sono tante e tante le bugie che vengono offerte come verità, che la stessa verità si è smarrita nelle trasversalità delle contrapposizioni di potere. E come diceva qualcuno, chi ha il potere se lo tiene e lo sfrutta a proprio vantaggio. Certo non della collettività.

Gli Italiani come struzzi? È probabile: mettere la testa dentro la sabbia per non vedere e sentire che tutto sta crollando, alla fine, ma solo in teoria, potrebbe essere un sistema per dire, dopo, “Io non c’ero”…

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