E’ la storia a ripetere instancabile questo ritornello: le nebbie del mistero e dell’oblio avvolgono tutte le nefandezze (o tragedie se si vuole) causate o comunque riconducibili a chi comanda, sempre pronto a imporre il silenzio del segreto (di parte ma sempre imputato allo Stato) con le buone (posizioni privilegiate) o con le cattive (si sa che la vita è breve).
Qualunque sia la forma di governo, chiunque gestisca il potere e comunque sia gestito (sia al singolo che al plurale) si assiste alle solite manfrine: stragi, massacri, stermini, persecuzioni, guerre, demonizzazioni, corruzioni, spoliazioni, de pauperizzazioni, “affamamenti”, strangolamenti finanziari, ecc. hanno sempre come padri colpevoli gli “altri”, i perdenti, le vittime.
E dal ventesimo secolo le menti del male si sono sempre più specializzate nel non essere “visibili” ai popoli, lasciandone visibilità, merito e (dis)onore ai potenti di turno con annessi e connessi proclami, slogans e surrogati di verità.
Siamo precipitati nell’assurdo: i fatti come noi li vediamo sono così come li subiamo noi e come ce li dettano, impongono e presentano, cioè sono solo l’apparire (o se vogliamo semplice apparenza) mentre la realtà e a verità ci sfuggono o, meglio, ci vengono celati.
Della pellicola della vita ci presentano qualche fotogramma isolato e su quello ci “indottrinano” con le loro verità: ci vengono deliberatamente nascosti i fotogrammi precedenti (cioè le cause tutte che hanno portato alla nefandezza) e quelli successivi (cioè in particolare chi trarrà benefici dalla predetta nefandezza). E scatta l’obbligo del silenzio imposto “sic et simpliciter” o spesso come segreto di stato, quello stato che sempre più tende a essere identificato con quei personaggi che dovrebbero (ciascuno nel proprio ruolo) servirlo. Poco ci manca che danni patrimoniali ed erariali, appropriazione indebita, peculato, corruzione, “crimini” politici vari non possano essere perseguiti al di là della “flagranza” in reato.
Tutto diventa mistero quando calano le tenebre e il silenzio del segreto: di stato o di parte (a tutela dei potenti) poco importa.
A volte viene divulgata o ammessa la precisa responsabilità di errori e crimini: ma solo nei precisi confini di colpevolizzazione dell’artefice (dittatoriale o democratico) ormai sparito dall’Olimpo degli onnipotenti e solitamente così tardivamente da suonare come una beffa per le vittime dirette e indirette. Collaboratori e/o simpatizzanti vicini e lontani (anche i dittatori hanno sempre goduto dell’aiuto e della comprensione altrui) vengono salvaguardati.
Brandelli di verità scabrose emergono anche dopo secoli, con buona pace di tutti. Sì, perché ultimamente tutti si pentono di tutto e chiedono perdono per i crimini e i massacri civili e religiosi: per espansionismo e violenta espropriazione contro la “nazione” dei pellirosse americana e contro gli aborigeni dell’Oceania e contro altri; per denaro e potere contro i popoli europei e mediorientali in nome di Dio.
E intanto altri muri misteriosi si innalzano o restano invalicabili, soprattutto per i fatti di Sicilia e d’Italia.
Chissà perché non si hanno notizie ufficiali su:
- morti e perseguitati meridionali, quale effetto collaterale della conquista del Regno delle due Sicilie da parte del regno di Sardegna (alcuni parlano di milioni);
- oro volato da Palermo e Napoli verso il nord subito dopo la conquista liberatoria;
- instaurazione del metodo “tasse sugli indifesi”, quale ad esempio la tassa sul macinato;
- disfatta di Caporetto (analisti americani si sono posti qualche quesito in merito);
- un certo trattato (bilaterale) di impunità per cinquemila signori sul finire della seconda guerra mondiale;
- l’omicidio dell’indipendentista Antonio Canepa (1945);
- stragi di Bologna e di Brescia;
- della strage di Ustica (1980);
- crimini vari.
Ci dilunghiamo un attimo su due punti in particolare perché di portata internazionale.
La morte di Canepa ha lasciato aperta ogni interpretazione ivi compresa quella del delitto di Stato (o di Stati o di poteri in genere). Ci chiediamo e chiediamo a voi: non è strano che (addirittura) negli archivi inglesi (di recente aperti al pubblico) siano andati distrutti per “incendio” i documenti italici relativi all’anno 1945? Ove se ne riscoprisse qualche impossibile e dimenticata riproduzione gioverebbe forse all’indipendenza della Sicilia, legata per ora ad uno Statuto Speciale votato alla non applicazione?
I fatti di Ustica non difettano certo per mistero. I sospettati iniziali (USA) sono usciti assolti da ogni addebito. E il “cesso” esplosivo è stato alla fine escluso. Oltre trent’anni di indagini per concludere che certamente fu un missile lanciato durante un’esercitazione “aeronavale” NATO, non riconducibile a USA, Italia, Libia. Ma che senso avrebbe un’esercitazione aeronavale NATO nel Mediterraneo con l’unica portaerei della coalizione alla fonda nel porto di Napoli e con il sistema radar “accecato”? Probabilmente fu un missile senza padrone come un cane randagio. Immediatamente si contarono 81 morti, con il seguito di 12 misteriosi decessi tra gli addetti ai lavori e forse anche con l’aggiunta di ics oscuri personaggi (piloti?).
Misteri, segreti, morti!
E mentre parliamo del passato l’Europa scricchiola schiacciata dalle misteriose decisioni “concepite” in segrete stanza del potere.
Come e perché sta succedendo? Mistero!
Dove sono i vari Churchill, Adenauer, De Gaulle, De Gasperi, Kohl, Mitterand…? Spariti! Chi sono i loro eredi? Nessuno!
L’Europa deve subire imposizioni da altri e così soffriamo: le guerre assurde e non nostre, le tragedie dei profughi, gli scontri diplomatici che ci depauperano di prestigio e denaro, le illogiche imposizioni della Troika e dell’alleato-padrone e tanta “bruxellian-teutonica” austerity.
Ma austerità significa anche impoverimento, depressione, follia e aggiunge tragedie a tragedie.
Temiamo proprio che l’airbus Europa (grazie ai “saggi geni” che hanno bloccato il pilota automatico sul volo raso terra) sia prossimo a schiantarsi: poi ringrazieremo gli eterogenei (anche italiani) onniscienti dei di Bruxelles e le aquile di Berlino, se riusciremo a raggiungerli nei lontani paradisi di oltre oceano su cui loro potrebbero vantare tanti diritti.
Intanto i nostri vertici (mistero nel mistero) mentre il palazzo va a fuoco stanno a blaterare sulla ripartizione delle spese per la pulitura dei vetri!
Forse ci sbagliamo: lo speriamo tanto.