Tutto il mondo ha conosciuto le “grandi guide” che lo hanno illuminato e indirizzato ai valori più alti e duraturi, alle mete più ambiziose e ardite.
Sempre hanno dato vigore alle loro parole con il loro esempio, con la loro vita dedicata alle conquiste, ai sogni, agli ideali che prospettavano: le grandi conquiste militari, la vita eterna, la conoscenza suprema, la pace interiore e quella terrena, la verità, la giustizia, l’armonia e la fratellanza universale, la bellezza e la gioia, l’intelletto e il cuore, lo spirito e l’amore, il trionfo del bene, la terra promessa.
Alle parole seguivano i fatti. Mai hanno spinto le genti standosene “dietro” o peggio arroccati in fortezze fisiche o virtuali (le riserve mentali, i distinguo, i privilegi …): loro indicavano le vie da percorrere e loro precedevano i popoli (bellicamente armati o disarmati) e li invitavano a seguirli. Non con la costrizione ma con il convincimento: erano i primi nel cammino, davanti a tutti, davanti ai pericoli, davanti ai nemici e mai arretrarono pagando anche con la vita.
Tutte le grandi guide (militari, religiose, politiche, culturali) hanno segnato (anzi hanno fatto) la storia dell’umanità: ogni giorno leggiamo le loro impronte.
Allora venivano indicati e noi li ricordiamo secondo precise specifiche: dal letterato al sommo filosofo, dal condottiero al re, dal diplomatico allo statista, dal profeta al Figlio di Dio, dall’artista allo scienziato. Umani con gli umani, potenti con i potenti, eccelsi e liberi davanti a tutti.
Ora magari semplicisticamente verrebbero acclamati come “leaders”. Crediamo che ne esista qualcuno che attualmente passa pressoché inosservato: è troppo impegnato a “camminare davanti” al suo popolo per salvaguardarlo dalle sciocchezze quotidiane di tanti altri pari grado; non ha troppo tempo da dedicare alla grande stampa, alle grandi reti televisive, al profondo cyberspazio. Tra l’altro poi sono troppe le informazioni che vengono veicolate con i vari mezzi, a scapito della qualità e (soprattutto) della visibilità delle notizie veramente importanti per l’umanità.
I nostri (e per nostri intendiamo i tanti esponenti di Sicilia, Italia, UE, occidente) non hanno eccessivi problemi di visibilità: un’intervista o una comunicazione internet non si trascura mai. Con i volti sorridenti o seriosi predicano di tutto e spingono (ma non precedono) i popoli lungo impervie strade (di non esattamente nota destinazione e progettazione) restandosene arroccati nei palazzi del potere.
Guerre e sanzioni a volontà: altri (i popoli) ne soffrono le conseguenze! Austerità, risparmi per illogici tagli lineari, abolizione dei diritti acquisiti, strangolamenti fiscali: pane quotidiano per i comuni cittadini. Per loro e i prediletti del destino no: non sono loro costretti al risparmio o soggetti allo strangolamento delle tasse e a quant’altro causato da alta finanza e incontrastati economisti; e i loro diritti acquisiti (e privilegi) sono fondamentali per la democrazia e (se possibile) vanno incrementati. Sarà un caso o è una esigenza (di moda?) l’uso degli elicotteri per i più alti?
Non sono tutti così, è vero; ma le guide (o leaders) che si dissociano da tali erronei comportamenti non sono poi tante.
E se per caso UE e occidente cominceranno a perdere “pezzi”, tutti gli “spingitori” di popoli ammetteranno i loro errori e si ritireranno a vita privata? E si sono mai chiesti come li ricorderà la storia dell’umanità: nell’Olimpo dei grandi, o in una nuvola indistinta di un tragico periodo?
Non azzardiamo nessuna risposta ai quesiti posti.
Voglia il cielo che i nostri timori siano infondati.