Molti, adesso, nel premier Matteo Renzi non intravedono soltanto “il rottamatore”, ma qualcosa di più “avanzato” e “pericoloso”. Molti incominciano a farsi un’idea diversa da quella iniziale (Renzi il “salvatore”); molti nel suo partito (il PD), ma anche fuori da quello che una volta fu il PCI comunista, la pensano diversamente… Anche il più nostalgico stalinista adesso sostiene che il “metodo Renziano” ricorda tempi che non possono (o non dovrebbero) tornare, chi comunista non è stato riflette su quella scritta (“Dux”) scolpita nell’Obelisco romano che Laura Boldrini vorrebbe cancellare, e guardano ai tempi attuali. Lucia Annunziata sul quotidiano “Huffington Post” si esprime in maniera chiara sull’ultima azione dell’uomo che ride (o sorride) sempre, anche nelle situazioni più drammatiche: “Non avrei mai immaginato di arrivare a vedere nella mia vita – e la mia anzianità rende significativa questa affermazione – la “cacciata” da parte di un partito di Sinistra di dieci suoi dissidenti da una Commissione del Parlamento, per sostituirli con altrettanti “ubbidienti”. Pur di far passare una propria proposta di legge”. Parole più pesanti delle pietre che definiscono in maniera incontrovertibile il politico Renzi e i comportamenti che adotta. Dovrebbe riflettere anche la Boldrini su quanto accade.
“L’anima della politica è violenta, come violento è il desiderio che la muove” , afferma ancora Lucia Annunziata, che sottolinea in modo esemplare che “La sostituzione forzosa di un gruppo di eletti dal popolo al fine di ottenere il passaggio di una legge su cui questi eletti sono in dissenso, è un gesto che intacca qualcosa di più delle regole democratiche e delle prerogative di chi viene eletto. E’ una decisione che trucca le carte del voto stesso, e che, dunque, rompe in noi cittadini la certezza che almeno le Istituzioni abbiano regole terze, che valgono sotto ogni cielo, e governo”.
Esemplare, ma forse un po’ ingenua Lucia Annunziata. Vorremmo chiederle: “Ma si è accorta solo adesso chi è effettivamente Matteo Renzi?”. Noi adesso non riusciamo a vedere “il fallimento di Renzi”, ma l’ennesima prova di forza. Un modo di agire che, probabilmente, copre qualcosa di ancora più grave e che apre (all’immaginazione) scenari oscuri per il futuro del Paese. L’Unità celebra la sua Festa a Bologna e in tanti si chiedono “Quale Unità? Nel PD o in Italia?”. Purtroppo non si registra “unità” né in Italia, né nel PD, ma tanto a Matteo Renzi (visti i suoi comportamenti) poco importa: intanto c’è la Festa! Una “festa” dove vengono esclusi Bersani e Cuperlo insieme ad altri esponenti della cosiddetta “minoranza” Dem. Rosi Bindi, presidente della Commissione nazionale Antimafia, già “epurata” dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera (una dei dieci…) reagisce e si rivolge al presidente PD Matteo (ma quanti “Matteo” ci sono?) Orfini: “Fa davvero male leggere che alla imminente Festa nazionale dell’Unità non sarebbero stati invitati alcuni tra i più autorevoli esponenti del partito: dai fondatori, agli ex segretari, ai candidati alle primarie per la segreteria” e aggiunge “si è interrotta la costruzione di un partito nuovo, democratico, laico e plurale. Il Pd non solo sta rinnegando la prospettiva del bipolarismo con la proposta dell’Italicum, ma sconfessa le sue radici uliviste per consegnarsi al pensiero unico del nascente Partito della nazione”.
C’è da chiedersi: se il premier Matteo Renzi tratta così i suoi compagni di partito, quale atteggiamento assumerà nei confronti di tutti gli Italiani che non la pensano come lui? Con tutti quegli Italiani che (forse erroneamente) credono di trovarsi in una democrazia e che festeggiano ancora la Resistenza e la lotta alle dittature? Matteo Renzi si dice convinto: “La gente è con me”. Ma quale “gente” è con lui: per cortesia, che lo spieghi, se vuole, all’altra gente!
Dicevamo: si aprono scenari oscuri, forse tenebrosi, per la nostra Italia! Quell’Italia che, fino a prova contraria, non è proprietà privata di Renzi o di altri! E poi: non vorremmo risentire frasi come “Boia chi molla!”…