Migranti annegati, raccapriccio ipocrita

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migranti-ctDi Salvo Barbagallo

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Dolore e raccapriccio da parte di chi può e non fa sono soltanto misere espressioni di ipocrisia. Ma riuscite a immaginare 700 esseri umani che annegano urlando nella notte? Sapete contare da uno a settecento? E quanto tempo impiegate a contare? Solo numeri? Ma chi è finito in fondo al Mediterraneo non era un “numero”: era una persona, un uomo, una donna, un bambino, un giovane, tutti accalcati dentro al maledetto barcone che si è capovolto e che portavano nel loro animo la “pazza” speranza di un futuro. Un futuro che non avranno mai e molti, moltissimi di loro non avranno neanche una tomba a ricordarli.

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Il dolore e il raccapriccio dei politici e dei governanti è sola schifosa ipocrisia, tutti consapevoli che c’è stato e c’è ancora chi specula sui migranti, mai nessuno che paghi. L’accoglienza? C’è chi la fa a cuore aperto, c’è chi la fa per guadagnarci. Nessuno reagisce agli scandali noti.

L’ennesima ecatombe annunciata: 700 (forse più) gli scomparsi nelle gelide acque dell’ex Mare Nostrum. Ma cosa significa una “tragedia annunciata”? A quanto pare conoscere le situazioni non serve a nulla. Non costituisce un dato di fatto certo sapere che in Libia sono in attesa di un “passaggio” su qualche fatiscente natante centinaia di migliaia di disperati? Disperati che già pagano a caro prezzo quel “passaggio” dalla costa libica a quella siciliana. Non costituisce una sollecitazione urgente che necessita di soluzione immediata, l’essere a conoscenza che i luoghi da dove partono gommoni e barcacce sono in mano ai jihadisti? Perché le grandi menti della strategia politica di casa nostra ed europea non hanno approntato (e non approntano) soluzioni che possano considerarsi efficaci e risolutive? Che garanzia dà una Comunità internazionale che non riesce a risolvere un problema così impellente? Che stimolo danno i parlamentari europei (e soprattutto, quelli siciliani) affinché la questione venga affrontata nel modo più opportuno? Si parla, nel migliore dei casi, dei finanziamenti per i centri di accoglienza, e si mettono in moto operazioni navali di “soccorso”: con quali risultati, si vede bene.

Lo stesso dolore di Papa Francesco sembra inutile e il Pontefice ci perdoni questa affermazione: è che vorremmo vederlo scendere in campo con tutta la forza della sua Chiesa, chiedendo aiuto anche a tutte le Chiese delle altre religioni. Quale “fede” professavano i settecento migranti annegati? Avranno pregato, implorato il loro Dio, oppure avranno bestemmiato mentre le onde li sommergevano? Nessuno lo saprà mai, la Misericordia di Dio non li ha salvati. Così come nessun uomo li ha potuti salvare.

E allora? Che nessun politico mostri raccapriccio, che stia in silenzio, che almeno rifletta sulla sua incapacità.

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