Sabato scorso (11 aprile 2015, Anno del Signore) il presidente della Commissione regionale Antimafia Nello Musumeci è ridisceso in campo aperto in un affollato incontro alle Ciminiere di Catania con sostenitori e simpatizzanti della Destra nostalgica, mettendo in azione un nuovo movimento d’opinione propedeutico alla sua candidatura alla presidenza della Regione. ”C’è bisogno di una politica che restituisca il diritto alla speranza ai siciliani” , una politica alternativa a quella attuale le cui ricadute negative sono sotto gli occhi di tutti. Non è che abbia torto, Nello Musumeci: nel presente e all’orizzonte non si intravedono forze di una vera “opposizione”, non appaiono “uomini” nuovi (o vecchi) che possano essere in grado di mutare lo stato delle cose. E non parliamo, ovviamente, della sola Sicilia, ma in Sicilia noi stiamo. Per Nello Musumeci un momento favorevole, quindi, per ri-presentarsi alla ribalta ri-proponendo “il diritto alla speranza”. Un “richiamo” che la collettività etnea ha sentito forte e lo ha dimostrato con una partecipazione che da tempo il capoluogo etneo non registrava.
Venerdì scorso, in un incontro casuale, un amico ha avuto a dirmi: “Domani c’è questo incontro con Nello Musumeci: ci vado, mi ha chiamato personalmente. Io, lo sai, non mi occupo di politica, non seguo i politici che a me sembrano fatti con la forma, tutti eguali. Nello è uno pulito: non ha mai avuto alcun richiamo della magistratura. Ti sembra poco con quello che si vede intorno? Io all’incontro ci vado…”. E come questo amico sono andati in centinaia ad ascoltare ciò che aveva da dire Nello Musumeci, e anche se avesse detto cose strampalate (e non le ha dette) lo avrebbero applaudito in ogni modo. In un territorio (non solo quello catanese, ma quello siciliano nel suo complesso) dove i punti di riferimento si sono squagliati come neve al sole, ri-scoprire un politico che non ha fatto parlare di sè in senso negativo, oggi come oggi è tanto. Quel politico ri-scoperto è Nello Musumeci.
Certo, si può dire che è facile (e magari opportunistico) guardare a Nello Musumeci con rinnovato interesse. Il panorama che i Siciliani hanno davanti è desolante: da Crocetta a Castiglione, dagli ex berlusconiani a una Sinistra i cui componenti sono gli uni contro gli altri armati, agli ex lombardiani, a quanti cambiano casacca un giorno sì e il giorno dopo anche, c’è poco da stare allegri. Nello Musumeci alla Presidenza della Regione? Perché no? Provare per credere, dopo tutte le precedenti esperienze fallimentari.
Di strada ne ha fatta tanta Nello Musumeci. Da quando a quindici anni entrò nei gruppi della “Giovane Italia”, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Ha avuto maestri, come Orazio Santagati e Gaetano La Terza (chi li ricorda?), ha fatto il giornalista nel settimanale “Il Picchio Verde”, si è portato avanti attirandosi le simpatie dei vecchi e nuovi nostalgici di un passato che ancora in molti vogliono dimenticare e in tanti vorrebbero far rinascere dalle ceneri. Ma a questo sta già provvedendo, sicuramente involontariamente, l’attuale Sinistra con i suoi comportamenti contraddittori e autolesionisti. A 60 anni, Nello Musumeci può presentarsi con un curriculum invidiabile: da consigliere comunale, a presidente della Provincia di Catania, a sottosegretario di Stato del ministero del Lavoro, a parlamentare europeo e, oggi, presidente della Commissione regionale antimafia. Il tutto (e non è cosa da poco) senza una macchia o una qualsiasi maldicenza.
Una “rigenerazione” della Sicilia all’insegna del “passato” ricordando fiamme tricolori e gagliardetti?
“Questa terra un giorno diventerà bellissima”? Nello Musumeci, questa “Terra”, la Sicilia, è già bellissima: per stare bene i Siciliani dovrebbero togliere solo la sporcizia. Spazzare via coloro che l’hanno costantemente (mal) governata, a tutti i livelli e in qualsiasi ruolo di potere.