I sogni smarriti di Enzo Bianco

Di Salvo Barbagallo C’era un tempo in cui Enzo Bianco sognava: sognava un futuro splendido per Catania. Sognava in un tempo tutto sommato vicino, ma che oggi appare lontano anni luce: era il 1989 ed anche allora, come ora, Enzo Bianco era sindaco di Catania. Sognava alla grande Enzo Bianco e cercava di rapportare alla realtà quelle visioni per non farle scomparire alla  prime luci del giorno. E ci riusciva. Fu così che nacque la “Primavera di Bianco” e l’idea di commissionare uno studio ad un’azienda altamente specializzata – la…

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Quei briganti dei lettori

Il 12 aprile, in Piazza Federico di Svevia a Catania, torna “La Domenica del Lettore”: un’intera giornata, per grandi e piccini, da trascorrere all’aperto tra arte, libri, musica e sport. “La Domenica del Lettore” di aprile, con tema centrale “Il mio libro preferito”, offre numerose attività per briganti grandi e piccini. Dal mattino fino alla sera, artisti, musicisti popolari, giocolieri, teatranti, scrittori, ballerini swing, rugbisti, invaderanno Piazza dei Libri; la biblio-emeroteca urbana di Catania, creata dall’Associazione Gammazita, che pone l’accento sulla promozione e la condivisione della lettura e sulla riappropriazione…

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Il ragazzo che veniva da Aidone

Di Salvo Barbagallo Un piccolo “amarcord” siciliano o, meglio, catanese per ricordare un tempo che si è dimenticato, che molti hanno dimenticato, quello che vide per un breve periodo il Capoluogo etneo alzare la testa e far sperare in un futuro migliore. Il tempo – è cosa nota – fugge come sabbia fra le dita e, forse, quello che è stato difficilmente ritorna. Ma potrebbe ancora accadere il contrario: è sufficiente rialzare la testa e tirare dritto. Se si vuole. Enzo Bianco è (ancora) sindaco di Catania: lo è dal…

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La profezia di Leonardo Sciascia

Di Valter Vecellio E’ pieno di “cose” questo agile e apparentemente esile “La profezia di Sciascia”, di Nico Perrone (Archinto editore, pagg.105, 14 euro). In realtà, l’aspetto, il formato non deve trarre in inganno: non è affatto esile, tutt’altro; è robusto e, appunto, pieno di “cose”, “argomenti”: idee, opinioni che non saranno (anzi, sicuramente, dati i tempi che si vivono) maggioritarie e dominanti; ma sono il lievito di quel pensiero destinato a durare; e alla fine, “vincere”.

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Pensieri assurdi

di Guido Di Stefano Girovagando in internet ci siamo imbattuti in una paginetta a firma del politico ticinese Massimiliano Ay: parole largamente condivisibili, che lui estende alla UE. Magari non ha menzionato espressamente l’Italia e la Sicilia per motivi di delicatezza e rispetto del buon vicinato.

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Il Venerdì Santo di Francavilla di Sicilia

di Nello Cristaudo In una cornice ricca di pubblico, si è tenuta nei giorni scorsi a Francavilla di Sicilia ,la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, una kermesse  messa in scena per le vie del paese ed in luoghi molto suggestivi, dove un considerevole numero di improvvisati attori francavillesi hanno regalato uno spettacolo meraviglioso. Molti i turisti accorsi per il “big event” nella cittadina dell’Alcantara, organizzato dalla Parrocchia Santa Maria Assunta, dalla pro Loco e con il patrocinio del Comune.

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MUOS, perché Renzi tace?

Di Salvo Barbagallo Muos, perché Matteo Renzi tace? L’interrogativo è soltanto retorico: sappiamo bene perché il premier tace sulla delicata vicenda del MUOS. E’ la stessa ragione per la quale tacciono Paolo Gentiloni (PD, ministro Affari Esteri e Cooperazione internazionale) e Roberta Pinotti (PD, ministro della Difesa): prima di parlare devono trovare una via d’uscita per una questione che presenta aspetti complessi, di varia natura e a livelli diversi.

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Il “blocco” del MUOS

Di Salvo Barbagallo Il quotidiano “Corriere della sera” nell’edizione di ieri (sabato 4 aprile) apre la sua prima pagina con un editoriale a firma del politologo Angelo Panebianco dal titolo “Il Paese nelle mani del Tar”, in riferimento al “blocco” dell’impianto di comunicazione satellitare MUOS in territorio di Niscemi in Sicilia.

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Succede in Sicilia: dolori e lacrime quasi per tutti

di Guido Di Stefano    Il bilancio regionale è anemico e langue; ciò nonostante varia con una frequenza di tipo parossistico . I tagli sono stati finora  e saranno “in eterno”  lineari e non ponderati. Si chiedono e si impongono sacrifici a tutti o meglio a tutti i contribuenti facendo salve le (non) modeste esigenze dei tanti beati di turno “in poltrona” e per gli altri  per i quali si prospetta l’attribuzione esclusiva di nuovi incarichi (per illuminata divina scelta) e l’allentamento dei cordoni della borsa (della spesa pubblica).

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