di Guido Di Stefano
Girovagando in internet ci siamo imbattuti in una paginetta a firma del politico ticinese Massimiliano Ay:
parole largamente condivisibili, che lui estende alla UE. Magari non ha menzionato espressamente l’Italia e la Sicilia per motivi di delicatezza e rispetto del buon vicinato. Senz’altro lo scritto (d’assalto) è pervaso da un fine umorismo e (forse) una grande preoccupazione per la vita democratica.
L’attacco è già nella presentazione: “La nuova moda dei benpensanti: risparmiare sulla democrazia”. Grande verità, come illustra nel testo: i benpensanti (alias perbenisti, alias benestanti privilegiati) cercano il risparmio sul numero dei parlamentari , sui tempi della dialettica democratica, sulle ideologie dei partiti, sul confronto, tutti elementi di costo.
Noi aggiungiamo: mai che parlino di eliminazione di spropositati e ingiustificati privilegi, di cancellazione delle corti e dei feudi (insomma di “pascoli” o meglio allevamenti di perniciosi parassiti), dell’abbandono delle redivive (o sempre più vive) pratiche “medievali” che esaltano favoritismi e nepotismi, mai i meriti.
E tutto inizia già con le campagne elettorali ridotte (come constata l’autore) a calciomercato (noi avremmo crudamente detto mercato delle vacche) dei candidati e puro gossip, senza progetti ma tanti proclami.
Per finire poi i perbenisti (senza ideologia alcuna se non quella dello stare bene) mediaticamente si uniscono al coro degli “anti-dibattiti” parlamentari, perché tanto sono litigiosi, inutili, dispendiosi e pervasi da interessi di parte: quanto basta per spingere i popoli alla “apatia” democratica, al non voto, perché tanto ci sarà sempre un governo singolo o collegiale (a noi imposto da anni) a decidere e legiferare.
A questo punto anche noi ci chiediamo : “ma se in un parlamento si limita il dibattito che parlamento è?”
Se si limita o si annulla il dibattito anche un solo parlamentare è di troppo!
Vorremmo rivolgere la domanda alla signora presidentessa della Camera dei deputati italiani che già in passato ha imposto la “tagliola”, forse in ossequio al vangelo secondo Matteo (non il santo però).
Come riavvicinare il popolo alla politica intesa come partecipazione democratica alla gestione della “res publica”?
Ecco a voi gli assurdi pensieri!
Dare un “bonus” fiscale a tutti i cittadini per ogni calunnia (noi Siciliani prime vittime), menzogna (alias “balla”), mancata promessa (alias “panzana”), verità occultata (alias genericamente disinformazione), tradimento (alias accondiscendenza a favore di esterni non amici del popolo) e danno dagli stessi (singolarmente o in forma associata) denunciati e dimostrati. Il “bonus” potrebbe consistere nell’abbattimento di una unità percentuale della pressione fiscale (per tutti) con recupero dello “sconto” a carico di: membri dei governi, parlamentari (silenti), burosauri, dirigenti generali (o megadirettori galattici), irrinunciabili multi-ruolo e multi-incacichi, saggi consulenti, intramontabili stelle del rapporto fiduciario per “intuitus personae”, disinforma tori e quanti altri si dilettano e beneficiano dello scavalcamento dei comuni mortali. I “prima elencati” sarebbero obbligati a fronteggiare l’onere del rimborso con i loro patrimoni (comunque accumulati e ovunque eventualmente dislocati) inizialmente e all’occorrenza per il resto della vita con i compensi maturati, lasciando nelle loro disponibilità solo Euro quattrocento mensili cosicché possano anche loro “scialare” alla grande come tanti oscuri pensionati.
Certo noi Siciliani saremmo avvantaggiati: avremmo diritto agli abbattimenti fiscali di cui sopra per comportamenti “deviati dei responsabili di Sicilia, Italia e UE.
I nostri pensieri sono vendicativi oltre che assurdi?
Allora vi chiediamo: è “umano” il peso di offese, umiliazioni, privazioni, derisioni, minacce, prepotenze e quant’altro ci piove addosso quotidianamente? E’ umano che ci rubino libertà, dignità e anche la speranza, per di più irridendoci con faccioni seriali o con aspidei volti?
Perdonare? D’accordo!
Ma si alzerà ancora un giudice in queste lande martoriate? E lo statista che lo difenderà?