Saggi vaganti e bilanci agonizzanti: per la Sicilia croci costanti

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di Guido Di Stefano

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      Si proclamano saggi e come tali ci vengono imposti: vagano per l’Italia e per il mondo, viaggiando forse non tanto come esseri umani raziocinanti ma come semplici “spensierate” valigie.

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   Conseguente approdano in Sicilia non colmi di più conoscenze e sapere (caratteristica tipica dei veri studiosi) , ma vistosamente decorati di “prestigiose”  etichette.

   Sbarcano e subito sputano sentenze non contro l’Italia e la sua politica “strangolatrice” ma contro la Sicilia e i Siciliani, fondandole sulle estrapolazioni (elaborate da Roma e suoi sodali) di pochi dati  avulsi dai reali, completi e corretti contesti  di riferimento: la Sicilia e i Siciliani in genere (non i politici ovviamente) ne escono demonizzati mentre le stesse sentenze suonano come un inno di elogio di altre realtà italiane più vicine di noi al disastro e oltraggiate quanto o più di noi dalla corruzione.

    Certo: molti nostri organi sono complici in  questa deprecazione che diventa anche autoflagellazione: noi Siciliani siamo i reprobi e gli altri (anche i carnefici) sono i virtuosi anche contro le eventuali evidenze contrarie. Già sembra che oltre trenta lustri di maldicenze hanno dato corpo a un inamovibile dogma:  tutte le virtù albergano al di là dello stretto e magari da Roma in su.

    Ma se siamo così neghittosi e rii perché non riconoscono il nostro diritto all’indipendenza?

    Non sarà che tutte le capitali occidentali temono il nostro ritorno agli antichi splendori? E non sarà pure che tanti  occidentali non potranno più utilizzare la Sicilia come “discarica” autorizzata delle loro merci?

   E poi i saggi itineranti che si dilettano a pronunciare i loro anatemi  vorrebbero, prima di parlare,  acquisire tutti i dati e i documenti , anche quelli secretati di fatto e quelli secretati per legge? Dopo magari per completezza di informazione potrebbero arricchire le nostre conoscenza parlandoci del bene che hanno costruito e della luce che hanno diffuso nelle comunità in cui hanno operato; infine potrebbero fornirci i loro dotti manuali per debellare (tale sembra la loro abilità dai loro discorsi)  il male in genere e il malgoverno in particolare:  ci sarebbe tutto di grande ausilio.

    Ci scusiamo per la digressione  e ci ricolleghiamo ad alcuni fatti del bilancio.

    Prendiamo atto della notizia relativa alla “manovrina” correttiva approvata dall’Assemblea onde allontanare dalla finanziaria una pesante impugnativa romana.

   Quindi passiamo alle pubblicazioni ufficiali.

    Iniziamo con i decreti dirigenziali visibili sul sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione” e pubblicati dal 6 al 10 luglio corrente.

   Come ormai è consuetudine no mancano i ritardatari.

   Riscontriamo tre decreti del 29 giugno per un “valore” globale di Euro 86.000,00 circa pubblicati appena una settimana dopo l’emanazione.

   A seguire troviamo sette  decreti di reiscrizione del 30 giugno (oltre 615.000,00 Euro) con pubblicazione in data 06 luglio 2015.

  Nati giorno 01 luglio 2015 hanno visto la luce: – dieci decreti (totale oltre Euro 627,000,00 ) il 6 luglio; –  quattro decreti (oltre 60.000,00 Euro) il 7 luglio.

  Ritardatari anche tra i decreti del 02.07.2015: – quattro (oltre ventinovemila Euro) sono stati pubblicati giorno 06.07.2015; –  undici (oltre 810,000,00 Euro) giorno 07.07.2015; – undici (oltre 1.920.000,00 Euro) giorno 08.07.2015.

    Buona anche la presenza di ritardatari tra i decreti emanati il 3 luglio: – 1 (soli 954,00 Euro) si affaccia il 6 luglio; – 17 (oltre Euro 1.980.000,00) si presentano il 7 luglio; –  3 (per Euro 449.517,25) giorno 08 luglio.

    Nella settimana dal 6 al 10 luglio (appena trascorsa) altri quattro decreti risultano ritardatari, ma almeno sono stati pubblicati nella settimana di riferimento.

   Intanto vi evidenziamo  4  decreti di tesoreria:

   Badate bene si tratta di trecentosettantamilioni di Euro accertati e ancorati al bilanci! Forse con qualche ritardo?

   Si fa notare il  D.R.G. 1581 del giorno 08/07/2015  – istituzione capitolo di entrata 4916  (Nuova Istituzione) – Contributi per la realizzazione degli interventi per la previsione, la prevenzione e la lotta attiva contro gli incendi boschivi. Codici: 021506 – 22 – V   L. 353/2000.

   E degno di nota è pure il DDG. 130124 del giorno 06/07/2015  che annulla il decreto vb 130122 del 30 giugno che erroneamente attribuiva al capitolo 872834  euro 803.601,90.

    Riportiamo ora in un’unica carrellata (unico totale) tutte le variazioni (non menzionate) emanate dal 6 al 10 luglio (e più o meno contestualmente pubblicate  in qualsiasi forma e definizione): superano i  quarantaquattromilioni di Euro.

    Senza dubbio è stata una settimana milionaria!

    Ci sono troppi ritardi? Oppure altre inadempienze? Ci sono colpe? Noi desideriamo che chi è pagato per “controllare”  e quanti si ergono a giudici procedano  con attento ordine e globale visione, iniziando  dal vertice della piramide, prima di dare fiato alle trombe e sgretolare la base.

   Dalla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, n. 28, parte I del  10 luglio 2015 stralciamo una tabella allegata  al DECRETO assessorato  alla salute  25 giugno 2015. “Rettifica del decreto 15 aprile 2015, concernente determinazione degli aggregati di spesa per il triennio 2015-2017 per i centri di riabilitazione ex art. 26 della legge n. 833/78

  Aggregato in € Aggregato in € Aggregato in €
Azienda

anno 2015

anno 2016

anno 2017

ASP AG

6.934.600,00

6.934.600,00

6.934.600,00

ASP CL

9.610.000,00

9.610.000,00

9.610.000,00

ASP CT

75.019.000,00

75.019.000,00

75.019.000,00

ASP EN

2.114.000,00

2.114.000,00

2.114.000,00

ASP ME

19.450.664,00

19.450.664,00

19.450.664,00

ASP PA

30.707.956,00

30.707.956,00

30.707.956,00

ASP RG

5.663.600.00

5.663.600.00

5.663.600.00

ASP SR

15.525.000,00

15.525.000,00

15.525.000,00

ASP TP

20.697.000,00

20.697.000,00

20.697.000,00

TOTALE

185.721.820,00

185.721.820,00

185.721.820,00

 

   Alla fine ci troviamo sempre tra i numeri.

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