Oggi Mercoledì 5 agosto alle ore 21.15 al Teatro Akrai di Palazzolo Acreide per la programmazione di Teatri di Pietra Sicilia, sarà messa in scena l’ultima replica di “Il Persiano – Cartaginese” per la regia di Giancarlo Sammartano. Si tratta di un repertorio di due spettacoli da testi plautini di diversa natura ma di pari significato e valore che ripropongono la storica ed affascinante modalità scenica di quella drammaturgia. Il Persiano, nel suo perfetto intreccio di verità ed apparenze, realizza un modello inimitabile di macchina comica, dove la boria del potere dei padroni è messa impietosamente alla berlina con uno spirito dissacrante che rimanda alla poetica di Aristofane, all’utopia di una società di giusti in armonia con la vita naturale del mondo. Il Cartaginese, composto nel ricordo delle guerre puniche, che tanto avevano scosso la potenza militare e politica romana, costituisce un esilarante intreccio di innamorati, ragazze libere vendute come schiave, di servi sciocchi e intraprendenti, di soldati spacconi. Travestimenti, inganni, trappole costruite a vista per lo scioglimento finale dove trionfa la giustizia elementare del buon senso nel sogno della libertà collettiva. Gli spettacoli, (con la regia di Giancarlo Sammartano, scena e costumi di Daniela Catone, musiche di Stefano Marcucci, maschere di Giancarlo Santelli) ripropongono la storica ed affascinante modalità scenica di quella drammaturgia: solo quattro attori infatti, attraverso l’uso delle maschere interpretano – in un vorticoso e di per sé esilarante gioco teatrale – i quindici ruoli dei due testi. La formula riprende con coerenza e rigore l’esperienza dei primi anni ’90 con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa intorno a Curculio e Truculento di Plauto con la regia di Giancarlo Sammartano. Le maschere, realizzate da Giancarlo Santelli, sono ricreate sul modello delle terracotte votive a Dioniso, rinvenute negli anni ’60 e ‘70 negli scavi della necropoli di Lipari, che riproducono fedelmente i tipi della commedia greca nuova di Menandro e per affinità quelli della palliata latina. La Compagnia si fa letteralmente in quattro per riportare oggi – con scrupolo filologico e libertà di pensiero – alla dimensione originaria il teatro plautino: restituendogli da un lato il divertimento degli intrecci, delle situazioni, dei caratteri, degli scontri verbali; ma anche guardando alla grande lezione del teatro classico che ha nel rapporto con il pubblico – sia nel tragico che nel comico – il valore di un’esperienza conoscitiva sulla natura del mondo sociale. Una memoria segreta sul senso e il valore del Teatro, in cui la parola acrobatica danza in un corpo vitale, dove oltre la malizia di espugnare il pubblico – di piacere – trasmettendo tensione o allegria, circola un umore acre e coinvolgente. Il Persiano e Il Cartaginese, come due capitoli di un grande romanzo, nascono oggi in equilibrio tra la memoria di un vivo passato e il legittimo desiderio di inventare ancora, comunicando al nuovo pubblico – così diverso ma non difforme da quello antico – il senso di un divertimento che sia anche curiosità del conoscere e gioia del sapere.
Il Persiano // Cartaginese da Tito Maccio Plauto
regia Giancarlo Sammartano
musiche Stefano Marcucci
scena e costumi Daniela Catone
maschere di Giancarlo Santelli
con Paolo Floris, Tommaso Lipari, Mattia Parrella e Andrea Puglisi
La rete Teatri di Pietra, ideata da Capua Antica Festival e diretta da Aurelio Gatti, quest’anno in Sicilia è promossa direttamente dai Comuni coinvolti con il sostegno dall’Associazione Teatri di Pietra Sicilia e Capua Antica Festival, in collaborazione con il FAI di Agrigento. Anche quest’anno Teatri di Pietra da vita a un percorso di arte e cultura che privilegia lo straordinario patrimonio storico e artistico siciliano e al contempo offre una concreta opportunità di sviluppo socio-culturale e crescita dei territori coinvolti: obiettivo principale è promuovere la conoscenza del patrimonio storico e paesaggistico della Sicilia attraverso lo spettacolo dal vivo e valorizzare aree straordinarie che si offrono ad una fruizione più ampia, coinvolgendo un pubblico diversificato e più vasto. Tutto questo nonostante la crisi, anche del settore, che non da tregua agli operatori dello spettacolo che continuano nonostante tutto a stare in prima linea, in scena sopra un palco che per tetto ha un cielo di stelle, convinti che la bellezza e il teatro possano dare vita a una nuova comunità. Ed è proprio questo il feel rouge che lega la programmazione siciliana di Teatri di Pietra 2015 che propone capolavori del Mito come testimonianza di una grande perdita, quella della comunità. Questo è lo spirito dell’undicesima edizione di Teatri di Pietra Sicilia: la ri-costruzione di una comunità consapevole e aderente alla proprio storia e identità attraverso il riconoscimento di quegli stessi luoghi, oggi siti archeologici o monumentali, che furono centro e cuore pulsante di civiltà. La ricorrenza di Teatri di Pietra Sicilia, che dal 2005
furono centro e cuore pulsante di civiltà. La ricorrenza di Teatri di Pietra Sicilia, che dal 2005 si propone puntualmente ogni anno nonostante le difficoltà, fa di questa manifestazione un appuntamento “atteso” , testimonianza di un progetto di rete culturale che aggrega e cresce intorno a un’idea innovativa di valorizzazione e sviluppo sostenibile dei territori. Una nuova edizione quindi, resa possibile grazie all’impegno delle Amministrazioni coinvolte che attraverso Teatri di Pietra ribadiscono la volontà a operare un diverso modo di fare “turismo/cultura e sviluppo” privilegiando progettualità che concretamente dialoghino con il territorio, le cittadinanze e le identità che queste esprimono e in cui i luoghi non siano solo demanio da affittare. Un progetto che anche in un momento di grande difficoltà riesce a esprimere la convinzione e la determinazione a fare della cultura e del patrimonio la risorsa principale di sviluppo delle cittadinanze coinvolte. Teatri di Pietra quest’anno è presente in cinque regioni italiane Lazio, Campania, Basilicata, Toscana e Sicilia, e ha coinvolto il pubblico in una nuova e diversa fruizione di 22 siti sparsi sul territorio.