La Sicilia è la chiave di tutto

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di Marco Di Marco

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La forza che sprigiona intensa dai versi dei poeti siciliani evidenzia l’immagine di una terra forte, bellissima, tartassata e violentata dalle umane debolezze, protetta e tutelata da chi l’ama profondamente.

In molti hanno illustrato le vicissitudini storiche e le bellezze di una terra unica come la Sicilia con gli occhi dell’anima, con il sentimento e l’ardore che brucia perenne nel cuore del poeta.

La Sicilia è da sempre fonte inesauribile di ispirazione poetica.

I poeti più famosi e quelli meno conosciuti hanno tratto spunto da questa terra impregnata di storia e di bellezze uniche: dalla maestosità del Vulcano Etna al piccolo fiorellino stagionale che spunta da una crepa del terreno sul ciglio della strada.

La Cultura è riservata a chi crede che la crescita della conoscenza sia una risorsa inestimabile per migliorare se stessi e il mondo in cui si vive.

La trasmissione e la divulgazione dei versi poetici così cari ai nostri poeti siciliani è un’iniziativa di rilevante importanza che merita ogni attenzione e supporto.

“La Sicilia è la chiave di tutto” è un recital di poesie che attraverso la voce, le immagini e i suoni scava nel tempo per evidenziare, nel bene e nel male, ciò che rappresenta la nostra isola agli inizi del terzo millennio.

Un recupero appassionato della memoria collettiva che sembra progressivamente non esistere più e che, invece, il poeta Josè Russotti vuole restituirci scegliendo i versi più profondi e toccanti di alcuni dei poeti più rappresentativi siciliani.

Così come (pur nel caleidoscopio a tratti pensoso, a tratti decisamente evocativo, della miriade di versi che riempiono la scena) resta presente, nello scorrere dello spettacolo, la pessimistica sensazione di una sorta di atavica maledizione che incombe sulle nostre teste e che necessita, quanto prima, di una frattura traumatica per poter liberare una volta per tutte una vitalità creativa brulicante che non riesce a venire allo scoperto.

Lo spettacolo diretto dal poeta Josè Russotti “La Sicilia è la chiave di tutto” è un affresco corale che tenta di raccontare attraverso i versi, un po’ di storia della nostra amata terra.

La lettura delle liriche magistralmente interpretate dalla sensibilità artistica delle voci recitanti di M. Minissale, G. Caggegi, dallo stesso Josè Russotti e dagli intermezzi musicali suonati dal vivo dal Regista Peppe Cunsolo rendono fluido il messaggio poetico caratterizzato dall’uso del vernacolo e della lingua italiana nella giusta misura.

Lo spettatore si sente parte integrante dello spettacolo poichè, attraverso i versi recitati non solo rivive la quotidianità e la storia dei propri antenati, ma vede rafforzata l’intensità dei colori e delle meravigliose sfaccettature del territorio siculo.

Le immagini proiettate e la colonna sonora si incastonano magistralmente fra i versi.

Lo spettacolo scorre fluido e la conclusione è un trionfo di emozioni che arricchisce i cuori degli spettatori.

La poesia ha sempre toccato i cuori e spesso ha risvegliato desideri sopiti.

“La Sicilia è la chiave di tutto”…  ma quanti siciliani ne sono consapevoli?

Allegato: pdf del recital

  • Josè RussottiJosè Russotti nasce nel 1952 in Argentina da genitori siciliani. Vive ed opera tra Malvagna e Messina.Nel 1999 un suo inedito “A zziringa” ha vinto il premio di “Poesia Siciliana” Taormina (ME). Dopo la segnalazione di merito ottenuta nel 2002 nella sedicesima edizione del premio Vann’Antò di Messina (organizzato dal prof. Giuseppe Cavarra) si spinge con rinnovato entusiasmo nel campo della poesia dialettale. Ha pubblicato: Fògghi mavvagnoti, Ed. Libera; Novantika, CD di musica “etnica” Edizioni Novantika. Nel 2015 ha realizzato “La Sicilia è la chiave di tutto”, recital itinerante di poesie di autori siciliani.Finalista Premio Poesia ASAS 2015 (ME);  Finalista Premio Nazionale “POESIA SENZA CONFINE” – Città di Ancona; I° Premio Concorso Internazionale “ECHI DI POESIA DIALETTALE 2015” – Città di Bonito (AV). Il suo dialetto è quello di Malvagna (ME), il paese natio che fu dei suoi genitori, situato nella Valle dell’Alto Alcantara, proprio di fronte all’Etna.

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