di Nello Cristaudo
Non sarà chiusa l’Utic (unità di terapia intensiva cardiologica) dell’ospedale di Taormina. È questo l’esito dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi tra il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, e il direttore generale dell’ASP 5 di Messina, Gaetano Sirna. Nell’incontro si sono sviscerate le problematiche inerenti il nosocomio taorminese nonché quelle relative al suo comprensorio. Un “vis a vis” necessario e fortemente voluto dal primo cittadino per capire le reali intenzioni dell’Asp messinese dopo l’annuncio del ridimensionamento della pianta organica e dei tagli per ridurre i costi come richiesto dall’assessorato regionale alla salute. Il taglio che riguarderebbe l’Asp messinese, da parte dei vertici regionali, dovrebbe ammontare a circa tre milioni di euro, per cui il direttore generale,
ovviamente, si vede costretto a rimodulare le varie fonti di spesa tagliando un po’ dovunque. Ma la cosa interessante, emersa dal vertice, è che né l’emodinamica e né l’utic saranno chiuse. Sembra che potrebbe esserci un ridimensionamento di 4 posti letto, del personale infermieristico e di qualche medico: dagli attuali 30 infermieri che servono l’intero reparto tra emodinamica, elettrofisiologia per impianti di pacemaker, utic e degenza si dovrebbe passare a 18 e dagli attuali 18 posti letto (6 utic e 12 degenza) si passerebbe a 14.
Intanto, l’attività di soccorso a persone colpite da infarto acuto con relativo salvataggio di vite umane, continua alacremente tra l’emodinamica e l’utic, dove in questi giorni sono stati portati giovani trentenni colti da infarto. prontamente curati grazie al lavoro di equipe tra l’emodinamica e l’utic. Un ennesimo esempio che mette in rilievo come questa unità operativa sia di estrema importanza per Taormina e per l’intero comprensorio, che anziché essere depotenziata, dovrebbe invece subire un accrescimento, anche in considerazione del fatto che l’ospedale di Giarre è stato chiuso e la popolazione ad esso afferente si è riversata su quello di Taormina facendo raddoppiare il lavoro sia al reparto di cardiologia e soprattutto al pronto soccorso che, specialmente in questi giorni di ferie, vista la numerosa presenza di turisti nel territorio, è stato praticamente preso d’assalto, di cui in un prossimo futuro ci occuperemo in uno screening più ampio sulla sanità e sui servizi da essa erogati alle persone.
Sulla vicenda Utic ed emodinamica, abbiamo ricevuto una marea di proteste provenienti sia da pazienti affetti da malattie cardiologiche con relativi parenti che da comitati cittadini pronti a effettuare vere e proprie ribellioni per dimostrare il loro malcontento. Sul mondo dei social network, cui vengono anche pubblicati i nostri articoli, si è scatenata una vera e propria bufera alla palesata notizia della chiusura dell’Utic. Ma un suggerimento, giuntoci tramite web e che noi giriamo, è quasi d’obbligo fornire a chi purtroppo ha l’ingrato compito di conciliare le esigenze della salute con quelle del taglio dei costi: andare a fare una ricognizione di personale amministrativo e soprattutto infermieristico presenti sul territorio dei vari distretti sanitari dove le pieghe di una becera politica clientelare hanno relegato personale che impegnato altrove sarebbe utilissimo. Ed inoltre una più attenta analisi sui raparti da parte dei vertici sanitari del nosocomio taorminese che gioverebbe a trovare soluzioni immediate senza creare allarmismi nella gente.
È comunque sempre utile ricordare roboanti proclami annunciati dai politici che in passato si sono espressi sul reparto di cardiologia: uno su tutti quello di circa un anno e mezzo fa, dichiarato dall’allora assessore regionale alla salute Lucia Borsellino, che in una riunione tenutasi a Taormina insieme ai deputati della Commissione Sanità, rassicurò pubblicamente che il reparto di cardiologia con l’emodinamica e l’utic non sarebbero mai stati colpiti dalla scure dei tagli in quanto avevano i numeri per gli interventi e le cure mediche prestate e perché era un reparto di eccellenza che si augurava di averne tanti in altre zone dell’isola come quello di Taormina. Chiaramente rimodulare il personale del reparto con dei tagli non servirà a rendere più efficace ed efficiente il servizio ma, al contrario, procurerà un notevole carico di lavoro a chi ivi vi rimarrà ad operare creando disservizi sia per i pazienti che per gli operatori sanitari che non corrisponderebbero per altro agli standard previsti dalla normativa vigente. Ci auguriamo che il buon senso prevalga in certe scelte.