di Salvo Barbagallo
Cara” Mineo, Castiglione…Assad e Obama: no, quelli elencati non sono componenti di un inedito cocktail, o di una ricetta per un nuovo aperitivo da gustare al bar fra amici. Quelli elencati sono elementi di uno scenario molto ampio nel quale ognuno occupa un posto, centrale o periferico che sia, che può far comprendere che anche ciò che appare marginale può rivestire un livello significativo. Certo la crisi che sta investendo l’Europa per l’incontrollato e incontrollabile esodo dei fuggitivi/profughi, e la confusione con la quale un così ampio problema viene affrontato, può fare passare molto in secondo piano gli scandaletti che circondano (e investono) la vicenda del centro di accoglienza “Cara” di Mineo, e chi (protagonista diretto o indiretto) come il sottosegretario Giuseppe Castiglione è chiamato dalla magistratura a dare conto del proprio operato. Il “Cara” Mineo costituisce un piccolissimo tassello nel quadro più ampio dell’accoglienza dei profughi, ma può fare comprendere cosa è accaduto e sta accadendo. Di certo il “Cara” non è l’ex campo di concentramento di Buchenwald (nel quale durante il periodo nazista persero la vita 56.000 persone, tra cui 11.000 ebrei) dove la Merkel (per necessità) ha ospitato 31 fuggitivi. Né il “Cara” può ricordare il filo spinato posto dall’Ungheria nei suoi confini per arginare il flusso dei disperati. Di certo, però, il “Cara” rammenta continuamente il malaffare e la speculazione sull’accoglienza, anche perché nessun politico (fino ad ora) è stato giudicato compromesso o colpevole, nonostante si sappia che ci sono politici compromessi e colpevoli. In un servizio di Marco Lillo nell’edizione di ieri (16 settembre 2015) de “Il Fatto Quotidiano” si legge: “Sul Cara di Mineo cade il governo. Aveva previsto Salvatore Buzzi. Se si legge con attenzione il verbale integrale (finora pubblicato per brevi stralci) di 150 pagine reso da Luca Odevaine il 11 luglio scorso la sensazione è che Buzzi non abbia esagerato molto con la sua profezia. Odevaine confessa di essere stato il regista della commissione che ha truccato la gara del 2011 per far vincere il raggruppamento che includeva la coop rossa Sisifo e il gruppo Cascina vicino a Cl. Ma l’ex capo della polizia provinciale di Roma racconta anche una serie di incontri tra lui, il sottosegretario Giuseppe Castiglione e i manager della Cascina, aventi ad oggetto proprio il Cara di Mineo. Secondo Odevaine, i manager della Cascina che poi sono stati arrestati a giugno per i rapporti con lui avevano un filo diretto con Castiglione e lo incontravano al ministero. Inoltre ci fu un incontro a tre tra lui, il capo della Cascina, Salvatore Menolascina, e Castiglione, al bar Ciampini di Roma. Il problema è che quegli incontri (se avvenuti) sono stati nascosti dal sottosegretario alla commissione Parlamentare (….)”.
Oggi il “Cara” Mineo appare come un centro diverso dal recente passato, dove nessuno ha qualcosa da rimproverarsi o da nascondere. Il “Cara” ha anche un…ufficio stampa (!) che comunica ciò che all’interno (?) accade. Grazie a questo ufficio stampa apprendiamo della visita di una delegazione di parlamentari della Bundestag del gruppo della Cdu/Csu guidata dal vicecapogruppo Michael Kretschmer e dalla direttrice della Fondazione Adenauer Carolina Kanter. La delegazione – si legge sempre nel comunicato – è stata accolta dal viceprefetto di Catania Maria Salerno, dal dirigente del Commissariato di Polizia di Caltagirone Marcello Ariosto e dal direttore del Centro Sebastiano Maccarrone. I deputati tedeschi hanno chiesto notizie sia sui processi di accoglienza dei migranti che sul funzionamento del Cara più grande d’Europa (…) Poco prima di lasciare il Cara, il capodelegazione Kretschmer ha dichiarato:”Siamo profondamente colpiti da quello che fate con i vostri collaboratori a favore dei migranti. Nella vostra attività si percepisce che l’uomo è al centro, perché qui dentro c’è tanto affetto e soprattutto rispetto. In questo processo siete da esempio per l’Europa intera e vi ringrazio per il lavoro che state svolgendo”. Una visita, dunque, “positiva”, questa della delegazione tedesca. Quantomeno (si spera) la faccia è salva: c’è da esserne soddisfatti.
Il “Cara” di Mineo momentaneamente non dà problemi: il numero dei rifugiati è contenuto perché è calato il traffico di esseri umani “via Mediterraneo” e il flusso dei fuggitivi segue altri itinerari per raggiungere la Germania o Paesi d’Europa più a nord. Un afflusso massicio la cui responsabilità secondo il presidente siriano Bashar al-Assad ricade sull’Europa poiché “ha sostenuto e continua a sostenere e a coprire il terrorismo”. In un’intervista ai media russi Assad ha sostenuto che “L’Europa chiama i terroristi ‘moderati’ e li divide in gruppi, ma tutti loro sono estremisti”. Bashar al-Assad ha affermato anche che “Damasco è pronta a cooperare con l’Occidente nella lotta al terrorismo. Paesi come Turchia, Qatar e Arabia Saudita, così come Francia, Stati Uniti e altri Stati occidentali che sostengono il terrorismo non possono combattere il terrorismo da soli. Non ci si può opporre ai terroristi e stare allo stesso tempo dalla loro parte”.
Bashar al-Assad non ha credibilità in Occidente: è ritenuto un dittatore, è ritenuto il responsabile della guerra civile del suo Paese e, quindi, deve scomparire, deve lasciare il ruolo che ricopre. Assad risponde che in Siria il presidente: “Assume il potere con il consenso del popolo attraverso le elezioni e se lascia lo fa su richiesta del popolo, non per decisione degli Stati Uniti, del Consiglio di sicurezza dell’Onu, della Conferenza di Ginevra…”.
Questioni irrisolvibili che coinvolgono direttamente quei Paesi che agiscono con le armi in territorio siriano, tutti (ufficialmente) per combattere il terrorismo islamico. Una guerra dalla quale in migliaia e migliaia di persone cercano di sfuggire, riversandosi in Europa. Ma spesso si dimentica che la Siria non è il solo scenario di guerra nell’area di quel Continente…
A confronto ben poca cosa le malefatte del “Cara” di Mineo e gli squallidi personaggi che hanno portato alla ribalta il centro siciliano di accoglienza profughi…