di Salvo Barbagallo
Mentre ancora suscita sgomento il duplice omicidio di Palagonia e sotto accusa per gli efferati delitti di Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, massacrati nottetempo nella loro abitazione resta il venticinquenne della Costa D’Avorio Mamadou Kamara, crescono le polemiche sul centro d’accoglienza Cara di Mineo. Polemiche senza fine, si potrebbe affermare con tranquillità, polemiche che vanno avanti dal 2011, anno in cui il “villaggio” di quattrocento villette a schiera, costruito perché avrebbe dovuto ospitare i militari della vicina base americana di Sigonella, si trasformò in uno dei centri più grandi d’Europa per l’assistenza e soggiorno “temporaneo” di migranti. Non si contano le proteste dei migranti e gli scontri con i tutori dell’ordine nel corso degli ultimi anni, l’episodio più grave nel 2012, quando diversi agenti rimasero feriti. Il centro Cara di Mineo ha registrato costantemente un sovraffollamento con condizioni di vita dei migranti ai limiti della sopportabilità. Dopo è emerso lo “scandalo” della gestione di questo centro nel corso dell’inchiesta romana su mafia-capitale, e l’indagine sulla cosiddetta parentopoli nelle assunzioni che ha portato a cinque informazioni di garanzia nei confronti, tra l’altro, del sindaco di Mineo Anna Aloisi e del sottosegretario Giuseppe Castiglione. “Il Cara di Mineo è un caso di Stato“, ha affermato il procuratore di Caltagirone che indaga su illeciti nelle assunzioni e nell’aggiudicazione di un appalto da oltre 100 milioni di euro. E proprio in merito a questo “scandalo”, il quotidiano “Il Corriere della Sera” di ieri pubblica un ampio servizio di Giovanni Bianconi sull’interrogatorio da parte dei magistrati di Luca Odevaine, uno dei principali protagonisti (in stato di arresto con l’accusa di corruzione nell’inchiesta su Mafia Capitale) di questa storia da molti definita squallida.
Ecco alcuni passi salienti dell’interrogatorio avvenuto l’11 luglio scorso nel carcere di Torino:
“Allora – ripete il sostituto procuratore di Roma Giuseppe Cascini -, la domanda è sempre la stessa: lei ha fatto un accordo economico con i soggetti che hanno partecipato alla gara per favorire la loro vittoria, sì o no?”. “Sì”, risponde Luca Odevaine.
Odevaine – ricorda Bianconi – ha diffusamente discusso con Salvatore Buzzi nelle conversazioni intercettate dai carabinieri del Ros. Parlavano di accordi sottobanco e interessi politici arrivati fino al sottosegretario in carica Giuseppe Castiglione, Ncd, indagato a Catania per turbativa d’asta. Ora Odevaine conferma ciò che avevano svelato le microspie: “Il racconto su Mineo sostanzialmente è veritiero”.
Ai magistrati che gli chiedono se pure Castiglione abbia intascato denaro, Odevaine risponde: “No, tenderei a escluderlo… Il vantaggio che ha avuto Castiglione è di natura elettorale. Sostanzialmente possiamo parlare di uno scambio di voti”.
Ma che c’entra il consenso elettorale con l’appalto per il Cara di Mineo? Risposta di Odevaine: “Il tema fondamentale di tutta questa vicenda di Mineo sono le assunzioni di personale. Quella struttura è diventata l’industria più grande della zona, l’Ikea sta a 20 chilometri e ha 150 dipendenti, attualmente il Centro di Mineo ne sta occupando circa 400 tra una cosa e l’altra”. E le assunzioni portano voti, “in un’area dove cinquanta voti eleggono un sindaco… A livello nazionale credo che il Ncd ha preso il 3 o 4 per cento, e in quella zona ha preso più del 40 per cento”.
Il verbale con le dichiarazioni di Odevaine è stato trasmesso alla Procura di Catania, titolare dell’indagine sul Cara di Mineo che ha provocato anche l’intervento dell’Anticorruzione
Il “lato oscuro” del Cara di Mineo indica a 360 gradi speculazioni. Speculazioni: che siano tangenti o sfrenato clientelismo per ottenere voti (perché, in questo caso, non si parla di “voto di scambio”?) non muta nulla, ma mostra un degrado morale impressionante. Un degrado al quale politici, politicanti, faccendieri (e chi più ne ha, più ne metta) ci hanno abituato da tempo, troppo tempo. E nessuno mette un freno, nessuno osa “azzerare” (dalla “a” alla “z”) una classe politica che con la “politica” nulla ha che fare: in queste condizioni non può esserci futuro per l’Italia e il “buonismo” interessato nei confronti dei migranti provocherà ulteriori lacerazioni, impedirà un’auspicabile integrazione con la collettività nazionale, quando è, o sarà possibile realizzarla. Chi crede a una soluzione del tragico esodo che passa sotto gli occhi di tutti? Forse ci sbagliamo, ma siamo del parere che la “soluzione” non la voglia proprio nessuno…
Alla ribalta a sentenziare, a fare promesse che non saranno mai rispettate – questo tutti lo sanno – ci sono i “soliti” personaggi noti, quelli che pensano a portare acqua al proprio mulino e agiscono per proprio tornaconto.
REPLICA DI PAOLO RAGUSA ALLE ULTIME AFFERMAZIONI DI ODEVAINE
Apprendo oggi da notizie di stampa che il dott. Luca Odevaine ha riempito verbali di interrogatorio, in riferimento al CARA di Mineo, chiamando in causa la mia persona.
Voglio subito smentire di avere mai concordato o partecipato alla scelta di criteri di gara, con nessuno e tanto meno con il dott. Luca Odevaine, che ho fisicamente conosciuto solo qualche tempo dopo l’espletamento della prima gara.
Infatti, a cominciare da questo punto, le sue dichiarazioni non trovano oggettivo riscontro!
Ho chiesto al mio legale di verificare la sussistenza di reati nelle dichiarazioni di Odevaine. Nel caso di risposta affermativa potrei determinarmi a presentare denuncia a tutela della mia onorabilità.
Voglio riconfermare che seppure già conoscevo l’on. Giuseppe Castiglione, il mio rapporto di amicizia con lo stesso è nato solo durante e non prima della gestione del CARA di Mineo, e non sarà un caso che io non abbia mai aderito al Pdl, ma solo dopo al NCD!
Ma di più, alle ultime elezioni politiche, non avendo debiti da saldare con nessuno, ma volendo solo premiare la sensibilità di alcune persone ai temi della solidarietà, ho sostenuto l’On. Giuseppe Castiglione alla Camera e il Sen. Giuseppe Lumia, capolista del Megafono, al Senato.
Qualcuno può pensare che nel contesto che viene descritto, laddove fosse stato vero, avrei avuto la libertà di potere esprimere un voto diametralmente opposto allo schieramento politico dell’On. Giuseppe Castiglione?
La mia adesione al NCD nasce in coerenza con i valori del cattolicesimo popolare e per stima ed apprezzamento dell’On. Giuseppe Castiglione che ha continuato a sostenere le istanze di sviluppo del territorio, anche dopo i momenti elettorali, senza mai ingerire nelle scelte interne alla gestione e tanto meno negoziare le appartenenze politiche!
Il consenso del NCD, con il quasi 40% dei voti nella sola città di Mineo, con un valore assoluto di meno di 800 voti, alle ultime elezioni europee, è persino un risultato deludente se consideriamo che io da solo, nel 1993, quando ancora il CARA a dir poco “non era nella mente di nessuno”, avevo ottenuto oltre 650 preferenze in una elezione provinciale!
Tutte le ricostruzioni sono fantasiose, in alcuni casi totalmente scollate dalla realtà, sia quelle relative alle vicende politiche del territorio che quelle di natura gestionale, che ovviamente spiegherò nei dettagli nelle sedi opportune.
Solo per fare un esempio, tra i più clamorosi, segnalo che l’unico esercizio commerciale presso il quale gli ospiti potevano ed ancora possono spendere il loro pocket money giornaliero di 2,5 euro – la cui convenzione io gestivo, a dire del dott. Odevaine – è un supermercato locale, i cui titolari sono notoriamente degli attivisti del movimento 5 stelle!
Ma quando la smetteremo di dire che Paolo Ragusa “gestisce” anche i movimenti astrali?
Io in questi anni mi sono occupato delle politiche di accoglienza ed integrazione nel territorio, e per questo sono stato più esposto, ma tra la realtà e l’immaginazione c’è una grande differenza!