Il gioco senza fine

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La politica non è capace o non vuole salvare l’Italia dalla crisi.
A causa del predominio maniacale della politica, tutto ciò che accade nella Pubblica Amministrazione ha dell’incredibile. Il sistema medievale con il quale la politica alleva ancora il potere clientelare negli Enti Pubblici, in un mondo economicamente sempre più agguerrito, è incredibilmente vergognoso e inconcludente.
La corsa all’arricchimento che si disputa all’interno della cosa pubblica, senza minimamente tenere conto delle conseguenze che si arrecano alla società che ci circonda, è il cancro che condurrà alla morte l’economica e la finanza del nostro Paese.
I politici, incuranti delle loro decisioni disastrose, facendo finta di non capire gli effettivi problemi, continuano a conservare i loro privilegi sul territorio, senza badare all’incremento ingiustificato della spesa pubblica.
Al fine di comprendere meglio la logica amministrativa di tutto quello che appartiene allo Stato, è sufficiente un’analisi accurata di ciò che accade a poca distanza da noi: i Comuni. Esubero inconcludente di alcuni impiegati poco inclini al lavoro, circa un dirigente per ogni 8/9 impiegati, stipendi dirigenziali fuori dalla portata del ruolo svolto, affitti di locali esterni pur mantenendo inutilizzati enormi spazi comunali, cessioni a titolo gratuito di alcuni beni, spese enormi per acquisti di immobili e poi abbandonarli, esecuzioni di opere inutili soprattutto quelle costose, lavori incompiuti sono alcune delle disfunzioni che accadono all’interno di un qualsiasi Comune, Provincia o Regione. Stessi comportamenti, con sistemi diversi si susseguono in tutti gli Enti dello Stato.
Di fronte a questo scempio della cosa pubblica, elemosinare la flessibilità non ha senso, anzi sarà un motivo in più per indebitarci e arrecare ancora danni al Paese. Eliminare, invece,  tutte queste spese inutili significa eliminare in poco tempo il debito pubblico, causa delle nostre prostrazioni verso i creditori stranieri, e contemporaneamente fare ripartire l’economia reale, della quale nessuno accenna la soluzione. Queste sono le azioni necessarie per creare lavoro e ridare la dignità perduta a un popolo operoso come quello italiano. Attraverso il recupero di tutti gli sprechi, si possono ridurre drasticamente le tasse e dare ossigeno alle imprese, più soldi alle famiglie, più cultura e opportunità ai giovani, insomma si può attuare un bilancio di spesa necessario per ripristinare una società giusta e serena.
So bene che questa è utopia, non perché irrealizzabile, ma perché i nostri politici non lo vogliono e causa la loro ignoranza non conoscono i sistemi per realizzarla. L’unica soluzione possibile è il cambiamento radicale del sistema elettorale e politico, attraverso il quale un solo Presidente, simile al sistema americano, coadiuvato da persone di sua fiducia prenda delle decisioni insindacabili e risponde solo al popolo italiano.
Le azioni sul costo del denaro messe in atto dalla BCE, la flessibilità finanziaria, il Jobs Act, Sblocca Italia sono azioni insufficienti e inutili per risolvere i problemi italiani, servono solo a fare perdere tempo prezioso.
Il più grande danno arrecato allo Stato dal 2011 proviene dalla presunzione di avere arrangiato dei Governi, non eletti dai cittadini, ma preposti a soddisfare gli interessi della casta e obbedire alla logica affaristica di finanzieri europei senza scrupoli. In poche parole, l’Italia è la serva dell’Europa, soprattutto della Germania.
Al fine d’attuare il sistema del non fare, l’attuale Governo sta per volgere alla fine e essere sostituito da un altro che, attuando lo stesso gioco, prenderà in giro il popolo italiano, per un altro tempo più o meno lungo.
Quando finirà questa pagliacciata? Nessuno lo potrà prevedere, tranne che gli italiani avranno il coraggio di reagire.

Franco Greco

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