di Nello Cristaudo
È spirato nella notte, ad Aci Sant’Antonio in una casa per sacerdoti, all’età di quasi 94 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 5 dicembre) sua Eccellenza reverendissima Mons. Ignazio Cannavò, Arcivescovo Metropolita emerito di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela. A darne l’annuncio S. E. Mons. Antonio Raspanti, Vescovo di Acireale ed Amministratore Apostolico dell’arcidiocesi di Messina. “Con l’animo profondamente addolorato, comunico alla comunità diocesana, che ha concluso il suo lungo itinerario di vita terrena S.E.R. Mons. Ignazio Cannavò”, queste le parole usate dal prelato acese che ha poi delineato la figura di Mons. Cannavò. “Nato a Fiumefreddo di Sicilia il 12 Dicembre 1921, alunno del nostro Seminario Diocesano e successivamente dell’Almo Collegio Capranica di Roma, fu ordinato Sacerdote il 5 Novembre 1944. Dopo aver conseguito il Dottorato in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, rientrò in Diocesi. Fu Docente di Filosofia al Seminario Diocesano e presso l’Istituto Santonoceto di Acireale. Docente di Religione nei Licei Statali. Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano. Canonico del Capitolo Cattedrale. Nel 1965 fu nominato Vicario Generale della Diocesi. Il 13 Dicembre 1970 fu ordinato Vescovo titolare di Ottava e Ausiliare del Vescovo di Acireale. Il 21 febbraio 1976 fu nominato Coadiutore dell’Arcivescovo di Messina, il 20 Dicembre 1976 Prelato di Santa Lucia del Mela, il 3 Giugno 1977 Arcivescovo-Metropolita di Messina e il 10 Dicembre 1977 Vescovo di Lipari. Il 17 Maggio 1997, per raggiunti limiti di età, il Santo Padre accolse la Sua rinuncia al Ministero Pastorale nell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela, e ritornò in mezzo a noi presso l’OASI “Maria SS.ma Assunta” di Aci S. Antonio” e continuando Mons. Raspanti afferma: “La nostra Chiesa diocesana è grata al Signore per l’esemplare ministero sacerdotale ed episcopale esercitato dall’Eccellentissimo Mons. Cannavò e mentre invoca per Lui la visione beatifica nel Paradiso, ne ricorda commossa gli esempi di umiltà, mitezza e profondità spirituale.
La salma di Mons. Cannavò sarà esposta nella Cappella dell’OASI “Maria SSma Assunta di Aci S. Antonio. “
La messa esequiale sarà celebrata nella Chiesa Cattedrale di Acireale Martedi 20 Ottobre alle ore 15.30. Subito dopo la venerata salma sarà traslata nella Cattedrale di Messina.
Mons. Cannavò, succedendo a Mons. Francesco Fasola, per 21 anni ha guidato l’arcidiocesi di Messina. È stato tra i pastori più amati della comunità messinese per la sua bontà d’animo e per aver saputo guidare la Chiesa peloritana con una presenza attenta, diligente impegnata e discreta. Toccò a lui accogliere, l’11 giugno 1988, papa Giovanni Paolo II nel corso della sua visita a Messina, in occasione della canonizzazione di Santa Eustochia Smeralda Calafato, prima in assoluto ad essere proclamata santa fuori dalle mura vaticane. Il 7 ottobre 1990 assistette alla beatificazione, presso la Santa Sede, dell’allora venerabile Annibale Maria di Francia, poi proclamo santo nel 2004. Persona molto accorta alle cure dei sacerdoti a lui affidati ed al popolo di Dio, non era insolito ritrovarlo in qualche parrocchia dell’arcidiocesi, anche la più distante da Messina, per venire in aiuto ai suoi sacerdoti e per confortarli e spronarli nel loro ministero. Aveva una particolare attenzione alla pastorale vocazionale e sotto il suo governo nella diocesi peloritana vi fu un fiorire di vocazioni, soprattutto adulte e di diaconi permanenti. Concluse il suo mandato il 3 giugno del 1977 a 76 anni e si ritirò ad Aci Sant’Antonio nell’Oasi, che scelse come sua dimora una volta concluso l’incarico episcopale. Ma non si fermò nell’essere sacerdote “in aeternum”, continuando la sua missione di carità e di aiuto agli altri: andava nelle varie parrocchie della sua Acireale e dei paesi limitrofi ad aiutare per le confessioni, per le messe fin quando le forze glielo consentirono e, successivamente, quando iniziò ad avere delle difficoltà di deambulazione, rispondeva al telefono e per iscritto a chiunque gli chiedesse opinioni e consigli tra cui moltissimi sacerdoti e laici. Grande teologo, continuava a donare suggerimenti ed incoraggiamenti raccomandando a tutti, sacerdoti e laici, che per ognuno c’è sempre un “di più” cui tendere. Ci piace concludere con una citazione spesso utilizzata da Mons. Cannavò: “matrimoni e viscuvati di lu celu su calati” nel senso che, come amava dire, se è volontà di Dio e noi aderiamo al suo progetto, essa si compirà pienamente in noi, sia che si diventi sacerdoti, vescovi sia che si formi una famiglia, prima cellula di chiesa domestica come la definiva. Ricordando l’Arcivescovo Ignazio Cannavò nel giorno del suo ritorno alla Casa del Padre, Lo affidiamo alla Divina Misericordia, alla Beata Vergine Maria e a Santa Venera che tanto amò.