Partita la campagna di vaccinazione antinfluenzale

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di Nello Cristaudo

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La stagione invernale incalza e ci si avvicina ai mesi più freddi che per quest’anno si prevedono molto duri. E con l’approssimarsi del cambiamento climatico, il rischio di influenze e malattie respiratorie aumenta sempre più: siamo vicini  all’epidemia dellinfluenza stagionale, che, come ogni anno, interesserà molti italiani. Proprio per questo il Ministero della Salute ha già emanato le linee guida per la campagna vaccinale, che ha come obiettivo la prevenzione dei rischi di contrarre la malattia. La prevenzione è importante e va attuata, da un lato, rispettando le buone norme di igiene, dall’altro, attraverso la somministrazione del vaccino. Quest’anno il vaccino antinfluenzale conterrà una variante del sottotipo H3N2 e una nuova variante di tipo B. L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus influenzale circolante. I virus dell’influenza tendono a presentare ogni anno variazioni e proprio per questo si determina annualmente l’epidemia influenzale nel mondo che può interessare anche coloro che hanno già subito una infezione o che sono stati vaccinati l’anno precedente.
È possibile che la malattia abbia un decorso asintomatico, ma nella maggior parte dei casi, i sintomi più comuni possono includere  febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. Nei casi non complicati, normalmente, i sintomi si risolvono spontaneamente entro una settimana dall’esordio.
78_03-iomivaccino.9bf4ce83I casi gravi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nelle persone al di sopra dei 65 anni di età e con malattie quali ad esempio il diabete, immunitarie o cardiovascolari e respiratorie.
Ogni anno l’influenza determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro,  per cure proprie e dei familiari; inoltre il ricorso all’ospedalizzazione  per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane,  comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative.

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La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
I più attuali studi scientifici confermano che le misure di protezione personali (buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie) hanno un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza. Il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC) raccomanda quindi le seguenti azioni:

  1. Lavarsi spesso le mani (in assenza di acqua uso di gel alcolici), in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, questo gesto semplice ed economico è utile a ridurre la diffusione di diversi altri agenti infettivi;
  2. Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, utilizzare in modo appropriato i fazzoletti e lavarsi le mani;
  3. Evitare contatti ravvicinati in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave. Sulla base di tali indicazioni le persone alle quali viene raccomandata ed offerta gratuitamente la vaccinazione sono:

  1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
  2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi ed adulti – affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, quali:
    1. malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico-ostruttiva o BPCO)
    2. malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
    3. diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
    4. insufficienza renale/surrenale cronica
    5. malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
    6. tumori
    7. malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
    8. malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
    9. patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
    10. patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
    11. epatopatie croniche
  3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
  4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
  5. Persone residenti presso strutture socio-sanitarie, per anziani o disabili
  6. Medici e personale sanitario di assistenza
  7. Persone conviventi con soggetti portatori di patologie di cui al punto 2) che non possono essere vaccinati.
  8. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
    1. addetti alle attività di allevamento
    2. addetti al trasporto di animali vivi
    3. macellatori e vaccinatori,
    4. veterinari pubblici e libero-professionisti
      L’individuazione degli addetti agli allevamenti di suini e volatili avverrà a cura del medico competente, che provvederà ad inviarli con idonea certificazione alla ASL di residenza.

vaccino12La vaccinazione è inoltre offerta gratuitamente alle forze di polizia e ai vigili del fuoco, considerato il ruolo essenziale svolto nell’ambito della sicurezza ed emergenza.
Le modalità organizzative per la vaccinazione antinfluenzale sono disponibili presso ciascuna ASL, ASL che coordinano le azioni di tutti i soggetti che partecipano alla realizzazione di questo importante obiettivo di Sanità Pubblica: Medici di Medicina Generale, Strutture Sanitarie e Ambulatori vaccinali. Malgrado le raccomandazioni provenienti dal Ministero e dagli Assessorati regionali alla Salute, c’è una sorta di ritrosia alle vaccinazioni dovuta a informazioni e notizie  errate date da chi non ha alcuna competenza scientifica in materia. E non solo. Poi ci sono dei casi che, definire assurdi, è a dir poco quasi un eufenismo: medici di famiglia che non aderiscono alla campagna antinfluenzale! Ma com’è possibile attuare una vera e propria strategia di vaccinazione quando alcuni medici di famiglia, che costituiscono il primo front office con l’utenza, non vi aderiscono rifiutandosi di effettuare le vaccinazioni. È un controsenso all’italiana, che provoca poi, soprattutto nei piccoli centri, un carico di lavoro non indifferente  con file kilometriche agli ambulatori antiinfluenzali delle Asl e a quei medici che  aderiscono  alla campagna antinfluenzale.  E’ il medico di fiducia, che conosce la storia clinica del paziente, che deve esaminare con attenzione le eventuali controindicazioni relative al vaccino antinfluenzale. Per esempio, esso non dovrebbe essere somministrato alle persone che manifestano una certa ipersensibilità alle proteine dell’uovo. Inoltre la somministrazione è sconsigliata nel caso in cui il soggetto abbia la febbre. Comunque già a partire dal 4 di novembre i vaccini possono essere somministrati gratuitamente  dai medici di fiducia e dagli ambulatori delle Asl.

Viene spontaneo, quindi, chiedersi come sia possibile che poi la gente possa dare credito alle vaccinazioni e pertanto aderirvi se ai medici di famiglia – di cui i pazienti si fidano –  è data l’opzione di non praticare i vaccini? Certo che ormai le contraddizioni di un sistema  sanitario “esploso” sono molto evidenti e ci auguriamo che esso ritorni ad essere un modello come era un tempo additato da altre nazioni.

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