di Salvo Barbagallo
Dizionario.
Acquiescenza = Remissività, arrendevolezza, atteggiamento passivo, consenso tacito o non pienamente espresso, condiscendenza inerte…
Rassegnazione = Paziente accettazione di ciò che è ritenuto inevitabile, resa senza più opposizione alla volontà di qualcuno, accettare con sopportazione…
E’ da considerare acquiescenza la posizione dei Siciliani nei confronti di chi li governa (in Sicilia e a Roma), oppure è soltanto rassegnazione dichiarata? Probabilmente le ragioni che tengono immobilizzati i Siciliani trovano la loro base sia nell’acquiescenza, che nella rassegnazione: non c’è altra spiegazione alla mancata reazione dei Siciliani per tutte le nefandezze che vengono perpetrate quotidianamente contro la loro collettività. Non c’è altra spiegazione per capire la totale assenza di una concreta e generale protesta contro il costante malgoverno di chi ha il dovere (o dovrebbe averlo) non solo di tutelare la collettività che amministra, ma anche il dovere di provvedere allo sviluppo del territorio che sovrintende.
I Siciliani dormono? Non lo crediamo. Di certo assistono passivamente allo sfascio complessivo, subiscono la corruzione dilagante, non reagiscono perché nel tempo è stato cancellato il senso della “dignità” in nome di compromessi o nell’effimera illusione che qualcosa potesse cambiare.
Così non c’è alcuna reazione da parte della collettività che si limita a registrare il dissesto che sta travolgendo la Sicilia: dalle “grandi” arterie di collegamento che non collegano, alle strade periferiche che crollano, dalle ferrovie interrotte, alle frane che spazzano intere zone, all’acqua che manca da Messina a Caltanissetta e anche altrove. Pensate solo alla situazione di Messina, da quasi tre settimane in quello che definiscono semplicemente “disagio” perché le condutture dell’acqua si sono sbriciolate sotto macigni e fango: mugugni e vendita del prezioso liquido al mercato nero. C’è sempre chi approfitta di una situazione di “disagio”…
E poi, ecco il premier Matteo Renzi che dà l’Ok per il Ponte sullo Stretto ma, ovviamente, per un dopo temporale non specificato perché prima si “deve fare altro”. La strategia – o è solo tattica? – del “dopo si farà” indica il percorso del governo. Già: strategia o tattica? Allora ci affidiamo sempre ai dizionari. Tattica eguale a Linea di condotta adottata in funzione del raggiungimento di determinati obiettivi. La Strategia è la linea generale di condotta nelle varie operazioni che si portano avanti. Beh, strategia e tattica coincidono perfettamente e nello stesso tempo coincidono con il modus operandi di Matteo Renzi, cioè quello del “dopo si farà”. E intanto i mesi trascorrono inesorabilmente e alle emergenze non si fa fronte perché quelle del giorno prima vengono dimenticate, sopraffatte da quelle del giorno dopo.
Questo vale per il premier Matteo Renzi, e per il “premier” nostrano, cioè per il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, cosa bisognerebbe dire? Nulla di diverso, in quanto il Governatore segue – di certo come brutta copia – l’operato di chi tiene le fila a Roma, con la “scusante” dei cambi di Giunta ogni qual volta non è soddisfatto di chi lo “collabora”.
La colpa (o “responsabilità”, chiamatela come volete) bisogna farla ricadere, allora, soltanto sulla collettività Siciliana perché non è più in grado di reagire? Se affermassimo ciò, sicuramente ci affibbierebbero l’etichetta di “sovversivi” o di “sobillatori”. Un “rischio” che non vale la pena di correre…
E allora? Basta godersi lo “spettacolo” dello sfascio. Come assistere a un film “catastrofico”, oppure come assistere a un film “comico”, tipo quello delle vacche che si presentano indisturbate agli ingressi del terminal dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa, mentre ci preoccupiamo dei problemi della sicurezza con l’occhio al terrorismo islamico…
Scandali? Non si dimette nessuno, nessuno lascia mai la poltrona…
Corruzione? Ma quanti finiscono veramente in galera?
Clientelismo? Il modo naturale di procedere dei politici ( di casa nostra e di altrove) per acquisire consensi…
Promesse? Quelle non costano nulla…
E allora? Domani qualcosa si farà…