In Sicilia mai dire mai

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di Guido Di Stefano

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    Magari chiederete: “in che senso”?   In ogni senso e soprattutto per significare che un qualche evento o uso o abuso “mai più si verificherà”; soprattutto che qualcuno aggiunge le parole “prima c’erano i rii colpevoli ma noi siamo perfetti”; e, scusate il pessimismo, nel senso di non dovere dire mai che “mai avremmo pensato che ci stavano cacciando dalla nostra terra, grazie ai super-eroi di Palermo, Roma, Bruxelles, Berlino, Parigi, Londra, Washington”.

    Ciò premesso vi raccontiamo le nostre “letture” della settimana, solo per sottoporvi degli spunti di riflessione.

     Così tanto per iniziare vi sottoponiamo alcuni “brani” della GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) – Parte I, numero 9, del 26 febbraio 2016.

     Sotto la doppia dicitura “non è mai troppo tardi” e “dove nasce la burocrazia”  vi presentiamo un bel po’ di decreti presidenziali emanati ai tempi dell’anno 2015 e caratterizzati da uno stile “unitario”, meglio specificato in seguito. Essi così sono elencati in gazzetta:

     “-Decreto presidenziale  20 febbraio 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 21 del 18 febbraio 2015, relativa a: “P.O. FESR Sicilia 2007/2013. Documento Requisiti di ammissibilità e criteri di selezione’ – Adozione rimodulazione” .

     -Decreto presidenziale 20 febbraio 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 22 del 18 febbraio 2015, relativa a: “Piano di azionee coesione. Piano di salvaguarda. Rimodulazione”.

     -Decreto presidenziale 24 aprile 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 100 del 20 aprile 2015, relativa a: “Riprogrammazione delle linee d’intervento del Piano di azione e coesione (PAC), III fase, misure anticicliche e Nuove azioni regionali – Approvazione” .

     -Decreto presidenziale 7 luglio 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 169 del 3 luglio 2015, relativa a: “Programma di sviluppo rurale (P.S.R.) Sicilia 2007/2013 – Versione definitiva aggiornata – Approvazione” .

    -Decreto presidenziale 24 luglio 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 180 del 21 luglio 2015, relativa a: “PAC Salvaguardia – Nota Agenzia per la coesione territoriale – DPS prot. n. 2720 del 2 aprile 2015. Determinazioni” .

     -Decreto presidenziale 13 agosto 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 203 del 10 agosto 2015, relativa a: “Deliberazione della Giunta regionale n. 100 del 20 aprile 2015: Riprogrammazione delle linee di intervento del Piano di azione e coesione (PAC) – III fase, misure anticicliche e Nuove azioni regionali – Approvazione– Determinazioni”  .

     -Decreto presidenziale 01 ottobre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 202 del 10 agosto 2015 relativa a: “Deliberazione della Giunta regionale n. 180 del 21 luglio 2015 PAC Salvaguardia – Nota Agenzia per la coesione territoriale – DPS prot. n. 2720 del 2 aprile 2015. Determinazioni”.

     -Decreto presidenziale 13 novembre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 267 del 10 novembre 2015, relativa a: “Programma operativo FESR Sicilia 2014/2020. Decisione C(2015) 5904 del 17 agosto 2015 – Adozione definitiva” .

     -Decreto presidenziale 13 novembre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 268 del 10 novembre 2015, relativa a: “Documento di programmazione finanziaria del Piano di azione coesione 2014/2020” .

     -Decreto presidenziale 23 novembre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 275 del 18 novembre 2015, relativa a: “Programma operativo FESR Sicilia 2014/2020. Decisione CE 5904 del 17 agosto 2015 – Istituzione del Comitato di sorveglianza”  .

      -Decreto presidenziale 23 novembre 2015. Emanazione della deliberazione n. 278 del 18 novembre 2015, relativa a: “P.O. FESR Sicilia 2007/2013. Documento Requisiti di ammissibilità e criteri di selezione– Modifica degli obiettivi operativi 4.1.2 e 6.3.1 – Adozione” .

     -Decreto presidenziale 23 novembre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 279 del 18 novembre 2015, relativa a: “P.O. FESR Sicilia 2007/2013. Riprogrammazione definitiva” .

     -Decreto presidenziale 23 novembre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 280 del 18 novembre 2015, relativa a: “Piano di azione e coesione (PAC) – Linea di intervento misure anticicliche. Deliberazioni della Giunta regionale n. 100 del 20 aprile 2015 e n. 203 del 10 agosto 2015 – Seguito”  .

      -Decreto presidenziale 23 novembre 2015. Emanazione della deliberazione della Giunta regionale n. 281 del 18 novembre 2015 relativa a: “Programma di cooperazione Italia-Malta 2014-2020. Adozione”.

    Hanno visto la luce del cyber-spazio tutti insieme in questo fine febbraio 2016 anche se nati nel 2015 pure a diversi mesi di distanza tra di loro; inoltre presentano tutti la stessa architettura compositiva poiché dopo tanti istruttivi “visto” e ben “due considerato” si sviluppano in ben tre articoli di cui il primo  “convalida” la titolazione di ogni singolo decreto mentre il secondo e il terzo (in quanto “universali nel caso)  ve li  esponiamo integralmente:  “Art. 2 – Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione ai sensi dell’art. 2 del decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200. / Art. 3 – Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, nonché nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale, ai sensi dell’art. 68 della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21”.

     Indiscutibilmente trattasi di tre articoli chiari, lineari, singolarmente esplicativi, che non danno adito a fraintendimenti e a complesse ricerche e/o consulenze per l’accessibilità da parte del normal-cittadino.

      Scorrendo ancora la predetta GURS  possiamo apprezzare un decreto più “articolato” completato da un allegato. Trattasi del “Decreto presidenziale 18 gennaio 2016. Approvazione degli standard strutturali e organizzativi per le strutture di accoglienza di secondo livello dei minori stranieri non accompagnati” .

 Esso recita tra l’altro: … omissis …

“Art. 1

Per quanto in premessa indicato, sono approvati gli standards strutturali e organizzativi per le strutture di accoglienza di secondo livello dei minori stranieri non accompagnati, di cui all’allegato 1, che costituisce parte integrante del presente decreto. Gli standard approvati devono essere intesi come standard minimi.

Art. 2

Lo standard per le strutture di accoglienza di secondo livello dei minori stranieri non accompagnati, di cui al D.P. n. 600 del 13 agosto 2014 “Approvazione degli standard strutturali e organizzativi per l’accoglienza in Sicilia dei minori stranieri non accompagnati” è sostituito dallo standard di cui all’allegato 1.

Art. 3

Per l’accoglienza di MSNA gli enti interessati, in possesso dei requisiti previsti nello standard di cui al presente decreto, dovranno chiedere l’iscrizione per la suddetta tipologia.

Le comunità alloggio per minori che vorranno ospitare anche MSNA dovranno richiedere l’iscrizione per “struttura di accoglienza di secondo livello per MSNA”.

Per gli enti già iscritti all’albo regionale ex art. 26, legge regionale n. 22/86 o autorizzati al funzionamento per le tipologie “Strutture di accoglienza di secondo livello dei minori stranieri non accompagnati” o per “Comunità alloggio per minori”, è previsto un periodo massimo di un anno per l’adeguamento agli standard regionali approvati con il presente decreto.

La retta minima pro die pro capite prevista per l’accoglienza residenziale per i minori stranieri non accompagnati è quantificata in ogni caso in 45,00.

Art. 4

Per le strutture già iscritte/ autorizzate all’albo regionale, ai sensi della legge regionale n. 22/86 per le tipologie “Strutture di accoglienza di secondo livello dei minori stranieri non accompagnati” e per “Comunità alloggio per minori”, il limite dei mq previsto dallo standard approvato dal presente decreto può essere derogato fino al 10% complessivo, fermo restando il limite minimo che non può essere inferiore a 150 mq.”

… omissis …

   Vi rivolgiamo l’invito a vedere allegato 1 e poi meditare: avessero metà delle citate attenzioni i minori orfani o  non accompagnati , cittadini e abitatori di questa sventurata isola (la loro casa)!

    Quindi passiamo alla rituale “passeggiata” nel “giardino” (alias sito) istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione”.

    “Dilettiamoci” (o disperiamoci) con i numeri “mutanti” (ovvero delle “variazioni di bilancio” a qualsiasi titoli).

    Abbondano i decreti dirigenziali afferenti il composito universo sanitario, con importi che volano alti. Così, in ordine  di apparizione, leggiamo: emanati il 22.02.2016  il D.D. n. 119  per un importo di Euro 621.000,00,  il D.D. 120 per € 337.417.083,00, il D.D. 121 per € 218.141.367,51, il D.D. 123 per € 756.202,00, il DD 124 per € 284.493,53 e   i DD.DD. 125-126-127-128 per  complessivi Euro 36.719,91: semplicisticamente diciamo abbastanza  oltre mezzo miliardo.

    Non mancano le nuove istituzioni: il DRG 138 del 23.02.2016 istituisce il nuovo capitolo “1826 – Proventi derivanti dall’assegnazione di diritti di nuovi impianti di vigneto dalla Riserva Regionale” con quantificazione “P.M.” (forse per memoria);  il DRG 151 del 24.02.2016 al capitolo di nuova istituzione “373732 – Contributi dello stato per il sostegno alle scuole paritarie” riconosce l’importo di € 8.628.418,00; il D.R.G. 160 del 26.02.2016 al capitolo di nuova istituzione 772035 (settore istruzione-formazione) attribuisce € 25.425.372,13.

   Sono ricomparsi i decreti di variazione del presente e del futuro: il DRG 139 del 23.02.2016 che nell’apportare variazioni di competenza e di cassa al capitolo 472527 per complessivi Euro 1.978.369,50 dichiara spendibili nel 2016 Euro 1.291.358,60 e  lega al fondo pluriennale vincolato di parte corrente Euro687.037,90; analogamente il DRG 170 del 26.02.2016 ripartisce un totale di €  2.928.203,48 in € 2.347.716,65 spendibili nel 2016 ed Euro 580.486,83 legati al futuro.

     E per chiudere con i numeri  le altre variazioni “minori” pubblicate nella settimana  (siano esse echi del passato o esigenze del presente) ammontano a poco più di Euro 4.800.000,00.

     Non male, vero? Una settimana ricca di milioni, come se piovessero Euro!

     Il 2016 si presenta troppo vivace e instabile, reso ancora più turbolento dalle sofferenze e gli echi del passato; ma, purtroppo, spinto alla tragedia dall’alternarsi dei venti dell’irrecuperabile insipienza e della tronfia spavalderia di troppi (ir)responsabili che non meritano il potere, poiché fanno di tutto per renderlo ogni giorno più ingiusto.

    Ogni giorno siamo spogliati di qualche cosa: financo della speranza! I nostri figli fuggono, mentre gli invasori “trionfalmente accolti” occupano i nostri spazi vitali. E, pericolosi tra i pericolosi, i nostri “amici” la cui parola data non vale neppure l’aria consumata per pronunziarla e la cui firma non vale neppure l’inchiostro “sprecato”: così raccontano i trattati, le costituzioni, gli statuti violati!

    Cosa volete che importino sei milioni di Siciliani a chi è pronto a fuggire? Cosa volete che importino pochi indigeni ai “mister” che speravano in una maggiore durata della seconda guerra mondiale (dicono i maligni) sicchè tutta l’Europa continentale (dall’Atlantico al Pacifico) si riducesse a un immenso cumulo di macerie e di morti (avete sentito parlare di bombardamenti a tappeto e di Dresda?)? Cosa volete che importi ai “misters” di tutta l’Europa continentale quando “sembra” che un alto generale yankee abbia  proclamato che loro (gli yankee) vinceranno la Russia combattendola in “Europa”?  Sapete, a noi questi interrogativi richiamano sia le tecniche usate da personaggi d’altri tempi nelle guerre “indiane” sia le tecniche più recenti delle guerre “a vario titolo per procura”.

     Ma forse ci sbagliamo!

Allegato 1 

Allegato 1 (Decreto presidenziale 18 gennaio 2016)

STRUTTURE DI ACCOGLIENZA DI SECONDO LIVELLO DI TUTTI I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI, ANCHE NELL’AMBITO DELLO SPRAR

Definizione

La struttura di accoglienza di secondo livello per minori stranieri non accompagnati è un servizio residenziale, a carattere generalmente familiare, specializzato per l’accoglienza di minori che arrivano sul territorio regionale in situazioni di emergenza e per i quali, dopo un periodo limitato nei centri di accoglienza temporanea, necessita l’inserimento in strutture che garantiscano l’accompagnamento del minore in un percorso di crescita dell’identità personale e sociale, favorendone la progressiva responsabilizzazione e autonomia.

La struttura contribuisce allo sviluppo complessivo della persona creando le condizioni per un progetto personalizzato di vita, divenendo così occasione di crescita e reinserimento sociale .

Destinatari

La struttura accoglie minori di età 14-18 anni trasferiti dal centro di prima accoglienza con contestuale comunicazione al comune presso il quale è ubicata la struttura e alla Procura per minori presso il competente Tribunale per i minorenni.

Capacità ricettiva

La struttura ha una capacità ricettiva minima di 10 e massima di 15 posti.

La struttura deve optare per un genere (maschio o femmina).

Nella struttura possono, eccezionalmente su disposizione dell’autorità giudiziaria, essere accolti minori di genere diversi da quelli di riferimento, qualora nella stessa siano ospitati fratelli o sorelle.

Al compimento del 18° anno di età il giovane ospitato deve essere dimesso dalla struttura e l’eventuale accoglienza in strutture e/o la permanenza sul territorio italiano saranno disposte in applicazione della normativa vigente in materia di immigrazione.

La struttura è aperta per 365 giorni per 24 ore.

Funzionamento

La struttura per minori ha come obiettivo prioritario lo sviluppo armonioso del minore che gli è stato affidato. L’ente si impegna dunque a svolgere un’attività educativo-formativa che miri, anche attraverso attività socio-culturali e ricreative, all’integrale e armonico sviluppo della personalità del minore, avendo cura di favorire il rapporto con la comunità locale.

Ciascun minore dovrà essere inserito in struttura su disposizione della Prefettura/Questura e con provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria minorile competente per territorio. L’ingresso del minore in struttura d’accoglienza dovrà essere accompagnato da specifica relazione sociale redatta dal centro di prima accoglienza al fine di trasmettere all’ente tutti gli elementi conoscitivi necessari per la presa in carico del minore.

La suddetta relazione sarà inserita nella cartella personale del minore che dovrà contenere documenti di carattere anagrafico, scolastico, sanitario, scheda di anamnesi medico-psico-sociale da compilare al momento dell’ingresso e da aggiornare periodicamente.

Per ogni minore la struttura di accoglienza dovrà essere definire un progetto personalizzato che consenta di programmare e verificare in itinere il percorso di accoglienza e di inserimento del singolo minore, che dovrà partecipare attivamente alla definizione di un proprio progetto di vita autonomo, che possa trovare una realizzazione nell’uscita dal progetto di accoglienza.

Particolare attenzione deve essere prestata nei confronti dei minori portatori di particolari esigenze o vulnerabilità (ad es. minori vittime di tortura e violenza o con gravi disagi psicologici) per i quali dovranno essere attivate specifiche professionalità.

Per tale circostanza la struttura promuoverà l’intervento dell’ASP, con la quale in raccordo definirà il progetto personalizzato e ne curerà l’attuazione, inviandolo al servizio sociale del comune competente.

L’ente dovrà inoltre relazionare semestralmente sull’attività complessivamente svolta, sulle prestazioni rese, sul personale impiegato, sui costi di gestione dei servizi resi.

In attuazione dell’art. 13 della legge n. 328/2000 ciascun ente per essere iscritto all’albo regionale dovrà presentare la Carta dei servizi e/o il regolamento che disciplini il funzionamento della struttura di accoglienza. La Carta dei servizi e/o il regolamento devono essere scritti e tradotti in più lingue, ciò al fine di consentire ai minori ospiti le disposizioni per facilitare la convivenza, la partecipazione alla gestione del centro e la permanenza in struttura.

Nella struttura dovrà essere instaurata una convivenza il più possibile serena, tendente ad un recupero alla socialità degli ospiti e ad un armonico sviluppo della loro persona.

A tal fine si cureranno in particolare:

– l’assolvimento dell’obbligo scolastico;

– la formazione professionale;

– il collocamento in attività lavorative in apprendistato o in forma produttiva a seconda delle attitudini, delle capacità e delle possibilità di ognuno, mantenendo continui contatti con aziende e datori di lavoro;

– il sostegno psico-pedagogico, come metodo di intervento per il superamento dei momenti critici dei minori ospiti;

– la responsabilizzazione dei minori attraverso possibili modi di compartecipazione alla gestione della vita comune;

– l’uso corretto ed attivo del tempo libero, anche mediante escursioni, gite e soggiorni climatici;

– il rapporto libero e responsabile, sostenuto dal servizio sociale, con le famiglie ove ciò si rilevi possibile;

– i contatti con i coetanei di ambo i sessi;

– l’apertura alla realtà sociale.

L’ente gestore dovrà inoltre dotarsi di uno strumento di valutazione per garantire la verifica degli obiettivi raggiunti.

L’ente contraente si obbliga a stipulare a favore dei minori una assicurazione idonea a coprire i seguenti rischi: 1) infortuni subiti dai minori, sia all’interno che all’esterno della struttura, salvo i casi in cui la copertura sia garantita da altre forme di assicurazione obbligatoria;

2) danni arrecati dai minori, sia all’interno che all’esterno della struttura. L’ente contraente si obbliga inoltre a stipulare idonea polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile.

L’ente si impegna a prestare ai minori non soltanto la più scrupolosa assistenza igienico-sanitaria, ma ad effettuare le cure necessarie sia in occasione di malattie specifiche, che in via ordinaria allo scopo di favorire il loro normale ed armonico sviluppo.

Ogni minore dovrà essere provvisto di effetti personali, nonché di vestiario decoroso adatto al clima e alle stagioni, nella quantità necessaria e possibilmente scelto dallo stesso minore ed acquistato con l’ausilio degli educatori, a cura e spese dell’ente contraente.

Il trattamento alimentare per i minori dovrà fare riferimento alla tabella dietetica fornita o approvata dall’A.S.P. competente per territorio.

Nel curare l’alimentazione dei beneficiari si dovrebbe tendere a soddisfare la richiesta e la necessità di particolari tipi di cibo, curando la loro preparazione in modo da rispettare le tradizioni culturali e religiose delle persone accolte.

L’ente può essere tenuto a erogare a ogni beneficiario un contributo in denaro (pocket money) destinato alle piccole spese personali, come stabilito da direttive nazionali.

Requisiti strutturali

La struttura è un appartamento di civile abitazione, inserito in centri di vita attiva. Tale localizzazione deve essere individuata anche in funzione della necessità di raccordo con l’organizzazione dei servizi rientranti nell’area degli interventi a carattere socializzante (attività culturali, ricreative, sportive, del tempo libero).

La struttura deve preferibilmente trovarsi all’interno di una rete di pubblici trasporti.

Fermo restando il possesso dei requisiti previsti dalle norme vigenti in materia urbanistica, edilizia, igiene, eliminazione barriere architettoniche, la struttura deve possedere i seguenti requisiti minimi:

superficie compresa tra 150 mq. e 250 mq.

Camera da letto con max 4 posti, per una superficie minima così prevista:

  1. 1 posto letto mq. 9;
  2. 2 posti letto mq 14;
  3. 3 posti letto mq. 20;
  4. 4 posti letto mq . 24;

– locale di appoggio per il personale;

– almeno due bagni di cui uno attrezzato per disabili;

– spazi comuni: soggiorno/sala da pranzo, cucina funzionale, ripostiglio;

– lavanderia/guardaroba, sala riunioni/studio.

Trattandosi di struttura socio-assistenziale con gestione a carattere familiare, non è richiesto il terzo bagno ad uso esclusivo del personale.

Gli arredi e le suppellettili devono permettere buone condizioni di vivibilità ed essere idonei alla tipologia degli ospiti, garantire buona funzionalità d’uso, nonché essere conformi ai requisiti di sicurezza

Personale

La gestione del personale dipende dalla necessità di rispondere alle specifiche esigenze organizzative del progetto di accoglienza, cosi come alle caratteristiche dei beneficiari. Occorre prevedere l’impiego di operatori con una formazione adeguata al ruolo che andranno a esercitare all’interno della struttura.

Per lo svolgimento delle attività assegnate alla struttura, l’ente si impegna a fornire il seguente personale:

  • un coordinatore, con una presenza settimanale di 15 h, in possesso del diploma di laurea nella “Classe delle lauree in scienze dell’educazione e della formazione” o di “laurea triennale in pedagogia, psicologia, servizio sociale o discipline umanistiche ad indirizzo socio-psico-pedagogico”;
  • n. 3 educatori professionali e 1 mediatore culturale/educatore, per complessive 118 h. settimanali, in possesso del diploma di laurea nella “Classe delle lauree in scienze dell’educazione e della formazione”, così come previsto dal decreto ministeriale dell’Università della ricerca scientifica e tecnologica del 4 agosto 2000. Sono altresì validi i corsi di laurea di secondo livello o di specializzazione in pedagogia, psicologia o discipline umanistiche ad indirizzo socio-psicopedagogico. Il mediatore culturale dovrà essere in possesso di specifico titolo di studio;
  • n. 1 ausiliario per 15 h. settimanali, da adibire alle pulizie dell’alloggio ed al servizio personale degli ospiti in rapporto alle loro esigenze L’ente dovrà avvalersi della consulenza di un ulteriore mediatore culturale per 15 h annue per minore e di un consulente legale per 13 h annue per minore.

La figura del mediatore culturale e/o linguistico può essere fornita attingendo ad apposito albo distrettuale dei mediatori al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza del servizio, nel rispetto delle nazionalità e delle diverse tipologie dei bisogni espressi dai minori.

Nelle ore notturne deve essere garantita da parte dell’educatore/mediatore la presenza in struttura con disponibilità notturna. Per i profili di natura sanitaria (medico, neuropsichiatra, logopedista, infermiere ecc.) l’ente dovrà avvalersi del Servizio sanitario regionale garantito dall’ASP competente per territorio, secondo la vigente normativa.

L’ente può, altresì, avvalersi per servizi integrativi della collaborazione di associazioni di volontariato iscritte al registro regionale ai sensi della legge regionale n. 22/94 o di tirocinanti. L’apporto di tirocinanti e/o volontari deve essere considerato aggiuntivo rispetto all’organico del servizio e deve essere monitorato da operatori professionali.

Le strutture devono garantire, laddove non ne siano gestori, un raccordo operativo con i centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati deputati all’ospitalità in emergenza e iscritti dalla Regione, ciò al fine garantire continuità nell’intervento socio-educativo e di reinserimento sociale avviato nelle due diverse strutture di accoglienza residenziale.

Per supportare gli interventi in favore dell’integrazione diventa fondamentale attivare e consolidare il lavoro di rete con gli attori locali che a vario titolo possono essere interlocutori per i percorsi di accoglienza e di inserimento.

L’ente contraente, inoltre, si impegna a favorire la partecipazione del personale a corsi di formazione ed aggiornamento ai fini di una riqualificazione professionale, con particolare attenzione all’interculturalità. Al personale impiegato dall’ente con rapporto di lavoro dipendente deve essere corrisposto il trattamento economico previsto dal C.C.N.L. di categoria ed i relativi oneri previdenziali ed assistenziali; di tale adempimento l’ente dovrà, su richiesta, fornire apposita documentazione.

(2016.6.403)012

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