Le verità inconfessabili spesso rivelate dalle fiction Tv

Condividi questo articolo?

di Vittorio Spada

Pubblicità

James Badge Dale
James Badge Dale

La tragica e impietosa fine del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni (da alcuni giorni, se non dimenticata, uscita dalle principali cronache dei mass media) ha messo in luce le grandi difficoltà che incontrano gli studiosi quando si trovano ad operare in ambienti stranieri, che possono essere ritenuti a vario livello “ostili”. Dal Cairo probabilmente non verrà fuori una “vera” verità e, probabilmente, non verrà fuori da nessuna altra parte, nonostante il forte impegno degli investigatori e della magistratura italiana: la complessità della situazione politica in Egitto, la complessità nei rapporti di questo Paese con l’Italia, potrebbe provocare un arenamento nelle indagini e una fitta nebbia sugli avvenimenti che hanno portato alla barbara uccisione del giovane. Si è detto di tutto, più di tutto, meno di tutto; si è parlato di servizi segreti, sono state avanzate ipotesi che possono sfociare in illazioni. Sta di fatto che la fine di Giulio Regeni resterà un “caso” internazionale che, quantomeno, ha dimostrato come è facile la strumentalizzazione degli eventi in una realtà del quotidiano che la gente comune (e non solo) fatica a comprendere. Eppure, anche se non spesso, i grandi mezzi di comunicazione, come la televisione e il cinema, propongono argomenti “delicati”, ma l’utente è portato a considerarli “fiction”, tali da non meritare concreti approfondimenti. Le “fiction”, quindi, si esauriscono nella considerazione di “forma” di spettacolo e raramente si va oltre.

Pubblicità

rubicon1La morte di Giulio Regeni ci ha riportato alla memoria una serie televisiva statunitense che non ha avuto il successo di audience che meritava, ed è stata chiusa dopo le prime puntate, che presupponvano un seguito: “Rubicon”. Emblematico il leit motiv di fondo: “Not every conspiracy is a theory”, non tutte le teorie del complotto sono teorie.

Tanti i punti di contatto con le realtà odierne vicine alla vicenda di Giulio Regeni.

rubicon2“Rubicon”, ideata da Jason Horwitch, è andata in onda sul canale televisivo USA via cavo AMC dal 13 giugno al 17 ottobre 2010 ed è stata trasmessa in Italia dal 28 ottobre 2010. Il 12 novembre dello stesso anno la AMC ha deciso per la cancellazione della serie. Molti si chiedono ancora il perché. Il titolo della serie fa riferimento al Rubicone, il fiume che attraversò Giulio Cesare nel 49 a.C. al ritorno dalla Gallia provocando in questo modo l’inizio della guerra civile, e al suo significato, nel linguaggio comune, di “punto di non ritorno”. La storia racconta delle vicende nelle quali resta coinvolto il giovane analista di intelligence Will Travers (interpretato da James Badge Dale) che svolge la sua attività professionale in una una società non governativa che si occupa di ricerche socioeconomiche e militari e che raccoglie informazioni utili nei Paesi del Medioriente. Il ricercatore si rende conto che l’agenzia per cui lavora è una diramazione della CIA che persegue scopi diversi da quelli che dichiara e che, invece, controlla e manipola i grandi eventi del pianeta. Come si conclude la storia non si sa, così come non viene rivelato il destino del giovane ricercatore che viene “scoperto” nelle sue indagini personali: la serie, come detto, è stata interrotta. Forse quanto descritto era troppo vicino alle cosiddette “verità inconfessabili”.

*Nelle foto, immagini della serie Tv Rubicon

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.