di Salvo Barbagallo
Non andiamo a cercare complotti, ma le “convergenze” incominciano a intravedersi, anche se, a conclusione, possono essere interpretate per “complotti”. Ma, forse, non sono la stessa cosa. O forse, sì? E poi non è detto che tutto debba essere considerato negativo.
Le ultime 48 ore hanno segnato fatti importanti, quasi sicuramente scollegati fra loro, e pur tuttavia significativi: possono aprire una strada alla speranza di un cambiamento “reale” nella incertezza del quotidiano globale.
A Monaco di Baviera è stato raggiunto un accordo per una sospensione delle ostilità in Siria: l’annuncio congiunto è stato dato dal segretario di Stato americano John Kerry e dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, unitamente all’inviato Onu per la Siria Staffan De Mistura. La fine delle ostilità dovrà avvenire nel giro di una settimana e quindi dovrebbe entrare in azione una task force umanitaria composta da membri dell’International Siria Support Group per sopperire alle prime necessità della popolazione. Un risultato che può considerarsi eclatante, vista la tensione esistente tra gli Stati Uniti d’America e la Russia. Cosa porterà, nella pratica, questo primo risultato non è prevedibile al momento, ma è un passo importante nel difficile processo verso la pace in quell’area martoriata dalla guerra.
Altro capitolo non meno importante, l’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, all’Avana, a Cuba nel segno del dialogo ecumenico e con l’abbraccio con il patriarca ortodosso, Questo incontro è da valutare come un vero “evento” poiché è il primo nella storia tra i primati della Chiesa d’Oriente e d’Occidente dallo scisma del 1054.
Di altra natura quanto è stato annunciato in campo scientifico, ma non per questo meno significativo: la scoperta delle onde gravitazionali, destinata a cambiare per sempre la nostra percezione dell’universo. La scoperta è stata annunciata in contemporanea nel corso di due conferenze stampa a Washington, nella sede della National science foundation (Nsf), e in Italia, a Càscina, vicino Pisa, nella sede dello European gravitational observatory (Ego), fondato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e dal Centre national de la recherche scientifique (Cnrs) francese. In pratica, è stato dimostrato quello che aveva predetto Einstein: le equazioni della Relatività Generale descrivono perfettamente il segnale che è stato osservato.
Tre capitoli di una stessa storia? Non sappiamo, ma leggendo le interviste rilasciate dal presidente emerito di Israele e Nobel per la Pace Shimon Peres, proprio all’interno delle 48 ultime ore indicate, c’è grande materia di riflessione. Cosa ha dichiarato Shimon Peres: Si è chiusa l’epoca dei territori e si è aperta quella della scienza. Siamo in crisi perché non riconosciamo il cambiamento, ci ostiniamo a pensare che la crescita dipenda dall’allargamento dei confini a spese del vicino, ma la conoscenza oggi permette di diventare grandi senza bisogno della guerra (…) La scienza non ha confini, né bandiere, può portare crescita (…) Ogni negoziato di pace inizia da una condizione di non pace. Chiaramente ora non abbiamo la pace, ma nessun conflitto è infinito (…) Le sfide che ci troviamo di fronte non sono facili, ma cosa lo è? (…).
La necessità di una svolta è avvertita da molti autorevoli personaggi: queste “naturali” convergenze d’intenti forse (e c’è da augurarselo) potranno determinare la “vera” differenza.