Riceviamo & pubblichiamo: a chi pagare le tasse?

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Stamattina ho aperto whatsapp ed ho trovato questo sfogo di un mio caro amico.

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“Un giorno come tanti, un momento in cui c’è molta gente all’interno del locale (chi conosce il mio negozio sa cosa intendo) per cui mi sono distratto ed ho dimenticato di emettere uno scontrino fiscale di 10 centesimi ad un ragazzo che: lui essendo di fretta, io intento a servire contemporaneamente altri 2 clienti, mi lascia i 10 centesimi della fotocopia sul bancone e va via di corsa, senza comunque attendere l’eventuale ricevuta che gli avrei fatto al primo momento opportuno – come ho sempre fatto!

Dopo circa 5 minuti entrano due finanzieri in borghese con il ragazzo, contestandomi e verbalizzando il reato. Io devo ammettere il mio errore e ne pagherò le conseguenze, ma sono certo di avere agito in buona fede e credo proprio che in questi casi può essere applicato il buon senso.

Mi  ritengo una persona onesta e che fa il suo dovere, che lavora e che paga le tasse. Ma in Italia non stiamo forse esagerando?”

La legge è legge e bisogna rispettarla. Siamo tutti d’accordo. Ma il problema in Italia è che il cittadino medio diviene insofferente perché bersaglio impotente del bisogno di danaro dello Stato e non di un’equa amministrazione della Giustizia.

Stiamo pagando tasse su tutto e per tutto. E va bene, bisogna pagarle e le paghiamo.

Quello che ce le fa pesare di più, però, sono una serie di eventi che ci fanno sentire addirittura presi in giro.

Si può infatti elevare una multa per 10 centesimi. E va bene. Ma poi per strada c’è la ragazzina al semaforo che pulisce i vetri e che chiede l’elemosina e a quella nessuno dice niente. Se io mando mio figlio minorenne me lo tolgono e passo i guai. Se lo fa un cittadino “ospite” in Italia, non importa a nessuno, o forse peggio, non gli si può fare niente.

Un poverino separato, lavori o meno, se non paga l’assegno di mantenimento all’ex moglie per i figli rischia la galera. Ma c’è chi fa andare i figli a chiedere l’elemosina e nessuno lo disturba, chi li fa camminare senza scarpe o vivere in accampamenti disumani senza i requisiti minimi di igiene e decenza, ma guai se diciamo qualcosa – perché allora siamo razzisti.

Se ho un’attività bisogna che paghi le tasse su quello che guadagno e anche quelle sul guadagno teorico – cioè quello che magari non ho, ma che lo Stato immagina che io debba avere. Ma le questioni sulle auto blu e gli stipendi d’oro della Pubblica Amministrazione sono caduti nel dimenticatoio: così è e non si può fare nulla.

Mi viene in mente una frase del Vangelo di Matteo. Gesù chiede a Pietro, “Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. “

E io dico: altri tempi, Signore.

G.G.

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One Thought to “Riceviamo & pubblichiamo: a chi pagare le tasse?”

  1. Luca

    Ottima riflessione Giuseppe….
    Altri tempi, è così! Ma ingiustizia e iniquita non passano mai di moda, forse dovremmo imparare tutti, che la.giustizia non si persegue con la coercizione ma con il costante e buon esempio…

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