Chiudere l’attività notturna e festiva del centro di emodinamica di Taormina?

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di Nello Cristaudo

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Una nuova tempesta a ciel sereno  colpisce il reparto di cardiologia ed emodinamica dell’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. Con una missiva, a firma del primario facente funzioni dott. Ludovico Vasquez, indirizzata al Direttore Sanitario del nosocomio taorminese, dott. Paolo Cardia,  si pone l’accento sulla rimodulazione dell’attività dell’unità operativa complessa di  cardiologia di Taormina. Come ormai risaputo, la cardiologia di Taormina è sede del centro Hub h 24 per le procedure di emodinamica, ovvero le varie stazioni del 118 operanti sul territorio, possono rivolgersi direttamente a Taormina quando prendono in carico un paziente cardiopatico con infarto in corso e collegandosi con esso ricevono le prime istruzioni per ivi portare il paziente. In questi anni,  grazie all’attività dell’emodinamica svolta nella struttura taorminese, moltissimi pazienti sono stati tratti in salvo ed hanno ricevuto le cure del caso nei tempi previsti dai protocolli del sistema sanitario universale che prevedono i primi interventi nell’arco di un massimo di tre ore dall’insorgenza dell’infarto.

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Un centro Hub h 24 comporta, per essere in regola con la normativa italiana ed europea, la presenza di cinque medici esclusivamente dedicati a tale metodica. A quanto viene detto dal primario della cardiologia di Taormina,  ciò  non è possibile metterlo in pratica perché il numero dei dirigenti medici  (14) non consente di stornare più di tre medici per le attività di emodinamica. Se a ciò si aggiunge che bisogna provvedere alla copertura quotidiana per le turnazioni di guardia e reperibilità per l’Utic (per legge 7 medici) e alla organizzazione degli ambulatori di ecg, eco cardio, sala operatoria di elettrofisiologia e cardio stimolazione, le cose si complicano ancora di più.

Ne conseguirebbe che i turni mensilmente approntati per la copertura del servizio diurno e delle reperibilità notturne e festività del centro Hub di emodinamica non rispettano i parametri di legge. E la cosa si complicherebbe maggiormente, rendendo il tutto inverosimile e drammatico, se dovesse essere confermata  la prossima riduzione del personale medico decisa stranamente dalla Direzione Strategica dell’Asp 5 di Messina, che comporterebbe per la popolazione di un territorio vasto ed intenso -con una popolazione superiore ai 200 mila abitanti– una vera e propria ecatombe perché non sarebbe più possibile salvare la vita a miglia di persone come in questi anni è stato fatto. Alla luce di quanto sopra, il primario della cardiologia di Taormina, ha chiesto di chiudere l’attività notturna e festiva del centro di emodinamica perché non rispetterebbe i parametri europei e nazionali declinando ogni responsabilità dalle problematiche medico legali che potrebbero perpetuarsi di una situazione lavorativa fuori dai parametri di legge.

Ma non è la prima volta che sulla preziosa attività dell’emodinamica svolta a Taormina le “sibille cumane” inveiscono lanciando i propri stralci su di essa. Più volte ci siamo occupati del reparto di cardiologia e delle “manifeste” o meno intenzioni di politici di turno e manager poco sensibili ai bisogni della gente, rispondendo invece alle logiche becere di una politica cieca che non fa altro che proporre tagli per risparmiare senza badare alla salute dei cittadini che è un diritto costituzionalmente garantito.

Emodinamica
Emodinamica

In questi momenti riceviamo una marea di email e sms di persone cardiopatiche, di associazioni di categorie che hanno usufruito dei servizi dell’emodinamica e del centro Hub di Taormina, i quali sono pronti a fare le barricate affinché questo essenziale ed importante servizio non venga oscurato, lasciando una popolazione scoperta e senza salvaguardia per la propria salute. Una vera e propria mobilitazione, che cresce ed  invade i social network mettendo in evidenza che se malauguratamente una tale decisione di chiusura dell’emodinamica della Cardiologia di Taormina si dovesse avverare, questa volta non basterebbero le rassicurazioni dei soliti politici di turno per abbonire le persone sofferenti e cardiopatiche. Ci auguriamo che i vertici dell’ASP 5 di Messina, dimostratisi attenti alle esigenze del nosocomio taorminese, sappiano dare risposte certe e concrete alla gente che soffre. Intanto in diversi chiedono l’intervento dei sindaci della zona, con in testa il primo cittadino taorminese Eligio Giardina, affinché si scongiuri la chiusura dell’emodinamica.

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