di Guido Di Stefano
L’Europa, non quella dei popoli ma quella che comanda, sempre più “apertamente” e velocemente dismette il suo millenario patrimonio di storia, cultura, libertà, giustizia, democrazia, identità per finalità non molto chiare. Forse opera in questo senso esclusivamente per qualche “affare” in più e forse anche perché sempre più confonde la NATO (libera scelta o “imposizione” contro un nemico immaginario?) con la UE (inventata per tutte le nazioni europee, grandi o piccole, riconosciute o negate e non asiatiche o americane o africane o oceaniche) e tende a fare coincidere le due “creature” misteriose in se stesse e nei benefici. Vogliamo sottolineare l’espressione riconosciute o negate poiché abbiamo già oltrepassato l’assurdo poiché per esempio il fattore fisico di insularità deve essere approvato da un parlamento.
È proprio il caso di urlare e piangere “o tempora o mores”, ma non più di tanto poiché erano da intravedere i reali intendimenti dei potenti “simpatizzanti” dei vari imperi nella loro ostinazione a non volere evidenziare nella costituzione europea le influenze cristiane (alias radici culturali) tentando di privilegiare il solo illuminismo.
È la storia a raccontarci che le nazioni dell’occidente cristiano hanno “supportato” altre potenze e in particolare una “potenza asiatica” (medio-orientale) per trarne direttamente o indirettamente (indebolimento degli antagonisti europei) benefici militari-politici-economici: la battaglia di Lepanto, l’assedio di Vienna, la guerra di Crimea, i fatti e i non fatti contemporanei hanno visto e vedono le maggiori potenze occidentali a favore dell’ex-impero medio-orientale e gli altri a contrastarli: non è che i “supporter” abbiano poi guadagnato chissà cosa! Riprenderemo qualcosa a seguire.
Intanto noi comuni cittadini di una nazione negata e oppressa da nazioni che da sempre vogliono umiliarci siamo costretti ad assistere a recite incomprensibili, assurde, con contorni di risate da parte di persone che successivamente terranno comportamenti ben più incomprensibili e assurdi.
Tanto per farla corta esponiamo due “modesti” eventi. In occasione della visita degli Iraniani (persone colte e raffinate per quanto si sa) nei palazzi del potere romano si è giudicato “rispettoso dell’altrui sensibilità” occultare le nudità delle nostre secolari (anche millenarie) opere d’arte. Sembra che molti Teutoni hanno trovato oltremodo ridicolo o quantomeno non accettabile in una libera nazione occidentale l’atteggiamento assunto nei palazzi romani.
Ma chissà perché la loro teutonica fermezza a difesa di libertà e orgoglio è venuta meno investendo il dramma giocoso “Don Giovanni” di W.A. Mozart. A darne tempestiva notizia in Italia è stato “Il fatto quotidiano”, giornale indipendente e non certo di regime. Dalle stanze della cancelleria è stato impartito l’ordine di modificare la notissima aria di Leporello “Madamina il catalogo è questo” in cui sono “reclamizzate” le conoscenze femminili del “don” e cioè “in Italia seicento e quaranta, in Alemagna duecento e trentuna, cento in Francia, in Turchia novantuna; ma in Ispagna son già mille e tre”: achtung, il catalogo sarà cantato con la Persia in sostituzione della Turchia.
Ma non erano i Teutoni che ridevano degli Italiani? Noi crediamo che modificare un testo (mentre vive nel canto) sia più grave che nascondere (per un “attimo”) le forme! Un’aria modificata è un’aria falsificata: meglio non cantarla!
E poi perché? E perché la Persia? Malignamente si potrebbe ipotizzare una duplice finalità: 1) agevolare e incrementare alleanze e affari con la storica potenza erede dell’impero ottomano ; 2) inserire la Persia per “infastidire” o irridere gli alleati Italiani molto più vicini all’Iran (un tempo Persia). E ridevano di noi gli “amici” e fratelli (europei) Alemanni!
Sapete considerando questi piccoli fatti e sommandoli a tutte le dichiarazioni-critiche-minacce-imposizioni politico-economiche partite dai fratelli occidentali (soprattutto Teutonici e affini) e piovute sull’Italia in genere e sulla Sicilia siamo sempre più convinti che andrebbe inserito nei testi della saggezza dell’umanità un lapidario detto nostrano di due sole parole e cioè “parenti serpenti”.
Continuando così dobbiamo aspettarci che i tanto illuminati “statisti” occidentali ci impongano la totale estirpazione e occultamento (o distruzione) delle nostre radici millenarie (identità e cultura) in nome di un presunto dialogo che, novella foglia di fico, dovrebbe coprire l’ipocrisia occidentale lanciata verso una più solenne esibizione di presunto potere e verso qualche fittizio lingotto in più: e a seguire ci faranno sopraffare dalle altrui radici e identità mentre loro (i potenti) non saranno in mezzo a noi come non lo sono da troppo tempo ormai.
E non sono affatto sciocchezze, come sembrerebbero a primo avviso.
Troppi ormai prediligono il ritorno alla legge della giungla: la forza in tutte le sue forme e manifestazioni.
Continuiamo con qualche esempio.
Mentre i nostri eroi pontificano contro nazismo, fascismo, “sovietismo”, autoritarismo, xenofobia e predicano il politicamente corretto (per i molti fedeli ma non per tutti gli uomini, li vediamo inchinarsi alla forza e al profitto.
Taciuta concretizzazione dei disumani mali sopra esposti è a nostro (e altrui) avviso il TTIP, una sorta di trattato che renderebbe onnipotenti gli USA e sudditi tutti gli altri firmatari. Tutti silenziosi i nostri “tutori” su dette trattative segrete su cui, in ambito continentale, hanno trovato da ridire alcuni isolati parlamentari di Germania e Francia: il TTIP è proprio qualcosa di asimmetrico e ibrido, come le guerre tanto care ai proponenti di oltre oceano. Addirittura l’attuale “governance” di Germania è “trainante” verso la ratifica di questo trattato, presentato da tanti come un cappio al collo per tutte le nazioni europee; ostile invece è Londra; e scettica è pure “Greenpeace”; e scettici pure molti “contestatori” tedeschi. E noi Italiani? Non approfondiamo, perché in questi ultimi anni ci sentiamo rappresentati da personalità più americane degli stessi Americani e quindi proiettati chissà dove.
Sui migranti ci sarebbe pure da meditare. Ci limiteremo agli aspetti più “asettici” e più evidenti. La nostra INPS (incoraggiata alla massima rigidità contro i nativi) sembra avviarsi verso il collasso per i nuovi oneri non copribili con “nuove entrate”: escano dai loro palazzi i misericordiosi e caritatevoli con il “prossimo lontano” mentre il “prossimo vicino” muore disperato.
Ed ancora sui migranti pensiamo sia bene riflettere sulle “oscillazioni” dei potenti. Prima erano tutti contro l’Austria. Chissà perché ora (in materia di controlli alle frontiere) la locomotiva tedesca si è “accodata” all’Austria e con essa si sono accodate Francia, Danimarca e Svezia.
Non dimentichiamo poi le sanzioni contro la Russia, imposteci dall’altro continente e con vero zelo perorate da parecchi miopi Europei; e neppure la “tracimazione” della NATO per soffocare la Russia, elevata a nemico dell’occidente già nel diciannovesimo secolo quando Regno unito, Regno di Francia e Regno di Sardegna si “scoprirono” alleati con l’Impero Ottomano nella guerra di Crimea. E non dimentichiamo l’attivismo bellico euro-americano nelle guerre definite di liberazione.
Niente cambia e tutto si ripete. E ci offre una certa fiducia la “piccola” Austria che già nel 1683 (ancora piccola entità) a Vienna bloccò il dilagare ottomano aiutata da piccoli e medi stati europei: mancarono nella difesa europea tutte quelle nazioni passate alla storia per i loro imperialistici domini coloniali.
Endemica e storicamente dimostrata risulta l’incapacità dell’Europa a difendersi unitariamente senza voler primeggiare per caduchi interessi di “bottega” e tragiche sono per i popoli le conseguenze: imposizione della NATO (con conseguenti ordini militari-politici-economici), imposizione di questa UE più burocratica-finanziarie che politica, il tentativo di ulteriore dominio con il TTIP e per chiudere in bellezza la velata e possibile imposizione sul globo intero della legislazione-giurisdizione americana: sembra proprio che la Corte Suprema Americana ha “stabilito” che i tribunali distrettuali americani potranno autorizzare (ai competenti organi di stato) la violazione di qualsiasi computer, anche all’estero! E le altrui sovranità nazionali dove vanno?
Intanto ai popoli europei vengono “somministrati”, senza parsimonia alcuna, sorrisi e derisioni, promesse e minacce, miraggi rosei e grige realtà, molti “conflitti” e poca pace, morti certe e vite incerte, certezze luminose e amletici dubbi, tutto e il contrario di tutti. E con la massima arrogante sicurezza vengono spinti avanti con l’eroico grido “avanti tutta” e subito dopo frenati con il rituale e silente “indietro tutta”.
Chi riderà per ultimo: il male o il bene?