Bilderberg riunito a Dresda per decidere le sorti del mondo

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di Salvo Barbagallo

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bildMentre l’Europa (nel bene e nel male) cerca di far fronte all’esodo dei migranti/profughi, migliaia dei quali affogano nelle acque del Canale di Sicilia, oggi a Dresda e sino a domenica prossima (12 giugno) si trovano riuniti i componenti del Club Bilderberg. Niente di segreto, tutto alla luce del sole, nulla di misterioso perché sono anche noti gli argomenti che in questo summit verranno trattati e che possono racchiudersi in cinque parole: decidere le sorti del mondo. I cosiddetti potenti della terra sono già tutti (o quasi) presenti al Kempinski-Hotel Taschenbergpalais, protetti da cordoni di polizia che rendono invalicabile l’ingresso a chi non appartiene a questa cerchia ristretta di individui “privilegiati” che sono in grado di determinare il presente e il futuro della cosiddetta “umanità” asservita.

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bil2Grosse questioni sul tavolo delle discussioni che si tramuteranno in decisioni: la chiusura dell’accordo concernente il Ttip, il Trattato transatlantico di libero scambio tra USA e UE, che dovrebbe essere definitivo entro la fine dell’anno in corso, l’annullamento del rischio Brexit sulla permanenza della Gran Bretagna all’interno dell’Unione Europea, il “problema Russia” per la crescente influenza che esercita Putin, le elezioni negli Stati Uniti, la globalizzazione nelle sue svariate sfaccettature, tutte, ovviamente, riferite all’economia. Nulla di nuovo o particolarmente “scandaloso” o “allarmante”, insomma, tenuto conto che il Club Bilderberg rappresenta una rete di interessi interdipendenti di tipo finanziario e politico, economico e industriale: un “governo occulto” che opera nell’ombra pur presentandosi apertamente, che determina le linee generali di una politica mondiale dell’economia.

Come osservatori, studiosi e analisti hanno fatto rimarcare, gli interessi del “Club” ruotano attorno ad un’unica prospettiva: l’eliminazione degli Stati nazionali e dei diritti sociali, la creazione di un’immensa classe umana precarizzata, nomade e vagante disposta a tutto pur di sopravvivere, la distruzione delle costituzioni e dei confini nazionali, la creazione di nuovi Trattati internazionali vincolanti mediante il primato economico e bancario, l’offensiva integrale al mondo del lavoro e delle garanzie sociali.

bil1Un percorso, questo del Bilderberg, che parte da lontano, dagli Anni Cinquanta, ma che ha avuto una forte accelerazione sin dai primi passi di questo Terzo Millennio, per raggiungere un obbiettivo finale: la rimozione della sovranità nazionale democratica e, per questa via, destrutturare i diritti e lo stato sociale, imponendo la competitività internazionale come unico parametro. Per dirla in breve: in conseguenza di trattati internazionali i governi nazionali verranno privati del loro potere, che verrà ceduto ad agenzie internazionali e finanziarie, che si sostituiscono in misura sempre crescente agli Stati nazionali, le cui guide e i cui rappresentanti resteranno, solo apparentemente, eletti dal popolo.

Non c’è, dunque, nulla di nascosto o “occulto”, nelle finalità che si prefigge il Club Bilderberg, una rete transnazionale che sarà in grado di imporre senza incontrare resistenza un nuovo ordine mondiale. Un “programma” già enunciato nel 1991 da David Rockefeller: “una sovranità sovranazionale esercitata da una èlite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni”.

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