di Salvo Barbagallo
In molti si chiedono cosa stia accadendo da anni in questo mondo che appare sconvolto dal caos, chi è che tira veramente le fila dell’economia, chi provoca – direttamente o indirettamente – conflitti bellici in tanti Paesi tanto da far dire che è in corso la Terza guerra mondiale. Facile, estremamente facile sviluppare teorie complottistiche le quali, alla fine, se complotto c’è realmente viene favorito dalle stesse teorie che si intersecano e creano confusione. Quanto basta, eventualmente, per far muovere indisturbati presunti e ignoti manipolatori del senso comune. Ci si disperde nel grande marasma che colpisce i punti più disparati di questa Terra e non trovando risposte agli interrogativi si cade, poi, nell’indifferenza e nell’apatia. Elementi che, se complotto mondiale c’è, favoriscono le trame occulte.
Antonio Socci sul quotidiano Libero ha pubblicato un intrigante articolo dal titolo “Sospetto terrificante” dove dà alcune significative spiegazioni, partendo dalla situazione della Chiesa e parlando di Ratzinger e di Bergoglio: Nella Chiesa è in corso un terremoto. Ma per capirlo bisogna partire dagli antefatti. Non era mai accaduto, in 2000 anni, che un papa iniziasse il suo pontificato dicendo: «Pregate per me perché io non fugga per paura davanti ai lupi». Per un curioso caso proprio quel papa, senza alcun grosso motivo dichiarato, poi «rinuncia» al ministero (il diritto canonico lo ammette, ma per gravissimi motivi). Tuttavia decide – primo nella storia – di essere «papa emerito», dicendo nel suo ultimo discorso: «La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo (…) Il 21 maggio scorso mons. Georg Gaenswein, segretario di Ratzinger, ha tenuto un’esplosiva conferenza dove ha rivelato che dal 2013 c’è un «ministero (petrino) allargato. Per questo Benedetto XVI non ha rinunciato né al suo nome, né alla talare bianca. Per questo l’appellativo corretto con il quale rivolgerglisi ancora oggi è “Santità”. Egli non ha abbandonato l’ufficio di Pietro, egli ha invece rinnovato quest’ufficio». Inoltre siamo in «una sorta di stato d’eccezione» e quello di Benedetto è un «pontificato d’eccezione» (…) Gaenswein ha pure spiegato che Benedetto non si è dimesso per la vicenda Vatileaks: «Quello scandalo era troppo piccolo per una cosa del genere e tanto più grande il ben ponderato passo di millenaria portata storica che Benedetto XVI ha compiuto». Dunque tutt’altro che un banale andare in pensione con la veste bianca perché era nell’armadio. Oggi si scopre che si tratta di un «passo di millenaria portata storica» in cui Benedetto «non ha affatto abbandonato questo ministero». Il terremoto in corso nella Chiesa ruota attorno a questi eventi. Ma va letto all’interno di un complicato scontro geopolitico e ideologico planetario (…).
Ecco, quel che noi riusciamo a cogliere, nel variegato mosaico che ha caratterizzato questi ultimi anni, è il complicato scontro geopolitico e ideologico planetario. Uno scontro, però, dove si intravedono, o meglio, si “intuiscono” i protagonisti che lo promuovono e che inevitabilmente porta alle teorie complottistiche.
Ma Antonio Socci parla chiaro e sullo “scontro” sostiene che in esso c’è anche la chiave per capire i fatti politici degli ultimi anni: l’egemonia tedesca della Ue che ha terremotato la nostra economia; la defenestrazione di Berlusconi del 2011 e l’arrivo di Monti e Renzi; la criminalizzazione e l’isolamento di Putin; il tumulto per la Brexit (forse pure il crollo del prezzo del petrolio). I contorni di questa guerra non convenzionale emergono ora grazie al tramonto di Obama, all’irrompere dei cosiddetti «populismi» che in Europa sono nati per reazione alla Ue tecnocratica (tedesca) e grazie al terremoto rappresentato dal successo di Trump, un corpo estraneo per la Casta americana, fatta di Democratici, di Wall Street e (alcuni) Repubblicani. In sintesi l’obiettivo strategico della Casta americana – rappresentata da Obama e dalla Clinton – è impedire che si saldi la storica alleanza fra Europa e Russia che farebbe la fortuna di entrambe: la prima ha un’enorme potenza tecnologica e industriale, la seconda è un immenso scrigno di risorse naturali (…) Questa strategia americana presuppone un’Europa unificata sotto la Germania, come tecnocrazia, e sotto un’ideologia «liberal» (ovvero laicista), per isolare Putin. Per conseguire tale obiettivo dovevano essere spazzati via i soggetti estranei a questo progetto. Per esempio – in Italia – quel Berlusconi che prendeva le distanze dalla tecnocrazia Ue e propagandava l’amicizia e l’alleanza con Putin. Silurato. (…).
E, infine, la “presenza” di Papa Bergoglio: Ora papa Bergoglio ha fatto sua l’Agenda Obama. Il 18 maggio, a Washington, al Catholic-Evangelical Leadership Summit, Obama ha affermato che le chiese devono lasciar perdere i «temi divisivi» come aborto e matrimoni gay e dedicarsi al problema della povertà. L’Impero vuole una Chiesa «assistente sociale» che consola i perdenti nell’ospedale da campo dei poteri forti, ma non disturba i manovratori. La candidata Hillary Clinton un anno fa, a un convegno di femministe abortiste, ha addirittura affermato: «I codici culturali profondamente radicati, le credenze religiose e i pregiudizi strutturali devono essere modificati». Le chiese dunque devono arrendersi al laicismo «liberal» dell’Impero (…).
L’analisi di Antonio Socci non si basa su teorie ma su fatti concreti e riscontrabili da tutti: personalmente la condividiamo perché anche le nostre “analisi” hanno condotto alla stessa conclusione. C’è una dimostrazione di fatto che emerge dall’esame degli eventi: nel torbido si può “scavare” per cercare le “verità” occultate e sepolte. Queste “verità” andrebbero portate alla luce per dare a tutti la possibilità di riflettere. E, magari, decidere e opporsi con forza e vigore alle continue manipolazioni.