Distrutti dal terremoto cinque paesi in centro Italia, molti dispersi

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Ore disperate, soccorritori che non hanno risparmiato fatica per cercare di salvare quanti sono rimasti intrappolati dalle macerie delle loro case distrutte dal terremoto. Nei paesi di Amatrice, Accumoli, Castelsantangelo sul Nera, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto mentre le scosse sismiche si sono susseguite dalla notte all’alba, gli abitanti che sono riusciti a uscirne indenni hanno scavato immediatamente, a mani nude o con i mezzi di fortuna prima ancora che arrivassero i soccorsi, giunti sul posto fortunatamente in tempi brevi.

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Quante persone sotto le macerie? Impossibile stabilirlo, mentre le squadre di Vigili del Fuoco, della Protezione civile, del Soccorso Alpino, della Forestale, della Polizia, dei Carabinieri, dell’Esercito, dei volontari continuano a scavare riuscendo a trarre in salvo bambini e anziani rimasti intrappolati da massi e travi. Al momento il bilancio delle vittime è grave: sarebbero 160 i morti accertati, fra i quali tanti bambini. Vengono però segnalate molte persone sotto le macerie e il bilancio delle vittime è destinato a salire. Quattro paesi distrutti: Accumoli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto.

La prima forte scossa, di magnitudo 6 della scala Ricther, è stata registrata alle 3:38 di mercoledì 24 agosto, con epicentro nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, e con ipocentro a soli 4 chilometri di profondità; la seconda scossa è stata di magnitudo 5.4 registrata alle 4:33, con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ed ipocentro a 8,7 chilometri di profondità; una nuova forte scossa un minuto dopo, alle 4:34, è stata avvertita in tutto il centro Italia, in Abruzzo, all’Aquila, Teramo e Pescara, forte rumore di crollo dalla parete est del Corno Piccolo sul Gran Sasso, poi lo sciame sismico si è attenuato, ma si sono contate oltre cento scosse. Per i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’andamento della situazione è “imprevedibile”: al momento è cioè impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale. Un sisma “paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila”, ha affermato il capo del Dipartimento Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Tante le strade bloccate, difficile il lavoro dei soccorritori.

Consuntivo a tutt’ora provvisorio: Amatrice, in provincia di Rieti, ridotta a cumuli di macerie. Ad Amatrice nel weekend era in programma la 50esima festa degli spaghetti all’Amatriciana. Rasa al suolo anche la frazione di Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, Arquata del Tronto è uno dei centri che ha riportato maggiori danni nelle Marche. I comuni colpiti hanno predisposto i centri di accoglienza per i superstiti, che si calcola siano non meno di cinquemila. Le scosse sismiche hanno provocato un crollo all’interno di una galleria lungo la statale Tre Valli, temporaneamente chiusa al transito tra Borgo Cerreto e Serravalle e tra Norcia e Arquata del Tronto. Rallentamenti e ritardi anche sulla linea ferroviaria. La strada di accesso al paese di Accumoli è ostruita in diversi punti da massi di roccia che rendono difficile il passaggio delle auto di soccorso.


AGGIORNAMENTO

Sono già 247 le vittime accertate, oltre 460 scosse di assestamento si sono registrate nelle ultime 24 ore.


Non mancano anche in questa tragica circostanza le denunce sulle carenze dei servizi pubblici. L’Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego dei Vigili del Fuoco ha emesso un Comunicato a firma di Antonio Jiritano che riportiamo di seguito:

Emergenze su emergenza questa è la vita dei vigili del fuoco

Ancora siamo impegnati negli incendi boschivi, con le alluvioni di questi giorni che hanno colpito il nostro paese, con l’emergenza a Palinuro e con il soccorso quotidiano- circa 2100 interventi al giorno- e da questa notte con il terremoto si riparte  per salvare vite umane.

Le prime colonne mobili dei vigili del fuoco di tutta Italia si sono mosse questa notte e continuano a partire  da tutte le città di questo paese i vigili del fuoco.

 I primi soccorsi sono stati prestati dai comandi provinciali limitrofi alla zona dell’epicentro del sisma anche se non manca qualche eccezione  come il comando provinciale di Terni che ha atteso fino alle ore 7,00 di questa mattina prima di far partire la colonna mobile ed organizzare bene i soccorsi, ha ragione il sindaco di Accumoli che ha visto i primi soccorsi dopo tre ore.

Ma queste sono responsabilità che dovranno essere affrontate nei prossimi giorni all’interno del dipartimento VV.F.

Per il momento possiamo solo dire che la macchina dei soccorsi dei VV.F è in moto si scava per recuperare altri corpi famiglie intere e soprattutto abbiamo sentore di bambini che mancano all’appello.

La USB,  senza essere “irriverente “ in questo particolare momento vuole solo denunciare ciò che da anni va dicendo sulla necessità di un sistema di protezione civile efficiente con mezzi e uomini adeguati,  necessari a salvare le vite umane .

 In una epoca super tecnologica come questa,  non si può certo cominciare ad organizzare il soccorso  con le telefonate personali per allertare il personale libero dal servizio e farlo rientrare e non sapere nemmeno quanto tempo dovrà stare fuori dalle proprie residenze.

Questa situazione non è che la ovvia conseguenza dei pesanti tagli  delle risorse per i Vigili del Fuoco , tagli operati senza distinzione da tutti i governi  dal 2000 ad oggi   cui va aggiunta la vera e propria privatizzazione del soccorso con la Riforma della Protezione Civile che il Governo Monti decise nel 2011 ed a seguire i successivi governi letta e Renzi – Riforma che è tutt’ora vigente.

Lo stesso Governo Renzi con la Legge Stabilità approvata lo scorso dicembre 2015 ha deciso ulteriori tagli e blocco delle assunzioni.

 

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