di Guido Di Stefano
Si potrebbe definire e sintetizzare con una universale immagine: le vittime di menzogne, inganni, tradimenti vilmente trucidate per mano e volontà di alleati-nemici-amici-ostili dediti alle carriere e al profitto; quelle migliaia, anzi milioni, di vittime che non avranno mai resa giustizia in terra.
Ci soffermeremo inizialmente sulla “S”: S come Sicilia.
Nell’ultimo millennio è stata trattata ripetutamente come terra di “predazione” e conquista e/o baratto.
Così per passatempo citiamo le nobili gesta di Riccardo cuor di leone “re d’Inghilterra, duca di Normandia, conte del Maine, d’Angiò e di Turenna, duca d’Aquitania e Guascogna e conte di Poitiers”, che partendo per la terza crociata (come da “desiderata-ordini” papalini) pensò bene di fare tappa in Sicilia per esercitare i suoi armati con l’assedio di Messina. La storiografia ufficiale (o di regime) racconta che lo fece nell’interesse di una sua sorella “vittima” del re di Sicilia ma qualche mal-pensante osa insinuare che il motivo fondamentale fu la “predazione” di vettovagliamenti per la sua armata, in cammino perché “lo voleva Dio”. È certo che il problema logistico dei rifornimenti fu risolto con danno dei Siciliani. Come pure diventa attendibile l’altra “diceria” che vogliono “predata” dalla cultura d’oltremanica qualche saga che i siculi indigeni si tramandavano come leggenda locale: effetti della “damnatio memoriae”?
Come non bastasse, sempre per i desiderata-ordini papalini, passò poi un altro conte d’Angiò, “nomato” Carlo e fratello di un cattolicissimo re, che per il suo operato si guadagnò la rivolta dell’isola. Erano altri tempi; magari al giorno d’oggi si sarebbe atteggiato a esportatore di civiltà e democrazia per cui avrebbe ottenuto un nobel per la pace e il sostegno di tanti sodali occidentali.
Poi si sono succeduti regnanti aragonesi, spagnoli, piemontesi, asburgici, borbonici tutti solleciti a “prendere” dall’isola e non tanto a dare; finché il regno di Piemonte ha annesso l’isola e tutto il meridione sotto lo sguardo compiacente di quella stessa Albione che qualche anno prima aveva difeso il Borbone dai rivoltosi interni. Mistero? No, semplice geo-politica.
Torniamo ora alla nostra ICS: Istria, Cefalonia e ancora Sicilia in svolta e chiusura (anticipata contro desideri e previsioni degli orditori e registi) di quella partita al massacro che fu la seconda (?) guerra mondiale. Memorie sussurrare, memorie occultate, memorie dimenticate in relazione a tutti e tutto: vivi, morti, menomati, massacri, distruzioni selvagge, genocidi, dispersioni di popoli, annichilimento di identità sono i veleni caduti sui suoli delle nazioni, veleni che fungono da fertilizzanti per la mortale pianta dell’impero del male.
La somma malvagità si è avuta con i lager nazisti e prima ancora con la “santa” inquisizione. Ma deprecabili restano gli “omicidi” perpetrati e consumati nella nostra ICS, perché tutto avvenne senza il contributo dei sadici criminale della Gestapo e delle SS, anzi per opera di “civilissimi” alleati e/o ex-alleati. Seguiremo l’andamento cronologico
L’eccidio di Cefalonia (forse diecimila militari italiani disarmati) vide all’opera le truppe tedesche “normali”; e fu in parte imputabile agli “elastici” comunicati alle truppe da parte dei nostri responsabili, “in primis” militari;
i nostri militari in Sicilia furono usati come scudi umani dai “buoni e democratici liberatori” occidentali, almeno così raccontano alcuni non allineati e coperti;
i Siciliani vestiti a lutto vennero troppe volte passati per le armi quali fascisti dai liberatori che sono sempre onniscienti tranne che nei costumi di vita di coloro che cadono “sotto” il loro ombrello;
i bombardamenti a tappeto subìti da qualche popolazione in Sicilia non sono mai stati definiti per quello che furono e cioè chiaro messaggio di prevaricazione o di incapacità bellica (specie per intelligence), atteso che sono troppi trentuno giorni per capire che un ritaglio di territorio non è una roccaforte degna di bombardamenti ininterrotti; forse i piloti “alleati” cadevano da soli per eccesso di “sicumera”;
non vogliamo approfondire i pettegolezzi di anziani sopravissuti che hanno “fantasticato” di misteriosi convogli che seppellivano materiali altrettanto misteriosi nelle campagne di allora;
in Sicilia anche sono stati e sono continuamente e platealmente una “legge costituzionale” chiamata “Statuto speciale” e l’obliato Trattato di Parigi del 1947, con i rischi, le lacrime e il sangue che dalle violazioni conseguono;
in Istria a partita chiusa avvenne l’”eccidio” degli Italiani con il tacito assenso degli alleati e con i tornacontista silenzio di certi italiani altolocati;
molti Italiani d’Istria rifugiatisi in Italia non sono stati mai “integrati”, come d’altra parte non si è mai cercata e voluta la vera integrazione di tutte le genti d’Italia, in parte anzi sistematicamente rifiutati e reietti per i diritti ma sempre ricercati per la predazione;
e leggendo abbiamo avuto l’impressioni che tra le genti che parlano di accoglienza e integrazione alcuni avanzano forti riserve e pregiudizi nel confronti degli “cittadini” delle estremità d’Italia: Istriani e Siciliani.
La ICS ha pagato tributi di lacrime e sangue a una “patria” resa ingrata perché diretta troppo spesso da personaggi “immemori” del passato, sconnessi dal presente e “non progettuali” per un futuro di “luce”.
Viviamo in uno strano mondo dove si predica bene e si razzola male; dove chi più urla le sue virtù è sempre pronto a calpestare, distruggere, negare ogni diritto umano, sociale, civile agli “altri”, a tutti gli altri che spiriti liberi vogliono restare.
Come definireste voi questo occidente “buono” che colpisce a prescindere da preavvisi e prove (per gli “altri” si dice proditoriamente) i nemici di turno (che possono essere anche gli amici di ieri) e avvelena le loro terre, le loro acque, i loro venti con “uranio impoverito”?
Come definireste voi questa Europa che ha dismesso i suoi panni, retaggio di una antica nobiltà conquistata, per indossare gli “stracci” da serva, a lei donati dagli eredi “rifatti” dei mandriani del vecchio far west, dove le pallottole sovente precedevano le spiegazioni?
L’umanità non ha bisogno dei pochi glaciali (cento o mille poco importa) megalomani ai quali tutto viene permesso da insipienti controllori: ha solo bisogno di molti umili e instancabili portatori di giustizia, luce, verità, vita; ha bisogno di veri esseri umani!