In libreria nuova edizione del De Aetna di Pietro Bembo

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È appena uscita in libreria, per le Edizioni di Storia e Studi Sociali, una nuova edizione del De Aetna del grande umanista Pietro Bembo. L’opera è introdotta e curata dal filologo e studioso di lingue romanze Ferdinando Raffaele. La traduzione dal latino è di Salvatore Cammisuli.

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 L’opera. Ritornato a Venezia dopo un lungo soggiorno a Messina, ove si era stabilito insieme all’amico e sodale di studi Angelo Gabriel per apprendere il greco alla scuola del noto maestro bizantino Costantino Lascaris, il giovane Pietro Bembo mette per iscritto il resoconto dell’unico episodio che aveva significativamente interrotto la sua intensissima routine di studio: un’escursione sull’Etna durante un’eruzione. Era stata un’occasione, per i tempi, straordinaria, che gli offre l’opportunità di dimostrare l’acquisita maturità letteraria. Vede così la luce il De Aetna, un breve trattato in forma di dialogo, in cui dibattono quali personaggi l’autore medesimo e il padre, Bernardo Bembo, insigne e raffinato esponente dell’oligarchia veneziana.

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La stampa del De Aetna è affidata ad Aldo Manuzio, editore ancora agli esordi, ma destinato ad un folgorante successo. Per Aldo, oltretutto, si tratta della prima opera pubblicata in lingua latina, che si distingue per la raffinatezza del carattere tipografico e della mise en page.

Sul piano del racconto, il De Aetna costituisce un illuminante esempio del gusto dell’epoca, e si discosta sensibilmente dalle precedenti raffigurazioni letterarie del vulcano: per la prima volta è offerta una descrizione della sua attività eruttiva senza richiami al soprannaturale. Bembo poi raffigura la Sicilia secondo una peculiare prospettiva storica: essa è lo spazio geo-culturale nel quale per secoli ha prosperato, pervenendo a vette d’eccellenza, la civiltà dei greci. E tuttavia, affascinato da queste suggestioni, l’autore non sembra accorgersi né degli abitanti né della storia più recente dell’isola, che ai suoi occhi appare unicamente il regno della Natura e dell’Antico. Egli così precorre una visione della Sicilia che, con il suo carico di contraddizioni, sarà presente in molte narrazioni nei secoli successivi.

Pietro Bembo (1470-1547) ebbe una formazione umanistica e studiò il greco a Messina alla scuola di Costantino Lascaris. Ritornato a Venezia, collaborò con il grande editore Aldo Manuzio presso cui pubblicò il suo primo testo: una breve prosa latina intitolata De Aetna (1496). Nel 1501, sempre per Manuzio, curò un’edizione delle rime del Petrarca e una della Commedia dantesca (1502). Tra il 1497 e il 1499 fu alla corte ferrarese, dove approfondì gli studi filosofici. Nel 1505, presso Manuzio, stampò gli Asolani, dialoghi in tre libri in cui si alternano poesia e prose, che trattano dell’esperienza amorosa. Nel 1506 Bembo si trasferì da Venezia a Urbino, presso la corte dei Montefeltro, e abbracciò la carriera ecclesiastica. Al periodo urbinate, durato sei anni, appartengono le Stanze, 50 ottave di stile petrarchesco recitate a corte nel 1507. Nel 1512, a Roma, divenne segretario di Leone X. In quel periodo entrò in polemica con l’umanista Giovan Francesco Pico e scrisse il trattato De imitatione, in cui si sosteneva la necessità per la prosa di imitare Cicerone. Nel 1522 Bembo si stabilì a Padova, città in cui progettò e ultimò il trattato in tre libri Prose della volgar lingua (1525). Nel 1530 pubblicò le Rime. In quello stesso anno fu nominato storiografo e bibliotecario della Repubblica di Venezia, per la quale vergò una Historia veneta. Nel 1539 il papa Paolo III lo nominò cardinale. Raccolse inoltre le proprie lettere in un Epistolario, anch’esso pubblicato dopo la sua morte avvenuta a Roma.

Ferdinando Raffaele. Dottore di ricerca in Scienze letterarie e linguistiche e in Scienze politiche, storiche e filosofico-simboliche, ha conseguito l’abilitazione alla docenza universitaria, per il macrosettore di Letterature e Filologie Romanze e Mediolatina. Fa parte del gruppo di ricerca ARTESIA (Archivio Testuale del Siciliano Antico) come responsabile di redazione e condirettore della collana «Quaderni di Artesia», ora edita dal Centro di Studi filologici e linguistici siciliani. Ha curato le edizioni critiche di alcuni volgarizzamenti delle Conlationes di Giovanni Cassiano e pubblicato numerosi saggi sulla letteratura francese medievale (in particolare sulla Chanson de Roland, sul Voyage de Saint Brandan, sui romanzi di Chrétien de Troyes), sulla storia della cultura siciliana tra i secoli XIII-XVI, sulla storia della filologia, sulle rappresentazioni letterarie delle ideologie politiche.

 Pietro Bembo, De Aetna, a cura di Ferdinando Raffaele, Edizioni di Storia e Studi Sociali, Ragusa, settembre 2016.

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