“Quattro chiacchiere” per la nona prova del Grand Prix Provinciale 2016 a Piedimonte Etneo

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“PIEDIMONTE ETNEO 2° TROFEO DELLA VENDEMMIA”

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9^ PROVA DEL GRAND PRIX PROVINCIALE 2016

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Diario della Corsa

di Remigio Di Benedetto

 

È la festa della vendemmia di Piedimonte Etneo a ospitare nel suo programma la nona prova del Grand Prix Provinciale di corsa 2016. L’Atletica Linguaglossa in “missione speciale” a Piedimonte organizza la manifestazione nel centro Etneo. La “formazione” per lo svolgimento della gara prevede il solito Michelangelo che coordina “l’arbitraggio”, la TDS che tiene “a bada” tempi e classifiche, il consigliere FIDAL Raimondo Lizzio come speaker e qualche vigile urbano (pochini) che delimita la zona riservata alla gara. Ma è la “famiglia Ragonese” l’anima della manifestazione: Sebastiano e signora, la giovane Desirée e il fidanzatino Andrea, gestiscono e coordinano lo svolgimento dell’intera manifestazione.

Ore 8e30. La famiglia Ragonese è alla distribuzione pettorali. Tutti gli atleti, ricevono il pettorale con il microchip e le “solite” quattro spillette per l’applicazione sulla maglietta. La gara si svolgerà sul corso Vittorio Emanuele, arteria  principale della cittadina. Tutti iniziamo la fase del riscaldamento, la temperatura mi sembra abbastanza alta, il percorso è tutto in pieno sole e penso che non sarà una “passeggiata”.

Ore 8e58. Sono sotto il gonfiabile con gli altri 146 iscritti alla gara, non c’è “aria di partenza” ma Sebastiano Ragonese, questa volta in veste di atleta, rassicura tutti dicendo: “si parte alle 9 in punto”. E in effetti il ritardo è minimo, qualche minuto dopo le nove, Michelangelo Granata con un preciso colpo di pistola, che neppure Buffalo Bill avrebbe fatto di meglio, dà il via alla “carovana podistica”. È subito salita. Non è molto ripida, ma in aggiunta al solito basolato sconnesso al quale i podisti etnei sono rassegnati da anni, il passo è difficoltoso. Vedo Mario Scarinci (Etna Running) una quindicina di metri più avanti, è il mio avversario di categoria più “pericoloso” tra i 20 che quest’oggi affolliamo la categoria dei “sessantenni” (un vero record in gare provinciali). Mario si è esibito in una partenza “a razzo” sulla scia dei “giovani veri” che sono scattati alla partenza. Non cerco di “agguantarlo” immediatamente, sulla salita iniziale sarebbe oltremodo difficoltoso. Siamo al primo giro di boa che è “presidiato” da un attento vigile urbano, forse l’organizzazione, in carenza di giudici, lo ha incaricato di prendere i numeri dei podisti. Ma lui è abituato con le targhe delle auto, farà sicuramente confusione. Inizia la discesa, Mario è sempre lì poco più avanti con quei metri di vantaggio che si è guadagnato con lo scatto iniziale. La strada “piega” a sinistra e dopo un’ottantina di metri una netta svolta a destra ci immette nell’unico brevissimo tratto di strada in ombra, la sensazione di refrigerio è di qualche secondo ma è gradevolissima. Svoltiamo a sinistra e siamo nuovamente nel Corso Vittorio Emanuele, prima verso il mare poi dopo la seconda boa costituita da una elegante pianta ornamentale, siamo nuovamente in direzione monte. Scarinci è sempre davanti a me, io passo sotto il gonfiabile con due secondi di ritardo. Ricomincia la salita, lentamente riduco la distanza da Mario, quando lo affianco si gira per guardarmi quasi si senta “scoperto”. La salita termina, siamo alla boa costituita da dei “simpatici” dischetti colorati sui quali rischiamo di inciampare. Il vigile è sempre lì ma non segna né numeri né targhe. Per compiere l’inversione a “U”, Mario quasi si ferma e mi rendo conto che la sua spinta propulsiva iniziale si sta esaurendo. Nella discesa inizio a fare l’andatura, Mario mi segue come un’ombra. Completiamo il secondo giro, siamo a metà gara, passiamo dal traguardo quasi all’unisono, ma quando la strada si impenna per la terza volta, lentamente Mario cede. Siamo al terzo giro di boa, il vigile non c’è più, forse ha capito che non può fare contravvenzioni. Sono in discesa, Mario è ancora in salita e mi sembra in difficoltà, mentre vedo progredire alle sue spalle Mauro Prosperi (Virtus Acireale), “ragazzo sessantenne” molto in gamba. Non forzo l’andatura ma capisco che è il momento di “tenere”. Sono al gonfiabile, inizia il mio ultimo giro. La salita naturalmente al 4° giro è “molto più ripida”, fatico un poco, dopo la boa “lato monte” vedo Mauro non lontano, cerco di “dare tutto”e di lanciarmi nella discesa. Prosperi come sempre ha un finale in progressione, mi rosicchia qualche metro, ma ho un vantaggio sufficiente, sono nel tratto in ombra, svolto nel corso principale, dopo l’ultima boa l’arrivo è lì che mi aspetta, è fatta. La mia fatica termina, dopo qualche secondo finisce anche quella di Giulia Serio  (CUS Catania), prima delle donne, che si aggiudica il Trofeo della Vendemmia al femminile. I maschietti “giovani” invece devono “digerire” ancora 2 giri abbondanti, e meglio di tutti se la cava, come spesso accade, Luca Stagno (Etna Atletica San Pietro Clarenza) che si aggiudica il trofeo al maschile.

Si passa al ritiro pacchi gara a cura, naturalmente, della “famiglia Ragonese” che dopo un momento di “smarrimento” inizia a consegnare ai sudatissimi atleti, la sacca gialla contenente acqua, dolcetti locali (buoni) e maglietta. La giornata prosegue con “micro batterie” di esordienti, ragazzi e cadetti che al solito prendono molto seriamente il loro impegno emozionando allenatori e genitori.

Terminate tutte le gare, Sebastiano Ragonese, questa volta in veste di speaker, passa doverosamente a ringraziare tutti gli sponsor, recitando una specie di “rosario” nel quale cita il nome di tutte le Aziende, tantissime, preceduto da “ringrazio..” La giornata si conclude con la premiazione la cui gestione, ovviamente, è della “famiglia Ragonese”. Il palco è un poco “strettino”, il podio ruba molto spazio, ma ci sono foto, applausi e  tutti i premiati se ne vanno ben contenti con piatti in ceramica molto belli.

Per la magnifica giornata di sport, vorrei ringraziare la società organizzatrice Atletica Linguaglossa, i giudici e i cronometristi che hanno ordinato classifiche e tempi, i vigili urbani che non hanno fatto multe, e… la famiglia Ragonese che abbraccio fortemente.

Prossimo appuntamento del Grand Prix Provinciale a Gravina di Catania il 9 Ottobre (io gioco in casa)

 

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